¨ Sutta (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag
La tagcloud Wordle di
Cybersix (l’eroina di Trillo e Meglia di cui prossimamente scriveremo su pingapa),
in cui stanno alte l’”allure 91+62” e “mesomorfa”, non potrebbe mai essere
quella di Julie Dibens, anche se la Dibens pesa 62 chili, diciamo che la sua
allure sarebbe una tipo 84+62, che in una longilinea ectomorfa(Cybersix è più
compatta e pesante, è mesomorfa) è alla base dell’indice costituzione inferiore
a 50 e all’indice del pondus, che, se andiamo a calcolarlo, non potrebbe che
essere nella forchetta compresa tra il “medio”(27-31) e il “debole”(32-36):
altezza 5’10”=178 – (peso 137 libbre=62 kg + podice o seni 84 cm=)146= 32.
Difatti penso che il suo indice del pondus di base, quello che sta al suo peso
forma, sia proprio 32, 1 sopra il 31…
L’indice costituzionale della triatleta britannica potrebbe
essere :
a) 84x100=8400: 178= 47.19;
b)85x100=8500:178= 47.75;
c)86x100=8600:178= 48.31.
E allora, quando si deciderà a scriverci, ci parlerà, se ha
l’I.C. 32, del rapporto tra il “manubrio” e
la “canna”, tanto che possa inquietare il nostro oggetto a patafacendoci la 32, che è
chiamata la “Giocosa”, in cui lei pedala a cavalcioni tra canna e manubrio e
può mettersi sul sellino sia in un senso che nell’altro, verso il manubrio o
verso il sellino. Ma, e qui sta l’incanto dell’antropometria, per come si
connette, randomizzando il fantasma del visionatore o del poeta che sia, alla
frattalità libertina del Settecento del Clero francese, addizionando l’indice
costituzionale più consono al suo assetto somatico, il primo, 47, al 32 dell’indice del pondus(che è il primo
grado di “debole”, che, in “Miele”, è quella che abbiamo formalizzato come la
forchetta più intensamente erotica per la tipologia scarna ed ectomorfa),
avremmo 79, che, dopo avergli sottratto il 41 di tutte le posizioni del Foutre
du Clergé, non è altro che il 38: “L’inverso della bestia adue teste”, quella che i Cinesi, nel Fang
Pi-Shu, chiamano l’”Anatra che vola
capovolta”: il poeta o il visionatore è come se fosse steso sul dorso; la
triatleta si sistema sul sellino a rovescio, con la testa dalla parte dei piedi
del poeta che pedala…poi sia il poeta che la triatleta dovranno aiutarsi a
vicenda con reciproche scosse in modo che il sellino sia godurioso nella misura
in cui si incunea profondamente nella frattalità della ciclista che come l’anatra
vola capovolta…Il maestro Tung-hsüan
disse che da un esame accurato è risultato che vi sono solamente trenta
posizioni principali per consumare l’unione sessuale e questa sarebbe la numero
12, tra sellino e canna, se si fa la bicicletta.
Per come si sia passati, con il nostro oggetto a sollecitato al meridiano dal transito
dell’immagine di Julie Dibens, dal sellino di Pat a questa patafisica dell’aria
o del vento, sarebbe opportuno forse dire che in sanscrito “pata” è il “volo” e
la “discesa” e “patin” sia chi vola, chi cade, chi affonda; ma anche occorre
sapere che “pat” è lo schema verbale di “controllare” e “governare” e del “volare”
e dello “scendere”, “cadere giù”; e “pati” è il “signore”, il “marito” e “patti”
è il “pedone” , il fante che guarda passare in bici la triatleta al meridiano
del suo oggetto a.
Triatleta che ha nel nome la frattalità di “dhi”, che è il “pensiero”, la “riflessione”, la “devozione”,
oppure “dih”, che è lo schema verbale di “ungere”, “far
crescere” “accumulare”, connessa, con la leva del cambio, con “bis” che è “andare”,”muovere”,
quando non è addirittura “bha”
o “bhas”, che è “apparire”,”splendere”,
“raggio(della ruota)di luce”, fino ad essere “parlare”,”dire” o l’archetipo-sostantivo
“bhasa”, la “parola”,
la “lingua”: dhi+bhasa: la lingua, la parola
del pensiero, la devozione espressa, l’accumulare parole, ungere e splendere;
senza tacere su “bhesaja” che è il “rimedio”,
il “medicamento”, l’archetipo-epiteto “che
cura”, tanto che “dhi”+ “bhesaja” è la medicina del pensiero
oppure il medicamento che unge, che fa crescere, che accumula la devozione e la
riflessione, tra parola, medicina, luce e muovere per volare e cadere giù nel segno di Pat
patafattasi “Dibens” o “Dhibis”, o “Dihbhasa”, o “Dihbesaja” o “Dhibhas”…
Il numero fatidico, calcolato con l’alfabeto numerologico
dei Rosa Croce, per Julie Dibens è il 27, che, innanzitutto, ha come numero
simbolico l’1(il sellino) e la lettera A, ma è, essenzialmente, come arcano,
connesso con l’asso di bastoni che, nell’iconologia di riferimento, è lo
scettro montato dal simbolo della terra; in mezzo a fiamme, esso è tenuto da
una mano. La mano evoca l’azione e lo scettro è il prolungamento del braccio
che agisce o che governa il manubrio. I “Bastoni” sono in analogia con l’elemento
“Fuoco”. E’ l’1 come se fosse il sellino su cui Julie Dibens si fa “mondo”, per
come ci si siede o se ne allontana per pedalare e innalzarsi, con il suo
assetto costituzionale che, denumerato il nome, fa 20, che, a sua volta, è l’arcano
dello splendore(“bhas”) e punto di transizione tra l’azione e il pensiero(“bha”
o “bhas” e “dhi”). Somaticamente, il 20 è l’arcano-medicina(“bhesaia”), medicamento, sorpresa, esaltazione iconica, impatto magico sull’oggetto adelvisionatore.
Sembra una baggianata, l’arcano 20, nei cerchi dei Rosa-Croce, è “Giove in
Pesci”: Julie Dibens, che scomposta in numeri fa 20 nell’alfabeto dei
Rosa-Croce, nel cosmogramma, ha “Giove in Pesci”…
Detto questo , non possiamo non connettere il 20 alla
variante, nel genere body per ciclista piuttosto che per triatleta, della flessione nel “sistema della moda” di
Roland Barthes, che è, insieme alla chiusura(18)
e alla fissatura(19), una delle
varianti che innalzano e fanno volare l’unità e il principio fallico e attivano
lo schema sintagmatico verbale dell’arcano 20, la modificazione prossima inattesa nella libido del visionatore. Che,
d’accordo, fa parte della magia dell’immaginario.
La flessione, che è la variante 20, è sul sellino, che è l'1,
che attua la modificazione prossima inattesa
La fisicità ectomorfa di Julie
Dibens, tutta dentro questi numeri, il 27, il 20, l’I.(indice)C.(costituzionale)47,
l’I.(indice)P.(pondus) 32, il risultante numero per il Foubiking38, è
relazionata anche dall’esagramma dell’I Ching, che si ottiene, secondo il
metodo che abbiamo elaborato per la poesia usando gli indicatori globali di
Abraham Moles per l’immagine e lo schema. Difatti, dall’iconicità elevata della
linea sopra al codice ristretto della linea iniziale, c’è il trigramma Li, il
fuoco, sopra e il trigramma Kên,
che è il monte, sotto, tanto che in
evidenza c’è sempre il fuoco, il fulmine, il sole che è lo “splendore”(“bhas”)
di cui abbiamo già rilevato la pregnanza somatica in Julie Dibens, ed essendoci
Li significa che come sintémi passano armature ed elmi, lance ed armi, la
secchezza ectomorfa opera come se fosse armata, una lancia e ha l’elmo, che,
poi, come ciclista, le è connaturale,
fino a farsi come animale testuggine o albero dal tronco secco in alto; sotto,
il monte reca i sintémi della porta e dell’ apertura, il frutto e la semenza,
questo passa nell’immagine della ciclista, questa apertura sotto, sul sellino,
e sopra c’è il fuoco, il sole, la siccità, e sotto, nel trigramma Kên , appaiono gli eunuchi
e i guardiani se non il cane, e se vola un uccello ha il becco nero e tiene
fermo l’oggetto( a?) con facilità.
Iconicità elevata: linea intera al 6° posto
¾
Complessità buona: linea spezzata al 5° posto
--
Polisemia alta: linea intera al 4° posto
¾
Pregnanza alta: linea intera al 3°posto
¾
Carica connotativa alta: linea spezzata al
2°posto
--
Codice ristretto: linea spezzata all’inizio
--
56.Lü: il viandante, ovvero: il triatleta o il
ciclista
I numeri del foubiking, che recentemente è stato trattato in
un blog di Slate.fr [blog.slate.fr/globule-et-telescope] come “orgasme à velo”, per la Lena di 'Mädchen, Mädchen'(2001), al secolo Diana Amft (attrice
tedesca del 1975), secondo voi potrebbero essere gli stessi di quelli rilevati
per Julie Dibens?
Ancora non lo sappiamo. La fisicità di Diana Amft, all'epoca, era quella di una ragazza piuttosto mesoendomorfa, anziché ecto come la Dibens, ragion per cui l' indice costituzionale, se normolinea, sarebbe stato attorno a 56(e, se longilinea, +53) e l'indice del pondus sembra che sia nella forchetta del valore "medio"(tra 27 e 31), cosa che, se confermato il valore decrescente più basso(=31), farebbe gridare all'ineffabile, essendo il numero, nel "Foutre du Clergé"(1790), quello denominato "Bouillon pointu prodigieux". Il titolo "Foubiking con Lena" in francese andrebbe tradotto come "Coups de pédale avec haleine" e non avec Madelon... Comunque, lo schema del
cosmogramma di Diana Amft ha qualcosa di assolutamente irredento: c’è lo schema
della bicicletta e il sellino è situato proprio nel segno del sedere, lo
Scorpione: la pedalata è significata dalla congiunzione Mercurio (= i piedi)/Urano (= la
bicicletta), che è come se fosse seduta sul sellino, che si connette all’ opposizione
Luna (in Capricorno)/Marte (Cancro) tramite, rispettivamente, un sestile e un
trigono: è l’orgasmo ottenuto in bici (Urano/Mercurio) sul sellino (congiunzione
in Scorpione e Marte/Luna:commistione tra sedere e vulva). L’opposizione
ano/vulva è in quadratura con Lilith e la congiunzione Mercurio/Urano è in
quadratura con Saturno: uniti tutti questi punti otteniamo l’anamorfosi della
bicicletta. Ogni chiamata in causa dell'oggetto a e del fallo che non si vede ed è sempre presente di cui a Jacques Lacan non è, come l'anamorfosi, fuori luogo.