L’ assolutezza anonima di Betty Page
Betty Page, la pin-up cult model, è una normolinea mesomorfa perfetta, al grado più alto di compattezza: alta 5 piedi e 5 pollici, con questo trittico di misure: Bust 36”; Waist 24”; Hips 36”1/2. Con un peso forma di 129 libbre.
Il suo fascino fisico, che,cercato in ogni foto per quante ne abbiamo rinvenute sui vari siti Web che numerosi mettono in vetrina la sua immagine fissata da Irving Klaw e da altri fotografi, non fa che
rispondere da una doppia misura: dalla sua faccia e dal suo culo.
Detto così, e immediatamente, sembra che sia stato facile cercare la ragione del suo fascino. E postone il senso tra alto e basso nella morfologia espressiva del corpo sembra che si sia detto una banalità.
Innanzitutto, Betty Page è un’immagine costantemente dotata del paradigma sentimentale, che, come un doppio o un’ombra, ne curva ogni esposizione, ne ottunde ogni ostensione.
Il paradigma sentimentale, lo abbiamo visto, contiene un’affettività che, nella posa, viene ostesa, esibita con assoluta naturalezza: sembra che corrisponda a quella che Ruffini designa come l’ assolutezza anonima dell’attrazione (cfr. Franco Ruffini, Teatro e Boxe, Il Mulino, Bologna 1994: in particolare il capitolo sesto da pagina 89 e segg.) .L’organicità anonima che «è un gioco di forze oggettive, non un gioco di passioni soggettive» è come il paradigma sentimentale di Betty Page,che,lo vedremo,non è mai triste ,né bizzarro, non ha segni di chiusura o di lentezza.
L’amabilità,la sobria cortesia, una dolcezza concentrata, una toccante tenerezza: questo è l’effetto che produce ogni sua immagine, e se è prodotto questo effetto in mutande, in costume da bagno ,in indumenti fetish,in bondage o nuda, vuol dire che il désir del “visionatore” (nel senso di Edgar Morin) è stato reso ottuso, perché non si acutizza né si risolve ma si espande in una convessità continua e assolutamente ripetibile.
Il paradigma sentimentale non è mai triste né bizzarro, perché non c’è nessun segno che qui sia chiuso, taciturno o assai lento; il paradigma sentimentale proietta(o è costituito su)una sorta di emotività specializzata, un sentimento di sé che si riflette come una ferita affettiva durevole.
L’espressione, l’ostensione è introversa:questo va detto.
Tutto ciò che c’è nella posa, anche la più provocante e sfacciata,nella scenografia, nell’atteggiamento espressivo della modella, o che sorrida nuda o che vi guardi tutta vestita con una carica sensuale che connota tutto l’assetto vestibolare(occhi,naso,bocca), ha i sintomi visivi dell’introversione: all’economia nel dispositivo della scena risponde una posa contenuta o sobria; a una posa arcuata o semplificata corrisponde un angolo di ripresa che si restringe; ai grandi spazi della scena risponde una posa verticale o leggermente inclinata.
Non ci sono svolazzi, ornamenti inutili, le linee del corpo in posa hanno una riduzione piuttosto che un’estensione, anche se alza le braccia o allunga le gambe, è come se fosse l’introversione che, nei grandi spazi, o si curva verso destra con una direzione tendente a sinistra o si pone in un margine sinistro che si restringe e restringe, così, la prospettiva.
L’ostentazione nasce dai sintomi introvertivi,non c’è dubbio, lo dicono anche i caratterologi ( cfr. quanto riferisce Emile Caille che tra le caratteristiche speciali del Sentimentale Largo mette la tendenza all’ostentazione:Emile Caille,Caratteri e scritture, trad. it. Sei, Torino 1961:pag. 95. Il Sentimentale Largo tende sempre all’ostentazione, non solo quando scrive): e dagli stessi sintomi, nasce anche un tracciato molto concentrato della posa. Come se si avesse a che fare con un sentimentale largo e un sentimentale stretto.
Nel paradigma sentimentale,l‘introversione si concentra sulla sensazione, per questo accade che il senso ottuso che c’è nelle immagini di Betty Page rifletta questo sentimento di sé.
E’ questo “sentimento di sé” che curva, introverte, la sensazione per far sì che il “visionatore” se ne senta coinvolto.
L’assolutezza anonima come attrazione ha una base emotiva, nasce dalla combinazione dei fattori Emotività/non-Attività e,costituendosi come “vulnerabilità”, cioè come l’eccitabilità del nervoso ma con in più qualcosa che sembra perturbare e sorprendere costantemente il “sentimento di sé”, sviluppa, all’interno del paradigma, una retorica somatica dell’affettività. Non è proprio come diceva Baudelaire, che la bellezza ha sempre un che di triste (Cfr. Charles Baudelaire, Diari intimi,trad. it.Einaudi,Torino 1955), ma è che questa bellezza, per avere il “senso ottuso” o l’ “assolutezza anonima” ed attrarre, deve avere tratti sentimentali.
(da: V.S. Gaudio, Body Page, © 2003 )
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