¨ Sutta (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...
Klelia Kostas, 1978(
(il quadro è a colori;la riproduzione in bn è stata
effettuata da "Lettera" n.18, University College Press,Cardiff ottobre 1979)
da "Lettera" n.18)
Con il supporto di Une
methode nouvelle de synthèse di Sallantin(Arcueil, 1970), abbiamo valutato,
negli anni settanta, l’identità e i
momenti differenziali di alcune articolazioni iconiche di Klelia Kostas[Sanremo 12 settembre 1932-Torino febbraio 1983]; di
quel testo, si riporta qui di seguito solo la parte conclusiva:
·Il
tra
come attuazione semantica della sessualità
nella
pittura tantrica di Klelia Kostas
I tratti semici del contorno si costituiscono dai margini
che il modello di competenza offre; la comprensione si accorda dall’incontro
dell’associazione extrasemantica con associazioni primarie extra convenzionali:
la giuntura non è offerta dalla metafora ma dalla ricomposizione stilistica del
confronto, l’evoluzione semantica esita, per stare nei tropi, tra allegoria ed
enigma, come forma del contenuto; come riproposta metonimica dei valori
estratti da un dato simbolismo collettivo, come forma dell’espressione.
Lo spostamento, che da tale intenzione si nomina, non è un
trasferimento affettivo dell’intenzionalità, né prospera all’interno del
movimento:
dal fondo, come relazione del macrocosmo, la figura concede
l’identità della propria potenza, l’elargizione si moltiplica dal biologico( e
dalle regole che la cultura vi sistema sopra) liberando la linea dal colore,
che apre la presenza e i suoi archetipi; la sete che combina i semi è come una
matrice avverbiale iterativa, la composizione lunare del corpo femminile
appartiene allo sperma e alla sua emergenza cromatica, al vermiglio del mestruo
si riattorciglia il fondo, la trasmissione dei piani è il controllo stesso
della differenza.
La posizione cromatica è fissata in ordine alla cromia del
simbolismo collettivo, l’uscita non è che una rinuncia mediante la reciprocità
delle identità o dell’identico, il tra[i] vibra con l’attuazione
semantica della sessualità, l’uovo ha bisogno di una appendice, quella che
ricomporrebbe le parti sensoriali.
Come sistema verbale, il metonimico dei comparativi si
definisce con l’impiego indefinito dei simboli che traducono i vari centri
sensoriali, la costellazione sintattica ripropone la composizione predicativa
che il soggetto ha nel proprio fuori.
Quindi, l’uscita economica della linea e del colore di
Klelia Kostas è una diffusione del segno, che collima con la seduzione del
significante; il significante non sta nella perifrasi, come sembrerebbe, ma non
esce dalla decenza della risonanza, l’avvio alla espulsione si consuma sulla
cresta dell’unione, cioè sull’ombelico che è l’orizzonte che l’identità
attraversa; l’esercizio, c’è da dire, si
ritiene oltre le giunture sintattiche della valenza della linea più che del colore[ii].
Al colore ridiamo
invece la possibilità di un sorpassa mento dell’affettivo.
[Torino, 27
luglio 1975]
[i]
L’oscillare del tra, il rapporto di
moto, è il limite che individua la differenza tra lo psichico e il fisico: in
pittura,qui nella pittura della Kostas, questo tra, come forma dell’espressione, sarebbe il punto e, come forma del contenuto, lo spazio.
Klelia Kostas, 1976(l'originale è un disegno in bn: illustra :
V.S.Gaudio, L'entusiasmo del dorso, in "Lettera" n.9, Cardiff
giugno 1976)
[ii]
La linea e il colore peraltro si potenziano attraverso la
definizione verbale dell’enunciato: il dichiarativo si rinforza così con il
neutro dell’emozione, non è che entri nel decorum, né si adegua alla qualifica
dei toni; l’espressivo della funzione comunicativa si predica oltre la sfera
del soggetto, sembra che l’indispensabile del verbo sia la valenza che
giustifica e rende operativa la sfera del predicato.
Klelia Kostas, 1978
(il quadro è a colori;la riproduzione in bn è stata
effettuata da "Lettera" n.18, University College Press,
Cardiff ottobre 1979)
Klelia Kostas, 1977(disegno originale
espressamente per cover di V.S.Gaudio, Sindromi Stilistiche, 1978; collezione privata)
■In memoria di Klelia Kostas, il brano dei Pink Floyd [Ó Pink
Floyd Music Ltd 1975, proprio l’anno in cui è stato redatto il ns testo] che amava ascoltare di più negli anni Settanta■