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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

Valeria Marini e lo sciopero della crema


"Io so stare anche senza crema. 
Sono una donna caratterialmente molto forte" 
Valeria Marini
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Mia Nonna dello Zen:
Mi ricorda la Legge di Miller, che più o meno era questa: “Non puoi dire quant’è profonda una pozzanghera finché non ci finisci dentro”. Poi, più tardi mi viene da ripensarci e mi sovviene la Legge di Segal, quella dell’uomo con l’orologio: “Un uomo con un orologio sa che ore sono. Un uomo con due orologi non è mai sicuro”. Ora, è qui il dilemma: da un lato, mi vengono due leggi di Valeria Marini e, dall’altro, la variante di Valeria sulla crema: “Una donna con una crema, quando ne fa a meno è molto forte di carattere; una donna con due creme, non è forte perché alla fine fa a meno solo di una crema”. Comunque, io penso che l’attrice sia un po’ modesta, a parte la pozzanghera: chi riesce a non usare la crema, a parte che, se vai a vedere, lecca cioccolato da mattina a sera, ma è sicuramente più che forte di carattere, attua addirittura una forma di disobbedienza civile, un po’ come lo sciopero della fame o dello sciopero bianco: lo sciopero della crema, vuoi mettere? E via con crostate, torte di mele, alla frutta, alla ricotta, al cioccolato, e quando non ne puoi più una bella pistacchiata o un panforte di quelli che a Siena Nannini  ti fa vedere le stelle a mezzogiorno.