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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Cordialmente ⁞ Beatificazione e capitale

La beatificazione dei libri degli scriventi &

Un amico poeta, a pagamento, come dichiara lui stesso (nel senso che i libri di poesia e altro che pubblica sotto qualsiasi etichetta se li paga, cioè paga le spese della tipografia e dell’eventuale diffusione di qualche decina di copie, le altre, se ha gli indirizzi aggiornati, li spedisce lui stesso quando torna a casa dopo che è stato a zonzo tra oriente e medio-oriente), prima della festa dell’assunzione, quella del ferragosto connessa appunto all’assunzione, come se fosse la beatificazione (o la santificazione) del 18, mi ha segnalato, senza alcun link, che non so che classifica di poeti ci fosse su questo prodotto, naturalmente essenzialmente cartaceo, dell’industria “culturale” commutandolo, seduta stante, con la sola imposizione della sua segnalazione, in prodotto “letterario”. Eccolo il prodotto: fa il lancio promozionale  degli scriventi – così li classificava Roland Barthes – dell’industria della chiacchiera, scritta e parlata, twittata, facebookizzata, disseminata nella transquotidianità verbale e scritta dell’industria del capitale e del nulla. Non si vuole asserire che il promozionalizzato non sia, per questo essere dentro l’industria suddetta, persona intelligente e gradevole intrattenitore radiofonico.: