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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Ohio-Tokus o Columbus?

 
“Ma hai visto che deretano ha la Obamona,
sembra tutto lo stato dell’Ohio, altro che!”
Luciana Litizzetto
“La Bomba”, Radio-Deejay, sabato 10 novembre 2012
Mia Nonna dello Zen
La Strada al mondo nuovo per la U.S.Highway 30 e 23 porta a Columbus, l’Ohio-Tokus
 
Vabbé, qui da noi quel “Mappamondo”, quando si fa toponomastica, è “Arezzo”, “Bello di Roma”, “Calabria”, “Coliseo”, “Piazza Culonna”, “Fabriano”, “Borgo di Malpertugio”.
Da loro, che non hanno la Val Locana e quindi il “Mappamondo” non fa il “Trunante”, la “Strada al mondo nuovo” non può che prendere la via di Chicago per finire a Columbus, dove ci si arriva con la U.S.Highway n.30(che, nel Foutre du Clergé del 1790, è la Carriola)fino a Upper Sandusky, da cui, poi, prendere la 23(che, lo si sa,  nel gergo palermitano è la “fiura du cincu”, la figura del 5- 2+3=5- il deretano) per scendere a Columbus, dopo 80 chilometri.
Se si entra nella personificazione e onomastica, come sedere, è Martino, Toni, Tiberio, Gregorio, da noi; lì(perciò per l’”Ohio”)è “Columbus”, che, ci scommetterei una fornitura annuale anche di uova, è nell’Ohio che si festeggia il “Columbus Day” nell’arco di nascita delle detentrice dell’”Ohio-Tokus” o “Ohio-Tochis” o Ohio-Tokkis”.
Vien da pensare all’Aretino delle Sei giornate e al colombino: “Ella, recatoselo nella palma, dicea: “Il mio passerino, il mio colombino, il mio pincino, entra qui nel tuo armario, nel tuo palagio, nel tuo stato”, che, in quanto uccello, è speculare allo “stato”, appunto, alla dimora dell’uccello, che, nel Grazzini, è la “colombaia”[“Svolazzando siamo iti, donne belle,/verrem ,quando a voi paia,/a beccar nella vostra colombaia”: Canto de’ pippioni] e nell’Ohio che sta alle spalle, più giù, di Chicago è il “Columbus”?
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A proposito della "Colombaia",
guardatevi il "Martino" della Colombari
che potremmo chiamare, oltre che "Martino" e "Colombario",
anche "Billy", "Rocco" o "Cosa doppia"?