¨ Sutta (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...
Cinema: nuovo metodo di critica e minitest per "Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio"
La passeggiata di mezzogiorno e il nuovo metodo di critica cinematografica
per
"Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio"
di Isotta Toso
1. Oggi, mentre facevo la mia passeggiata di
mezzogiorno, ho avuto ancora dei pensieri morbosi.
Che cosa c’è in “Scontro di
civiltà per un ascensore a piazza Vittorio”, che Isotta Toso ha tratto dal
romanzo omonimo di Amara Lakhous( che, naturalmente, non ho letto, ma che, comunque, ha letto Alessandro Gaudio ), che mi
turba tanto?
Probabilmente la musica. Non c’è dubbio che ci sia un mondo
invisibile, il problema, per me, non è quanto dista da piazza Vittorio e qual è
l’orario di chiusura. Di avvenimenti inspiegabili, se vai a vedere, non ne
succedono poi molti. Un giovane sta dietro ai cani di combattimento, c’è la
giovane protagonista che sta preparando una mostra, il fidanzato,
probabilmente, è l’alter ego del romanziere.
Posto che avrei presupposto che la
fidanzata,che è Kasia Smutniak, a un
certo punto fuggisse in Polonia con un trapezista, e la musica che, quando
viene messa così, qui la Toso, già all’inizio, preme sulla mia attenzione, nel
senso che io i film italiani non li guardo nemmeno se mi pagano, invece …questa
mi mette la musica, un po’ alla Almodovar, che, se andate a vedere, è lì il
trucco-punctum dei film del regista spagnolo: a un certo punto, entra in scena,
si fa vedere, un soundtrack che ti fa dire che Melnick aveva ragione, l’anima è
immortale e continua a vivere anche dopo la separazione dal corpo, e nel film
della Toso non mi chiedo nemmeno se l’anima della fidanzata del protagonista
esistesse senza il suo corpo i vestiti le starebbero larghi? O meglio:
prenderebbe l’ascensore?
Detto questo della musica nel film di Isotta Toso, che è di
Gabriele Coen e Mario Rivera , tirare dentro il richiamo a Gadda, per un
delitto, che quando avviene in Italia, diventa sempre un pasticcio, per il
pasticciaccio, mi sembra fuori luogo, anzi il fuori-luogo, che è l’ascensore,
ed è verticale e per questa ragione si allontana dalla piazza, proprio in
ragione della musica che, già all’inizio, scende giù in piazza e …si fa li
cazzi tua…tanto che continui a chiederti cosa c’è dietro queste esperienze, la
migrazione delle anime? L’isolamento dovuto alla distanza geografica? E’ vero
che certe persone fanno a meno dell’ascensore e, ciononostante, continuano a
chiedersi se sarà possibile, una volta
al quinto piano, trovare ancora l’acqua calda per la doccia? I caratteri
antropometrici, il colore della pelle, i dati della taglia, utilizzati sono
proprio quelli corrispondenti ai personaggi effettivi del romanzo? La
dissonanza fra l’albero genetico dei personaggi italiani e l’albero genetico
dell’iraniana presenta la massima divergenza? Il fascino dell’evoluzione minima
possibile che sia solamente connesso alla potatura dei fichi? Se le frequenze
geniche cambiano nel tempo in modo paragonabile al cammino di un ubriaco e i
fisici chiamano questo movimento moto
browniano, il motocarro col cane dentro per le vie di Roma può essere la
descrizione matematica di questo pasticciaccio alla Gadda, come l’ha definito
Paolo D’Agostini su “Repubblica”? E’ vero che tutti gli immigranti portano la
propria lingua con sé? E se trovano pochi abitanti nelle nuove terre che
occupano non hanno motivo, né possibilità, di cambiare lingua, come i calabresi
a New York e in Canada? E i piemontesi allora? I friulani? Metti che non c’era
l’ascensore, le scale avrebbero prodotto lo stesso scontro di civiltà a piazza Vittorio?
Il rapporto tra biologia e linguistica fu comunque stretto fin dall’inizio?
Giulia avrà mai letto Gadda? Il gladiatore sa che i gruppi più importanti di
lingue indoeuropee sono le sottofamiglie germanica(che comprende l’inglese e le
lingue scandinave), italica, baltoslava, celtica, indiana e iraniana? O si è
estinto, come l’ittita e il tocario, perché non si faceva li cazzi sua o perché
era d’a Lazzio?
E’ vero che questo è un nuovo modo di fare critica
cinematografica e se si fosse fatta prima tutti al cinema a vedere il gioiellino
di Isotta Toso?
2. Gli oggetti inanimati
sono per l’affermazione della realtà fisica? E le funzioni di rivelazione?
“Voglio che il film scopra qualcosa
per me”: l’ha detto Isotta Toso o Luis Buñuel?
Ve lo ricordate il paragrafo “Il Piccolo e il Grande”in La teoria del film (trad. it. ilSaggiatore, Milano 1962) di Siegfried Kracauer ?
Il piccolo, è il cagnetto che ha perso l’assassina?
Il grande, basta piazza Vittorio? Ci sarebbero Roma intera,
l’immigrazione, le masse e abbiamo il grande soggetto, che è negato al
palcoscenico, anche se un ascensore, pur avendo bisogno del campo lungo, in un
teatro come oggetto dello schema verbale “salire/discendere” c’entra.
Tanto, se vai a vedere, l’ascensore poteva benissimo essere
compreso nel secondo gruppo di cose che, normalmente, non si vedono, come la
strada, l’effimero dell’istantanea, insomma l’ascensore messo nel settore del
transitorio.
Tra i fenomeni che sfuggono alla coscienza cosa c’è? La
violenza quotidiana, le atrocità verbali e comportamentali degli inquilini di
piazza Vittorio, la violenza questurina e burocratica della capitale di una colonia
statunitense? C’è la corruzione sessuale? Si percepisce la morte?
La musica ha una funzione fisiologica, nel film fa da
commento, illustra stati d’animo o un particolare tema visivo , o accompagna un contrappunto, rimane sullo sfondo, e come
va di pari passo con la narrazione?
In verità, la musica vera e propria ha un che di
accidentale, è così che in Almodovar amplia sempre la scena tanto da commutarla
in stato d’animo, e lì si può addirittura canticchiarla a bocca chiusa o
suonartela come se fosse la corda del tuo violino, il tuo oggetto a, anche se è un altro strumento che si
fa schema verbale nel sintagma-punctum del film.
Che cosa c’entra la televisione con un film?
Se guardi la Tv è difficile che tu stia insieme agli altri
spettatori nella stanza al buio, ed è così che il cinema avvantaggia la radio
che, va da sé, quando la commutano in televisione, pensa davvero che prima di
mandare in onda la clip di una canzoncina, debba fare un po’ di cinema, quello
delle chiacchiere e del movimento gestuale stando seduti che è un po’ come
portare il ritmo alla messa cantata.
Il cinema, ormai, è così, no?, lo guardiamo più alla
televisione che al cinema(tografo), e con la luce accesa e con tutto quel casino
che si fa in casa stando con sorelle, fratelli, zii, zie, nonni, mamme e
suocere e bambini, e allora la civiltà si scontra, non per un ascensore ma, per
un televisore in piazza, dove, vivendo in un’epoca d’analisi, è difficile, come
ebbe a dire Whitehead, che la conoscenza scientifica sia più comprensiva
dell’intuizione estetica, anche perché siamo seduti lì a contatto sensoriale e
immediato con la “vita”.
Quantunque la Tv non c’entri un cazzo con il buio che c’è al
cinema, è strano ma si può restare lo stesso colpiti da un’immagine che sembra
elevarsi a un livello superiore, per cui la “storia” tutta del film ha soltanto
più un’impronta secondaria, ed allora ci venne a dire Roland Barthes che,
facendosi il fotogramma immobile come la fotografia, qui c’è il punctum.
Quando il punctum
non lo trovi più, lo spettatore che sei torna a casa e guarda la Tv.
E sta a chiedersi incredulo: “Ma vuoi vedere che il punctum
è proprio quel grosso pesce finto? E l’ascensore, allora? E chi cazzo pisciava
nell’ascensore se il cagnetto era sparito? Poi, a vederla bene, quella
scena…non ho capito se Giulia, quando la piegano sul tavolo…e la musica allora?
E il fratello del cagnaro, è avvocato o no? E che c’entra il dottorato…poi in
giurisprudenza, ma guarda te che ci sarà da ricercare? E quindici anni dopo che
s’era laureato prendevano lui a fargli fare il corso e magari entrava pure nei
primi tre o quattro per la borsa?”
Vi sono comunque cause importanti di perturbazione: se non
ci sono avvenimenti storici particolari, c’è un omicidio in un ascensore, e
allora anche così un linguaggio può essere rimpiazzato da un altro, i linguisti
son pronti a farvi l’esempio della lingua ungherese, con tutto ciò che concerne
la monarchia magiara che, tira tira, ebbe un effetto genetico della conquista
molto modesto, e fu diluito in seguito dagli scambi successivi con i vicini,
tanto che attualmente si trova che poco più del 10% dei geni degli ungheresi
può essere attribuito ai conquistatori di origine uralica.
Le conquiste dei barbari dopo la caduta dell’impero romano
altrove hanno avuto più difficilmente l’effetto di rimpiazzare o anche di
alterare in modo importante la lingua dei conquistati, che erano sempre
superiori per dimensioni demografiche e per grado di civiltà, benché avessero
un’organizzazione militare incapace di resistere alla spinta dei barbari, che,
vai a vedere, son tutti d’a Lazzio e non sanno proprio che farsene
dell’ascensore, fatto sta che cani al guinzaglio o sciolti, quantunque stiano a
imbrattare le strade di Belgrado, essi non ne hanno…
- La campagna pubblicitaria
per asportare le deiezioni
canine a
Beograd -
E quando ritrovano il cagnetto dai cinesi circensi, è come
il distacco dell’anima, che era molto comune intorno al 1910 quando si dice che
molte “anime”, narra Woody Allen, vagassero senza meta per l’India in cerca del
consolato americano. Il fenomeno è piuttosto simile alla transustanziazione,
dove una persona si smaterializza all’improvviso e sparisce, mettiamo che sia
il cagnetto e quella impazzisce e dà fuoco al cagnaro dentro l’ascensore, poi
si rimaterializza da qualche altra parte nel mondo, in Cina, si apre il portone
e ci stanno ‘sti cinesi che fanno il numero col cagnetto e la padrona del
cagnetto fa come la musica in un film di Almodovar, non c’è male come modo di
aiutare gli investigatori italiani, di ogni risma e assetto pensionistico,
sempre pronti, nonostante non ne becchino una ch’è una, a rimaterializzarsi,
questa sì che è transustanziazione, in scrittori, diciamo scriventi, come
avrebbe detto Roland Barthes, che è un po’ meglio, del nuovo genere poliziesco
o giallo che sia all’italiana, che è anche un nuovo modo di viaggiare, anche se
di solito bisogna aspettare un paio d’ore per i bagagli a meno che non se li
freghino del tutto a Malpensa o, stando nella città dell’ascensore, a
Fiumicino.
Sarà poi davvero vero che questo sia un nuovo modo di fare
critica cinematografica e che, se si fosse fatta prima, tutti al cinema a vedere il
gioiellino di Isotta Toso?
¨
Minitest di V.S.Gaudio sul film di Isotta Toso:
Sei un visiodiffusore demico
o un visiodiffusore culturale?
Ho fatto un
minitest a cui potrebbero sottoporsi i volenterosi spettatori e lettori, anche
se ho dubbi in proposito. Comunque, rispondi, se vuoi fare il test, a ognuna
delle domande senza pensarci tanto su e poi calcola il punteggio ottenuto.
Scoprirai se sei un visionatore, alla Morin, che crede più alla diffusione demica o è un convinto
sostenitore della diffusione culturale (
il ritratto per ognuno è ricavato da sostanziali considerazioni del genetista Cavalli-Sforza(cfr. : Geni, Popoli e Lingue, trad.it. Adelphi edizioni, Milano 1996),
provare per credere…).
·Domande
1. Secondo te, il pesce finto è…
a) un pesce spada
b) un Marlin azzurro
c) un’aguglia ingrassata dopo le feste natalizie
d) quale pesce finto?
2. Un film così, prodotto dalla Disney ,e non dalla Rai
con i contributi statali, avrebbe avuto…
a) Minni nel ruolo di Giulia
b) Paperino nel ruolo del Manfredini avvocato che fa il corso
di dottorato 15 anni dopo la laurea
c) Maga Magò nel ruolo della padrona del cagnetto, la moglie
di Fantozzi
d) Gastone che fa il fratello “cagnaro”
3. Invece che a piazza Vittorio a Roma l’ascensore l’avresti
visto a:
a) piazza Vittorio Veneto a Torino
b) piazza Vittoria, che dà sul lungomare Caracciolo, a Napoli
c) piazza Vittorio Veneto a Verona
d) piazza Vittorio Emanuele Orlando a Palermo
4. Invece della musica di Gabriele Coen e Mario Rivera
avresti voluto semplicemente come brano-punctum:
a) ”Cucurrucucù Paloma” cantata da Caetano Veloso come nel
film “Hable con Ella”di Almodovar
b) ”Pigs on
the wing” di Waters per i Pink Floyd
c) ”Sotto le stelle del Messico a Trapanàr” di Francesco De
Gregori
d) ”Forgiveness” di Elisa
5. Pensi che avrebbe fatto più cassa se l’avesse diretto…
a) Pupi Avati
b) Bernardo Bertolucci
c) Tinto Brass
d) Roberto Faenza, quello dei Vicerè di De Roberto che, a
conti fatti e da quel che ne so, è quello che ha avuto più contributi statali
per le sue regie
6. La Rai, che lo ha prodotto, pensi che lo trasmetterà in
tv entro il 2020…
a) alle due di notte
b) alle ventuno del mercoledì di Champions League per la
squadra del tuo cuore, quando incredibilmente resti pure bloccato in ascensore
c) dopo che Sky lo ha passato su tutti i suoi canali di
cinema settimana dopo settimana e per almeno 5 anni
d) non lo trasmette perché probabilmente deve dare qualcosa
alla regista
7. Un film così è più adatto per…
a) la tv
b) il web
c) il dvd
d) il cinema
·Tabella
dei punteggi
Do-
man-
de
a)
b)
c)
d)
1
1
2
3
4
2
1
2
4
3
3
1
2
4
3
4
1
2
3
4
5
2
3
1
4
6
1
2
3
4
7
4
2
3
1
Ecco il tipo di visiodiffusore che sei
·Se
hai ottenuto da 7 a 12 punti:
Tu pensi ancora che a viaggiare siano solo i mercanti; l’analisi
dei dati archeologici ha dimostrato che la diffusione dell’agricoltura è stata
molto lenta, e che è stata accompagnata da un aumento considerevole della
densità della popolazione. Dovresti sapere che ogni diffusione puramente
culturale è di solito rapida e ha raramente effetti demografici.
·Se
hai ottenuto da 13 a 18 punti:
Sei un po’ come gli archeologi tra le due guerre mondiali,
che avevano la tendenza a interpretare la comparsa di qualsiasi innovazione
culturale come il risultato di grandi migrazioni e conquiste. Dopo l’ultima
guerra mondiale ci si è accorti, soprattutto in Inghilterra, qua non ne
sapevamo niente, che queste interpretazioni potevano essere errate, poiché
poteva trattarsi di mode che si diffondevano in un’area abbastanza densamente
popolata, grazie a una rete commerciale ben sviluppata.
·Se
hai ottenuto da 19 a 23 punti:
Di primo acchito, uno ti vede e pensa che tu abbia
inconsapevolmente adattata la teoria genetica sviluppata da R.A.Fisher ai
problemi ecologici e demografici della nostra civiltà: ecco perché c’è stato
questo esaurimento rapido dei terreni coltivati senza l’uso di fertilizzanti, e
il sovrappopolamento locale ha fatto sì
che la migrazione riguardasse le regioni più vicine, a meno che queste siano
già occupate, come è successo sulle coste joniche della Calabria,occupate
totalmente dagli italo-albanesi migrati dai monti attorno.
·Se
hai ottenuto da 24 a 28 punti:
A pensarci bene, dopo che ti si conosce, uno si rende conto
che tu devi essere uno di quei discendenti canadesi di quelle mille donne
francesi che poco più di tre secoli fa furono reclutate da Luigi XIV come spose
per gli uomini che “abitavano” il Canada francese e non avevano altra
possibilità di trovare mogli(francesi). Luigi XIV diede una dote a ciascuna
delle donne che accettarono di sposarsi in queste condizioni, spesso senza
conoscere il loro futuro marito e le adottò come figlie, erano chiamate le “figlie
del re”. Questa popolazione cresceva velocemente; ed è simile a quella di un’altra
colonizzazione: il popolamento dell’Africa meridionale da parte dei contadini
olandesi. Ciò non vuol dire che il tuo avo fosse necessariamente un coltivatore
europeo.