Pingapa ▌PLUS▼

Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

La posa del caffè e la psicanalisi ⁞ 35 ♦ La chiave e la Tabula Gnomonis


L’altro giorno, vedendo  Marisa Aino intenta a  potare una pianta spinosa nel giardino, le dissi: te la ricordi la storia di quell’ubriaco che sotto un lampione sta cercando qualcosa? E lei: e si avvicina un poliziotto e gli chiede che cosa ha perduto.  Cosa aveva perduto ?  chiesi  facendo lo smemorato. E Marisa: la chiave, no? Che, ricordi?, non era lì che l’aveva persa, ma là dietro…E allora? Allora: là dietro, dove aveva perso la chiave, era troppo buio, per questo la cercava alla luce del lampione!


La posa del caffè e la psicanalisi  35 
♦ La chiave dell’Ammašcatura e l’Attrazione di Sibari

Clavis ♦ by Rita McBride
E Marisa: ‘umbrônë! Tu pensa: n’u ‘mbrônë tedesco, visto che la storiella la narra Paul Watzlawick, come quarto gioco con il passato[i]. Nella strategia dell’ancora lo stesso, che, se vai a vedere, anche  senza che ti metti sotto il lampione, è la strategia dell’ombrone, che ha qualcosa del mostro Sibari, che, per distruggerlo o quantomeno schiacciagli la testa come fece Euribato , è alla luce che devi portarlo: allora la bestia , l’ombrone, scompare e, spesso, al suo posto scaturisce una sorgente, una fonte, Sibari  o Aiyn.
Comunque, torniamo alla chiave , per quanto la chiave sia sempre connessa all’ombrone, che è quello che appartiene alla setta degli ammašcanti o dell’ammašcatura, l’ammašcatura  che designa, nel dialetto del delta del Saraceno, anche la serratura[ii]. Dice Watzlawick che si continua a utilizzare la stessa soluzione, col solo risultato di incrementare il disagio. Fino a farti entrare nel panico dell’Heimlich, che, per essere inquietante, è a casa che sta, ecco che l’ombrone ha perduto la chiave e la cerca subdolamente sotto la luce, se poi è una donna che si mette a cercare la chiave perduta sotto un lampione ed è mezzogiorno e si mette culo a ponte proprio quando Atteone si  china ad allacciarsi le scarpe, non ci sono dubbi, anche se non è ombrona o ammašcante al cento per cento, è la ‘ntrocchja altrimenti detta  demone meridiano se non Diana.
Certo, precisò Marisa: ma spesso della chiave perduta non si parla più, anche perché la porta è rimasta aperta o  la finestra ha la zanzariera rotta, e allora Diana si mette a raccogliere cetrioli quando il poeta  li sta innaffiando, oppure mentre il poeta  innaffiatore fa la pausa meridiana e sta mangiando pane e mortadella? La ‘ntrocchja meridiana arriva a portargli il caffè  e, fin tanto che il poeta proceda a definire la proairesi, lei gli fa la prossemica della giumenta di cumpa’ Parrotë  o quella  dell’Attrazione di Sibari[iii].
Questa variante è sempre collegata  al mistero di Sibari: tra luce e ombroneria, la chiave perduta, che l’ombrone tedesco cerca non dove l’ha perduta ma sotto la luce, non a caso poi, nella archetipologia di Sibari, appare Artemide, che è come la mia lampada Tizio, che, già da quando me l’hanno portata dal regno culturale della terra rossa, funzionava come se portasse ancora allo stesso,  che, secondo Watzlawick, è un meccanismo che può essere sfruttato anche da principianti, senza che sia necessaria una formazione specifica, cioè al limite ti fanno entrare nel numero scelto della SSIS, quando è servita, e così sei sempre tra 78 e 80, non ci sono cazzi, pure se sei un ombrone dalla testa ai piedi, anche quando anziché metterti ad applaudire ti togli i calzoni e ti fai il bagno o dici a tua madre:”Oh, Ma’! Sal’in tavola!” e quella, senza togliersi nemmeno le scarpe, sale sulla tavola apparecchiata!
Questo meccanismo offre notevoli redditi fin dai tempi di Freud a generazioni di specialisti, dai quali esso non è chiamato “La ricetta dell’ancora lo stesso”, bensì nevrosi. Quantunque a detta di Gaudio, che è omonimo del tedesco Freud [ e  c’è del Gaudio anche tra gli ombroni e l’ammašcatura, anzi forse è da lì che il mistero  della chiave perduta  si mette a far zampillare o l’Heimlich o la fonte di Ayn], possa essere chiamato, il meccanismo della chiave perduta, “ombroneria” o “ombrosi”, o, semplicemente, “la ricetta dello gliarone”; al femminile: “la enzuvata della gliarona”, che, sia detto per inciso, unge a dovere sia al buio che con la luce del solleone. Però non devi attaccarti all’Enel, altrimenti, per una enzuvata anche al buio, devi pagare il canone telelettrico all’Agenzia delle Entrate di Torino, anche per via del timpone di Cavour, che salendo all’Alisandra ce l’hai sulla sinistra.
by V.S. Gaudio 
con Marisa Aino

Artemide, che è la Diana italica e latina, quella che fece fuori anche  Orione, è apparentata con Ecate, che Watzlawick ben conosce[iv], ed è legata al mondo delle Ombre, e appare ai maghi e alle streghe, e ai cultori dell’infelicità, con una torcia in ogni mano, per questo ci sono ombroni che cercano la chiave perduta altrove sotto le sue torce e poi dicono che è stata la Madonna del Càfaro[v],  o appare anche sotto forma di vari animali: giumenta, da cui la giumenta di Cumpa’ Parrotë, cagna, lupa, animali personificati dalla raccoglitrice di cetrioli di cui abbiamo detto che si fa demone meridiano per il poeta innaffiatore ancora con il sole che passa al meridiano e illumina il suo oggetto “a”, ammesso che non commetta l’errore di Atteone e invece di guardare   il bagliore aynico della bestia  Sibari[vi] si fermi tutt’al più con una occhiata di lieve gaudio all’incavo delle sue ginocchia, che potrebbe diventare, se innaffiato nel tempo e nei passaggi  dell’oggetto “a” al  meridiano,  la partizione fantasmatica del suo piacere singolare perpetuo, il suo gaudio[vii].  


[i] Cfr.Paul Watzlawick, Quattro giochi con il passato, in: Idem, Istruzioni per rendersi infelici, trad. it. Feltrinelli, Milano 1984.
[ii] La chiave, perduta o meno, apre sempre infiniti mondi paralleli, e porte soprattutto per via del paradigma della ferramenta che, per questa archetipologia tra Ecate e Artemide, potrebbe aver fatto sottentrare nella mappa cognitiva del poeta una sorta di cassaforte della pulsione di base all’origine del canonizzatore nazionale della semiotica, che, oltre tutto, avrà dovuto disporre, on ogni situazione, di una chiave apri-tutto, visto che non c’è mai stata una porta sbarrata sul suo cammino terreno di divulgatore e scolarizzatore della disciplina dei segni e delle prossemiche.
 Wordle per 
Tabula Gnomonis

[iii] L’esattezza psicofisiologica, vissuta e matematica, della sfoggiata, la latina “Tabula Gnomonis”, lascia sempre e ancora senza fiato, in greco sarebbe: 1) l’Επίδψιξη(=Epideixe): “Mostra” ; oppure 2) Εμφάνιϗη ηλιακό  ρολόϊ(=Emfanise eliako roloi): Presentazione; Apparizione;  Comparsa Meridiana.
In sanscrito: ASA PRAKASA, il deretano manifestato, che splende, spiegato nel sole. Il gioco ASA PRAKASA richiama la posizione del Kamasutra “Dhenuka-vyanta-bandha”, la posizione della vacca; se ci riferiamo all’asina(cfr.,in latino, l’”Asinae Status”), si può pensare a un GARDABHA-Vtanta-Bandha; invece, per la cagna della Canicola, il gioco è denominabile SVA-Vyanta-Bandha.
ASA ASTRA potrebbe stare per il deretano-cielo, il deretano in cielo.
Italiano: LA SFOGGIATA; LO SFOGGIAMENTO.
In Francese: L’étalage du cadreau solaire, sigla: ECAS; “Mettre la montre à l’heure”(=Mettere l’orologio sull’ora giusta”); A’ ma montre il est Midi(=Al mio orologio è mezzogiorno”); Prends l’heure(=Prendi l’ora); Prends mon heure(=l’ora del mio piacere); Prends le Bonheur(=Prendi il Gaudio; l’ora del c.).
In tedesco: SONNENHUR. Meridiano solare.  SONNENHURPRUNK; sfoggio del meridiano solare.
In inglese: SUN-DIAL SHOWING OFF; HEAVEN-ASS(il culo-cielo).
Spagnolo: LA OSTENTACION DEL RELOJ DE SOL; LA OSTENTACION DEL CUADRANTE DE SOL. Portoghese: MOSTRA DO MOSTRADOR(solar);sigla:MOMO, MOMSO. O TRASEJRO SOLAR(oppure: do sol). Sigla: TRASO.
Albanese: TË BYTHË E FESTIVAL, il festival del culo; sigla: BYFE. E EKSPOSITË TË BYTHË, la mostra del culo; sigla: EKSBY. E EKSPOSITË SË ORË DIELLOR, la mostra della meridiana; sigla: EKSPOR. E SHFAQJE SË ORË DIELLOR, l’apparizione, lo spettacolo, lo show dell’orologio(meridiana).
Ammašcante: MENZU JUSTRUSU VRUŠENTE, mezzogiorno d’agosto bruciante, caldissimo. ALLUMATA VRUŠENTE DU TRUNANTE: la scoperta, la veduta caldissima del culo. Sigla: ALLUTRUNA. U CUNCUTRILLU VRUŠENTE: l’orologio che scotta, che brucia.  ‘U JUSTRUSU CALIU DU CUNCUTRILLU: la festa, la fiera, dell’orologio.
In lingua franca mediterranea: MIRAR QUE ORA STAR: Voyez quelle heure il est. NON STAR TARDI: il n’est pas tard.
Dialetto del delta del Saraceno: GUARDË NU POKË KIORASU! JE MINZ-JURN. A SUGGIATA I MINZ-JURN. Dialetto del Tavoliere: A SFOUGGETE DA MOULE; A SFOUGGETE DO SOULE.
Gergo bolognese: LUSTRO DEL RUFO DI SANT’ALTO: mezzogiorno della domenica. A S ELZA AL LUS’ARTE’IN: si alza il sole, si fa giorno. DIM BAEVI AL BATTENTI: Dimmi l’ora. ‘JAE DA ESSER LOSSTER’!:Dev’essere Mezzogiorno! AI VOL DLA SFOGGIA PAR LA LUS’URIA: ci vuole della foggia per il fuoco. A SAEN BELE A MEZ’DE’: sono già a mezzogiorno.
Gergo lombardo: LUSTRO DI SANT’ALTO DEL TAFF: Domenica del culo. In siciliano: L’ARRUSCIATURI ‘NTASCIATU: l’innaffiatoio secco, asciutto, prosciugato.
Milanese: EL PUSSEE BON DE L’ARFICIOCCH, il fondo, il culo, del carciofo.
Palermitano: A FIURA I CINCU SCATASCIATA: la figura del cinque scatasciata, svelata, ovvero: il deretano osteso. La figura del cinque è costituita dalla somma cabalistica di 2+3, ossia 23, che è il numero del deretano: oltre che essere il numero dei giorni del ciclo Fisico del Bioritmo.
 Wordle 
per Tabula Gnomonis

Napoletano: TENE ‘E TERRE SPASE ‘O SOLE: possedimenti evidenti, tiene le terre distese al sole! FACETTE ‘NA CULATA ‘MMOCCA ‘O SOLE: fece una “culata” in bocca al sole. CHI FA TRENTA, FA’ PURE TRENTUNO: l’Asinae Status è talmente sfoggiata che…Oppure: a tal sfoggiata non può che seguire una gran …. O anche: se la signora si presenta così, Giasone che s’è perso? HA DA ASCI’ ‘NU BELLU TERNO: 6,16,29.
[iv] Cfr.Paul Watzlawick, Di bene in peggio.Istruzioni per un successo catastrofico, trad.it. Feltrinelli, Milano 1987.
[v] Che, anche per avergli messo le terre sottosopra a uno che dev’essere stato la controfigura, vista l’ipersoluzione, del Wokurka Franzl, non fosse altro per il nome che, ab origine, suonava più o meno così:”Chiddichi’mo”, andò a cercare la chiave di Puzzoianni nell’agro attiguo delle Tre Bisacce(dove indubbiamente erano finite le sue terre per l’incazzatura della Madonna del Càfaro). Cfr. il lemma Albidona.Se s’incavola la Madonna, in: Giulio Palange, La regina dai tre seni.Guida alla Calabria magica e leggendaria, Rubbettino, Soveria Mannelli 1994.
 Wordle (maxword64)
[vi] “Sibari è il nome d’un mostro femminile della Focide, chiamato anche Lamia. Nel punto, in cui fu ucciso il mostro, scaturì dalla roccia una sorgente, che assunse il nome di Sibari”: Pierre Grimal, Sibari, in: Idem, Dictionnaire de la mythologie grecque et romaine, Presses Universitaires de France, Paris 1979.
[vii] Forse è perché Harry Mathews ha omesso di considerare questa partizione tra i suoi singular pleasures che V.S.Gaudio abbia omesso di partecipare all’Oulipo? Cfr. Harry Mathews, Singular Pleasures, P.O.L. éditeur Paris 1983.