2.
C’è nel naso di
Bridget T. l’anamorfosi del fallo, il farsi bagnare della tigre, basta poggiare sul naso da tigre un oggetto verticale, anche una penna, e vedere a destra il suo occhio che artiglia la libido di chi guarda e a sinistra l’altro occhio(il suo destro) che allarga, mantiene, to keep, il colpo dell’altro occhio, il Washington-Stroke, c’è questo che voga in faccia a Bridget:
la tesa conservazione della cadenza di una libido da tigre, da 46 colpi, cioè il bioritmo fisico ripetuto, raddoppiato;
se poi spostate la penna sulla pupilla di ogni occhio, ebbene vedrete il rettangolo che si costruisce con ognuno degli angoli della bocca, e in questo rettangolo c’è quel naso, il naso di una tigre che non è mai sazia della passata in acqua, e al lato della riga degli occhi o delle sopracciglia risponde la riga della bocca socchiusa, che sta per prendere, tocca, stroke, carezza,più che una lisciata è una carezza delle labbra, una “labbrata”,
ma anche stroke, dà un colpo-morso, una carezza-pennellata, battuta secca del remo: colpo-artigliato;
e mentre vedete questo
il Thames passa, voga in quegli occhi,
in quella bocca, sentite il remo
che è il suo naso ed è la vostra libido che doppia la cadenza, fa 46 in uno sciabordare continuo di Thames e di stroke, una corsa immobile che stantuffa, to keep stroke, rintocco del tempo che ha la risonanza che ha nel giorno-stroke del bioritmo fisico,quando Bridget, come è accaduto in questa Henley Regatta dell’84,
è nello stroke of 12,
come se fosse alle 12 o alle 23 in punto in cui è questo che vuole
46 strokes al minuto
in una cadenza in cui il punto del
Mullar corra sulle acque del Thames come specchio del prato che è esplosione liquida sul suo viso, evidenza folgorante di quello che il vogare in cadenza da Washington-Stroke le sta facendo nel canale più heimlich e più thames del suo essere un oggetto irredento.
Il rettangolo della Tigre di Henley ha questi angoli :
l’occhio destro ha la luce del Sole all’ultimo quarto del giugno in cui il visionatore ha visto la tigre;
l’occhio sinistro ha l’artiglio, il colpo-washington, della Luna nel segno della Tigre, a 90°;
dall’altro lato, c’è l’angolo di Giove che mantiene e allarga la cadenza-stroke;
Marte da una parte e la Luna Nera dall’altra fanno sciabordare sul Thames la corsa, la race, che è anche il canale di condotta, la gora,che, in un mulino, è appunto un canale coperto di tigre, di panthera tigris
e che è questo naso che prende l’acqua degli occhi
e in questa gora
che è anche la macchia che resta per il liquido versato
passa la traccia della pulsione della Tigre,
che è, l’abbiamo già visto, quella del
Mullar, questo “ammollamento” continuo,
questo vogare a strokes-washington, a 46, lì nella gora, nel fossato, nel canale che serve a scopi diversi, anche a portare l’acqua da un fiume al proprio mulino, che è, allora, per questo, questo Mullar della Tigre che si è immobilizzato in faccia a Bridget T.
questa palata che viene fatta nella sua gora,
attacco, passata in acqua e levata
in cui all’immersione verticale per circa 30 centimetri del primo tempo si sostituisce una immersione orizzontale lungo tutta la gora
e poi si prosegue nel secondo tempo della passata con la carezza-stroke
fino alla levata del terzo tempo
in cui il remo, smettendo di vogare, facendo la palata, faccia colare
l’acqua nella gora
affinché poi riprendendo il nuovo attacco
l’azione di voga connoti integralmente il senso del
Mullar(1) ,
questo vogare all’Henley Regatta
e questo mulinamento della pagaia tra le chiappe della giovane tigre.
(1) Per il Mullar, la “pietra da mulino” del godimento, vedi :V.S.Gaudio, Aurélia Myslimane Gurgur, Aurélia Steiner de Durrës, in : V.S.Gaudio, Aurélia Steiner 2, © 2005.
[da: V.S.Gaudio, Bridget T., © 2003]