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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Aida Maria Zoppetti & V.S. Gaudio▐ Le 2 Banane e il tobòga della Tuffatrice

  Distrazioni:idea numero 57
Aida Maria Zoppetti
from ricreazione

Le due banane della tuffatrice

Archimede passò alla storia, oltre che per il famoso bagno e per la passeggiata in costume adamitico per le vie di Siracusa, anche per la frase che soleva ripetere:”Datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo”. I posteri, questo ricorda Achille Campanile, vanno in visibilio per questa frase(1). Come vanno in visibilio i contemporanei per la banana di Maria Sharapova. Insomma, equiparata alla storia di Archimede, che andava dicendo datemi un punto d’appoggio e vi solleverò il mondo; la tennista, che, è risaputo, ha sempre bisogno di potassio, è famosa per la frase: “Datemi una banana e vi solleverò il (-phi) al Meridiano, basta guardare la mia immagine fotografica quando il vostro (-phi) a potassio e magnesio ha ben pieno il gozzo!”. 
Non tanto conosciuta è invece la storia di queste due banane e lo scivolo nella poesia visiva di Aida Maria Zoppetti: un giorno, una tuffatrice, che non aveva a disposizione il trampolino, usò uno scivolo, solo che era a corto di potassio, anche perché il trampolino-scivolo la faceva sempre scivolare e cadere, e così, esasperata,si arrampicò ancora sullo scivolo, evidentemente un tobòga, e si piegò in avanti come solo Emilie Heymans(2) sapeva fare e, al visionatore là sotto, urlò: “Dammi due banane e mi solleverò al Meridiano del tuo (-phi) e sai dove me li metto la Sharapova, il poeta-visionatore e Jacques Lacan!”
(1)Cfr.Achille Campanile, Archimede, in: Idem, Vite degli uomini illustri, Rizzoli editore, Milano 1975.(2)Non è un caso che sia scivolata,o shummulata,questo è davvero un Heimlich patagonico, nella nostra storia la tuffatrice canadese, canadese come il tobòga.