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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Une body-buildeuse troublante serait-elle Sibarys?




Court-métrage : une body-buildeuse suante, troublante, arty
Un grognement. C'est du sexe ? C'est du sport ?
Une goutte de sueur sur un dos hyper musclé. C'est une femme ? C'est un homme ?
Le court-métrage « I want muscle » sème le doute et s'en joue. Avec de gros bijoux grossiers sur le corps d'une body-buildeuse musclée – Lisha Smith-Leverock, sa réalisatrice, met en scène une féminité exacerbée mais troublante, sensuelle mais désuète : on est dans les années 70-80 et c'est kitchouille à souhait, drôle un peu aussi.
Le tout se déroule sur une reprise langoureuse de « Love to love you baby » et les mots de la body-buildeuse, Kizzy Vaines.
« Avant, j'étais danseuse. »
« Je me sens très différente des autres femmes. »
Le court-métrage a obtenu le grand prix ASVOFF MK2 de l'année 2011.




Si elle fȗt une truie aussi hyper musclée serait la Grande Troie?

Di tutte le meraviglie della natura, un corpo muscoloso , come un albero d’estate, è la più notevole, eccezion fatta, forse, per un alce con le ghette che canta “Una lacrima sul viso”, a meno che non sia “une goutte de sueur sur un dos hyper musclé”. Quando guardiamo il fogliame, se è l’albero, considerando che è un vegetale, è così verde e coperto di foglie e miriamo come i rami si tendono verso l’alto , e visto che un albero non parla, sono les mots de la body-buildeuse, Kizzy Vaines che percepiamo, anche se ci piacerebbe lo stesso percepire il sussidio di disoccupazione:« Avant, j'étais danseuse. » E, mentre ci chiediamo: quest’albero è un abete rosso o un pioppo, e potrebbe essere benissimo un olmo, come quello che è caduto l’altro giorno per un po’ di vento sul canale qui a ridosso della ex strada statale 106, anziché l’eucaliptus che è nel bosco, ed è strano che non siano sequoie giganti che esclamino:« Je me sens très différente des autres femmes. » All’improvviso ci si rende conto che abbiamo fatto una figura di merda non avendo capito dal grugnito se lei è del genere “troia” o del genere “porco”, quantunque le grognement faccia propendere per il genere “bonheur”; e allora : C'est du sexe ? C'est du sport ? C’est une femme? C’est un homme? C’est un porc? C’est une truie? C’est le grand muscle de la grande Troie Sybaris ? Ma no, va là : on est dans les années 70-80 et c'est kitchouille à souhait, drôle un peu aussi ; avec de gros bijoux grossiers sur le corps d'une body-buildeuse musclée – Lisha Smith-Leverock, sa réalisatrice, met en scène une féminité exacerbée mais troublante, sensuelle mais désuète…E così un albero è più incantevole di un dos hyper musclé e le grognement fa più sexe se fa più sport, ed è tanto più incantevole di un pioppo caduto, e la sua presenza gloriosa è la muta testimonianza di un’intelligenza più grande di qualsiasi altra che esista sulla terra, e in ogni caso maggiore di quella del governo, sia qui che oltralpe, e anche in Danimarca, penso. Come disse il poeta, “Solo Dio può creare un corps hyper musclé” forse perché il difficile è riuscire poi a farne un bel culatello. Tempo fa un poeta stava ammirando un corps hyper musclé e quando notò che sul dos c’era inciso “I want Muscle” rimase di stucco non sapendo più definire il limite della morale visto che si ritrovò sballottato di nuovo alla situazione iniziale, anche se sei mesi più tardi, era nella fase detta complicazione, faceva anche lui du grognement sia correndo sulla ex 106 che infilando le sexe 106 volte. 
Un corpo ipermuscoloso ha trasformato il residuo endomorfo in forma muscolare: è evidente allora che la body-buildeuse, al netto dell’”hyper-musclé”, sarebbe innanzitutto una normolinea e, per quanto l’indice costituzionale le permetta, potrebbe essere o “mesomorfa” o “ectomorfa”:  posto che la body-buildeuse di cui al “grognement” sia alta tra 160 e 169 centimetri, sarebbe una “normolinea” e pesando tra -53 e -59 chilogrammi sarebbe “ectomorfa”; se  pesando +53 fino a +59 di chilo in chilo e di pollice in pollice(2 centimetri e mezzo circa) sarebbe “mesomorfa”.
La buildeuse ha trasformato, cioè, lo stato endomorfo, che a 160 cm di altezza è superiore a 58 chili, a 162.5 è +59, a 165 è +61, a 167.5 è +63, a 169 è +64, in apparato muscolare: come dire che ha sgrassato il suo corpo per condensare “attività”, “costanza” e “fermezza” in “fiducia” e “ottimismo”.
Le grognement della lussuria, naturalmente, è come l’Heimlich che, a un certo punto, è ciò che entra dall’orecchio, così la pesantezza larga mesoendomorfa della body-buildeuse zavorra l’oggetto a  del “visionatore”: e lei ha due possibilità: o 1)farsi macchina, basculla, stadera, pesiera, pesatrice, ma in questo caso grugnirebbe?; o 2)farsi “truie pesante”, “truie lourde”, che in greco sarebbe “Sibarys”, la “Grande Troie”…
Ne deriverebbe che il body-building possa incidere sui “futures” del prosciutto, del culatello, del felino e della mortadella, da un lato, e sui “futures” del  sibaritismo, dall’altro.