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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

La fille de mon peuple, 12-13-14-15



 La parte conclusiva 
de La fille de mon peuple

12
je le touche avec ma main ouverte le ravissement
et le stigmate sur son visage et elle éprouve
le plaisir de l’amour
la chaleur entière de sa respiration
et la peau de pêche, le regard
qui s’est posé sur moi, son regard
à l’horizon qui s’éclaire de plus en plus
à quinze sous dans une région où la lumière
baignera tout, à une heure propice, celle-là
qui vide les plages, un peu après le midi

13
i punti in cui bisogna abituarsi alla
rarefazione dell’aria attorno a questi
piccoli pianeti un po’ verdi in cui
lo sguardo pesa e quando sembra che
lei tenga la veste in mano
e il corpo non ha ancora ritrovato la sua
pesantezza un breve istante dura al risveglio
in cui c’è ancora tutta la grazia di questa
leggerezza notturna, e le onde della febbre
né le luci dell’amore non hanno ancora
percepito l’oscurità del corpo


14
la primitiva temporale mezzogiorno
attestata dal fatto che questo
vestito la Gigolette se l’è messo
per questo momento e non certo per fare
colazione come dice Barthes
non può essere scomposta per intero
e che quindi tolte le mutande
non si può scendere oltre
il sistema della moda è fatalmente più grossolano
di quello della lingua
per questo il poeta è il centro del suo gnomone
che nel suo perfetto candore si lascia spogliare
di sete, di velluti, di pesche, fino al pelo
che è la primitiva da non scomporre più
quando la potenza del cazzo
è alla verticale dello splendore
e nella strettezza del giardino fa del mullar[1]
come se fosse al mulino o al mare

15
le mutande sono patafisiche alla sua età
anche perché non è anoressica
nell’orbita di questo stupore
un po’ situazionista forma eroica
di una cintura, o di un elastico
per quanto siano i generi
che tengano teso l’esprit bagnato
come quelli di Lol non sappiamo di che tipo siano
ma come in Lol[2] le mutande sono
come l’abito che indossa che le prende
il corpo da presso e le dona maggiormente
questa quieta ripidezza da collegiale cresciuta[3]
questo c’è sotto le dita che le toccano
la pesca e la leggera stimmata del desiderio
questo ciunno di collegiale fattasi grande
stupefatto e biondo, bagnato e palpitante
che si lascia toccare con il meridiano
su cui sta l’orizzonte a quindici sotto,
la pêche à quinze sous, tra seta e velluto
un po’ patafisica un po’ situazionista
un po’ attonita un po’ banalmente artificiale
un peu niaise pêche à quinze sous



1 Cfr.V.S.Gaudio, Aurélia Steiner 2, © 2005.
2 Si tratta di Lol Valérie Stein: cfr. Marguerite Duras, Le ravissement de Lol V.Stein, Gallimard 1964.
3 Ma questa certezza di “pensionnaire grandie” può essere anche quella di Kathy Goolsbee, la “ragazza gagliarda”, con le gambe lunghe, “une grande gigue”, una perticona, appunto, la figlia dl fornaio di Hazleton in Pennsylvania, la rossa lentigginosa, il bel pescione, il bel percocone, che Sabbath pêche , da quel “gran pescatore” che è, per l’anno scolastico 1989-90: cfr. Philip Roth, Il teatro di Sabbath[1995], trad.it.Einaudi Torino 1999, in particolare cfr. la Parte Seconda, Essere o non essere, nello specifico vedi pag.193 della edizione Tascabili 2004.
Da pêche(pesca) a pêche(pesca, il pescare, arte del pescare), o da peach(pesca) a pigeon(il colombo, ma anche il merlo, il minchione)si arriva senza fare molta strada alla patente essenza ottusa del “piccione”(cfr. «pigeonne”, colomba, o “pigeonneau”, piccioncino,merletto), che è voce dialettale meridionale,   in uso in particolare nella Calabria del nord: “Piccione.Meridione.Il termine(accr.=Picciunazzo;Piccionazzo) deriva dall’inglese Peach[pi:tch] che ha come significati: 1.(bot.)pesca; 2.(fam.)ragazza graziosa;bellezza. Si può pensare anche ad una aggiunta locale a Pi:tch:ciunno(cioè:”conno”) che dà origine al termine figurativo Piccione di Pitch + ciunno: cioè: pesca/conno e bella/figa.
Evidentemente l’elaborazione è avvenuta in ambito italo-americano, o nelle terre dell’emigrazione o nelle nostre terre dopo lo sbarco degli alleati anglo-americani. Da non dimenticare che la pesca, o a Palermo il varcocu(vedi), che può essere sia l’albicocca che il percoco, designa l’organo sessuale femminile”: Dizionario delle “parole proibite” nei dialetti e nei gerghi, in: V.S.Gaudio, Il Kamasutra della Mabrucca. Elogio e Pragmatica dell’amore dialettale,©1998. Vedi anche, nello stesso, Varcocu:”Palermo.Letteralmente “Albicocca”:il conno. Notare come il superlativo Varcuconu sia composto da Varcu(=il varco) e da Conu(=il conno), oppuri si formi grazie alla contrazione di Varcocu+conu, che comprende sia l’ “albicocca” che il “varco del conno”. Tralasciando le strette implicazioni fonologiche tra pécheuse, “peccatrice”, e pêcheuse,”pescatrice”; o la pêcheté  che ha sempre una qualche affinità con la pigeonnerie:cfr. “’a pircocherìa” vs “’a piccionerìa” della Calabria Nord-est.
Nel caso di Kathy Goolsbee, nell’inventario dei generi, tra i pantaloni di cui al numero 42 del corpus barthesiano, i jeans andrebbero connessi[con le varianti della chiusura(XVIII), della fissatura(XIX) e della flessione(XX)] alle mutande, che[con le varianti della morbidezza(IX) e dell’accostamento(VI)] marcherebbero la “primitiva temporale” come unità usuale disposta dal “fantasma irreprimibile” nell’erotica relazionale di Kathy e Sabbath: cfr. la conversazione telefonica segretamente registrata da entrambi, in particolare a pagg. 200-201 dell’edizione tascabile citata. Questa concatenazione del genere numero 42 con le mutande riflette le varianti all’abito usuale della fille de mon peuple e di Lol V. Stein e, consecutivamente, riflette le varianti al loro esprit bagnato e alla fissatura con cui i jeans “chiuderebbero” la flessione erotica dei due personaggi(flessione che, va da sé, quando al prossimo passaggio la fille de mon peuple indosserà i jeans –cfr. nota 1 in La fille de mon peuple, 1– al culmine della libido nel suo jour de pêche, sarà tutta virtualizzata nella vogata o nella palata di cui alla 11 dei 40 modi du Clergé de France, ovvero la posizione fantasmata in cui lei vorrà togliere la schiuma all’amore del poeta).


 da:
 La fille de mon peuple
pêche à quinze sous
e le mutande de Lol V.Stein