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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

La fille de mon peuple, 9-10-11



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alla figlia del mio popolo a quindici sotto
dalla pelle di pesca bagnata un po’ di più
di qua che nel prato tra quel
gesto a vederlo immobile come su un ponte
nei suoi contorni in cui venendo
al meridiano e avendomi lubrificato
la minchia al più presto concederò colpi
e amore fino a che il bilancio della sera
contempli la mia colpa immaginaria e la sua
questo fottere in cui senza dirglielo
preferisco interrompere il silenzio senza che lei
strofini i segni della sua guancia
contro la punta del meridiano posto tra le mani

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pourquoi de mes épaules
à la main, la verticale sous les mouvements
du gland bouche ta bouche ?
pourquoi suces-tu mon gland à imaginer l’opération ?
ton art, et comme gnomon et esprit, et là
coule par la présence de ce braquemart
qui te coud jusqu’à la dernière et unique félicité,
le bonheur qui est le centre de ton cul

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si le signe du ravissement est le stigmate
celui du ravissement amoureux
pour faire jaillir le sang[1]
cet instant d’oubli absolu et dilué
dans le temps uniforme de son guet
alors ce signe rouge sur la joue
ouvre la porte de la chambre sans frapper
doucement  je lui demande de venir avec moi
à la fenêtre un moment
entre l’illusion de la perte et l’illusion
du plaisir ou a l’impression qu’il ne se passe rien
aussi si le ravissement est plus que le plaisir
plus qu’un mouvement de l’âme, une embolie physique
une stupeur du corps, une merveille[2]
de douceur et d’indifférence
qui passe devant chez moi parfois
et demande
-Peut-être, mais où ?






[1] Cfr. Jean Baudrillard, Cool memories II, Editions Galilée, Paris 1990: pag.138.
[2] Ibidem:pag.137.


da:
La fille de mon peuple
pêche à quinze sous
e le mutande de Lol V.Stein