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Angela Lindvall Ó Herb Ritts |
LO STILE
DI RITTS
e il punctum ridotto della fascinazione
Nel
Calendario Pirelli, ma anche in altri album di immagini in cui c’è una
univocizzazione temporale o storica, il tasso degli indicatori Globali è sempre
soggetto a una sorta di normalizzazione espressiva.
E’ come se l’immagine, costretta dallo schema del medium e dalla convenzione
stilistica del fotografo incaricato,non possa superare un determinato grado di
Iconicità, di Complessità, di Pregnanza e di Polisemia.
Dato come assunto e operativo il valore estetico dell’immagine(la sua
fascinazione) ma anche il talento del fotografo,il tasso di Polisemia non può
andare oltre il grado di ambiguità “associato” alla selezione stilistica del
fotografo: anzi, più c’è un’assunzione formale ed espressiva di parametri
ambigui(bianco e nero, color seppia, contesti ambientali, archetipi figurativi
legati a periodi storici), più l’ economia dell’equivoco ha significati
ristretti, tanto che la stessa carica connotativa che, secondo Moles, è non
solo determinante nell’immagine pubblicitaria ma anche nelle illustrazioni dei
magazine , finisce con il produrre un rapporto denotazione/connotazione del
tutto inesistente.
Anche il tasso di Complessità( che è la qualità di informazione e non il
semplice ruolo decorativo di un corpo-simulacro) ha una grandezza ridotta, in
virtù della selezione operata dal fotografo che, vuoi per le indicazioni del
marketing vuoi per la semantica del suo stile, può deprivare il punctum o la
pensosità anche ad oggetti d’amore dotati di un grado elevato di Complessità.
Di pari passo, anche gli Indicatori Denotativi( ossìa: Iconicità e Pregnanza)
possono subire la misura riduttiva dello stile del fotografo: se, di norma,
Sophia Dahl è molto iconica e pregnante, nella foto di Ritts per il mese di
febbraio 1999, in cui rappresenta il Primo Novecento, la regina del baby doll
ha una iconicità soffusa, priva, proprio,del supporto-ombra della carica
pregnante, che viene assolutamente a mancare.
Anche Laetitia Casta, pur essendo luglio e simbolo degli anni cinquanta, perde
in Pregnanza e Iconicità: non ha, nel Calendario Pirelli 1999, il 7, che è il
suo valore base ma può, tutt’al più, essere dotata di un tasso medio =, che non
le fa superare il 6.
Al contrario, lo stile di Ritts fa di una ectomorfa longilinea, così priva di
pondus, come Alek Wek,una immagine con una carica connotativa che, facendo
impennare il tasso di Polisemia, porta la Pregnanza su valori
medio-alti(7)tanto che “allunga” l’Iconicità lieve della modella.
Con Chandra North, la Belle Epoque di gennaio, è il tasso di Complessità, più
che quello di Polisemia, a toccare valori altissimi: in questo caso, la
relazione speculare degli Indicatori Connotativi proietta una fascinazione che
non permette al lettore interrogativi o codificazioni sugli Indicatori
Denotativi: l’immagine è tanto dotata di Complessità e Polisemia che reca ( o
sembra che rechi ) con sé: contorni netti, asimmetria dei fattori, aderenza o
pesantezza iconica.
V.S.GAUDIO
da: “IL CALENDARIO PIRELLI 1999 e il punctum ridotto della fascinazione”,
copyright 1999.
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Sophia Dahl |
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Chandra North
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