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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

O’ café da Fika


Poi ho visto un espresso bar dove servono la tazzulella di caffè meglio che a Napoli, che si chiama con una parola che in svedese vuol dire “coffee break”, ma che proprio grazie a quel suo nome è uno dei luoghi di Manhattan più fotografati dai turisti italiani.
da: Ho visto le stelle e le strisce (reloaded) di Paolo Virzi
V.S. GAUDIO says:
Il “café” è così che , per estensione, entra al “Fika”- espresso bar: è proprio la “vulva” napoletana, “a tazzulella” che niente ha a che fare con la “cafetiera” di Verona, dove è la “testa”, il “capo”, financo il “copricapo a cilindro” dei vigili urbani.
Per dire, tornando, al “café”, che un altro sostantivo-archetipo si deve a Napoli, oltre alla pizza: il “café” che si universalizza bevuto da “Fika”.
In Olanda, il locale pubblico come “Fika”, oltre che “koffiehuis” è anche “café”: se uno va al “Fika” in Olanda si dice che è arrivato al Café, ma se entra un lapsus, anziché “aan koffie zijn”(arrivare al caffè) possono “aan Café zijn”(arrivare al café). Che c’entra l’Olanda? Ma a Manhattan se ci sono i napoletani vuoi che non ci siano gli olandesi?