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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

L’ambigüité herméneutique de Cattelan e la satira di Barlafùs

Cattelan fait valoir son doigt à la retraite
Alors que le musée Guggenheim de New York lui dédie une rétrospective spectaculaire, l’enfant terrible de l’art contemporain annonce qu’il arrête. Dernière blague en date ou vraie retraite anticipée?
(…)

L’art comme coup de poing
Peut-être parce que ses œuvres, souvent teintées d’un savant mélange de critique décalée, d’ironie et de puissance visuelle, sont facilement accessibles et proche des non-spécialistes. Un style que l’on qualifie (trop) souvent de simplement provocateur et qui n’est qu’une représentation parodique des problèmes de société les plus actuels.
 On se souvient, par exemple, du scandale provoqué par L.O.V.E. (2010), cette sculpture située en face de la Bourse de Milan (1):


Une déclaration politiquement incorrecte, pour certains, ou surfant plutôt sur l’air du temps pour d’autres. «Un acte d’amour», selon Cattelan. Une ambigüité herméneutique et une limpidité stylistique qui ont toujours caractérisé son œuvre, à mi chemin entre la transgression des ready made de Duchamp et le paradoxe ludique du Pop Art.






Dal Laboratorio permanente di satira del forum.spinoza.it, Barlafùs sul   dito di cattelan  a febbraio 2011:










Autore
Messaggio


http://milano.corriere.it/milano/notizi ... 1181.shtml

Vegas: “Via il dito da lì!”
Moratti: “Il dito resta lì!”
Vegas:”Ah, però!...”
“Tutto è possibile, se non sai di che cosa stai parlando"
[Legge di Green sul dibattito, Murphy’s Law Book Two, © 1980]




Cattelan: “ Se disturba, lo porto a casa”.
Ma no, non disturba, forse un po’masturba…
Descrizione: :love:L.O.V.E.
“Tutto è possibile, se non sai di che cosa stai parlando"
[Legge di Green sul dibattito, Murphy’s Law Book Two, © 1980]

Aut aut di Vegas: “O la borsa o il dito”.
Ordinanza Moratti: “Il dito, toglierlo adesso proprio non si può!”
Cattelan: “La borsa e il dito, se disturbano, li porto a casa”.
“Tutto è possibile, se non sai di che cosa stai parlando"
[Legge di Green sul dibattito, Murphy’s Law Book Two, © 1980]

Interviene, a sostegno del desiderio della Moratti, l’assessore alla cultura da vero intenditore citando Malatesti un autore del XVII secolo:
“Sempre nel buco col dito si tocca;
ma il tutto sta, se vuoi ch’io te lo dica,
nel sapere tener la lingua in bocca”.
“Tutto è possibile, se non sai di che cosa stai parlando"
[Legge di Green sul dibattito, Murphy’s Law Book Two, © 1980]




Sembra che sia stato avvistato e auscultato in questi giorni in piazza Affari un nuovo arrotino, ombrellaio e aggiusta-fornelli a gas:
“Or, se questo(…) vi muove l’appetito,
donne, pigliate su, né più badate,
ché, come l’assaggiate,
sappiam che vi farà leccare il dito”.
“Tutto è possibile, se non sai di che cosa stai parlando"
[Legge di Green sul dibattito, Murphy’s Law Book Two, © 1980]