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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

Photostimmung ● L'analemma figurativo di Mila




L’analemma figurativo di Mila

di V.S.Gaudio

L’analemma figurativo è questo: nell’attimo della sospensione obliqua, ciò che ti guarda è là da dove ti vede e, inversamente, ciò che guardo-dice il pittore, il fotografo o il poeta- è ciò che vuole vedermi, ma lo dice anche la Glaneuse-H, nel quadro di Millet, o la Mila-H, con la canna-meridiano che lei stringe, asse e ora del bonheur, che in questo momento in cui prende al laccio il desiderio del pittore, è questo che dice: Vuoi vedermi da dove ti guardo? Ebbene, guarda, è questo!
Dà, lei è l’analemma, qualcosa in pasto all’occhio, nella geometria del contesto nella prossemica della scena che la definisce, ma invita colui a cui il quadro è presentato a deporre là il suo sguardo:
l’analemma figurativo è l’effetto pacificato della pittura e della fotografia, un effetto parzialmente gratificante; viene dato qualcosa non tanto allo sguardo quanto all’occhio, qualcosa che comporti abbandono, deposito, dello sguardo.
L’analemma è come l’oggetto flottante magico, solo che è una misura esponenziale, una equazione figurativa(corpo, parte del corpo, presenza del corpo, sospensione del corpo), è questo, da dove ti guardo, ed è questo il luogo del desiderio che è colto al laccio, ed è là da dove ti vede, l’analemma irradia il fantasma fallico ed è là da dove vede il desiderio che guarda e che per essere così angolare o così sfavillante è perché, essendo riempito del fantasma fallico, trabocca, sta traboccando, o si fa equazione esponenziale.
E’ questo, il mio podice mesomorfo fonte zampillante dei riflessi del fantasma fallico, che è lì nel punto dell’analemma, che può essere visivo perché è raffigurabile o uditivo o tattile perché è percettibile per ciò che viene inscenato nell’Heimlich della rappresentazione, irradiazione, sfavillio, fuoco, attrattore strano, cuspide della luce che si rifrange, si diffonde, irruma, riempie, trabocca, si fa equazione esponenziale.

(da:V.S.Gaudio, La Glaneuse dello spigolo, copyright 2007)












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Guarda la foto originale
di "Mila dans les bambous" di Joseph Auquier qui:
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Un'altra Photostimmung di V.S.Gaudio
tratta dalla sequenza "Cannamila"