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My favorite TASCHEN book is...
Gisele Bündchen vs The Book of Symbols
illustration by Robert Nippolit
(da: Taschen winter 2012) |
Il libro
ineffabile e l’ineffabile Bündchen
v.s.gaudio
Ebbene, lo confesso: ho sinora mostrato poca attenzione per Gisele Bündchen.
E, e questo è deplorevole in sommo grado, non ho mai avuto per lei dei pensieri
morbosi, nemmeno durante la mia passeggiata di mezzogiorno[i].
Ma non è detto che, nel mazzo
delle tante foto prese dalla rete del Web, non ci sia qualcuna delle sue
pictures; farò una ricerca e, se c’è qualcosa in qualche angolo del fastello¸la tirerò fuori e ve la farò
vedere.
L’ineffabile Gisele, che ama The
Book of Symbols, Taschen 40 dollari, ha questo di ineffabile: che, vista
tra due significanti, bund, ad
esempio, e chemie(che allittera “chen”),
sarebbe la “chimica del mazzo” o la “chimica del legame”, “…dell’unione”, la “chimica della federazione”,
ma anche la “cintura chimica” o la “matassa chimica” se non il “fastello
chimico”.
Ma risolto il suo esserci, questo condensato costituzionale e
morfologico dell’identità, in un unico significante, che è il suo cognome, Bündchen, Gisele è semplicemente il polsino o il colletto,
che, a ben guardare nel libro dei simboli, sempre nel paradigma di bund siamo, il colletto o il polsino si
danno come vincolo, legame, cinturino.
Gisele Bündchen, allora, quando sarà tolta dal mazzo dei nostri oggetti a,
potrebbe farsi polsino o colletto, per come il primo termine
comprenderebbe la “mano” e il secondo il
“collo”, tanto che a quel punto la cosa meravigliosa è che quando avremo
pensieri morbosi, col “polsino” noi fantasmeremmo che cosa se non la “Battaglia dei Gesuiti”[che
avrebbe questa denominazione: “Il polsino di Gisele”]? E col “colletto”
fantasmeremmo, che so?, la “Figura tenuta al guinzaglio” o la “Cavalla da sella
imbrigliata”[che avrebbe quest’altra denominazione: “Il colletto di Gisele”][ii]?
Quel che non riesco, però ancora a capire è perché, avendo questo
doppio punctum nel cognome, il nostro
immaginario abbia per così lungo tempo non dico peccato di “frugalità” ma
addirittura sia stato del tutto ascetico. Forse perché siamo quelli di quella
generazione che ancora fa cavalcare il nostro oggetto a con Kate Moss o Ashley Richardson Montana?
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Kate Moss a cavallo...della nostra generazione? |
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Ashley
Montana nel Dasein del nostro oggetto a |
[i]
Nonostante anche e soltanto Gisele(che
in tedesco effettivo avrebbe dovuto essere “Gisela”) porti sempre con sé un
paradigma che rende o contiene la “beatitudine della chiave di sol o di G”: “Sel.”,
difatti, è l’abbreviazione di “selig”=”beato”,”felice”.
[ii]
Unendo(d’altronde che potremmo fare se c’è il “vincolo” di “Bund”?) al “polsino”
o al “colletto” di “Bündchen”
la “beatitudine della chiave di sol o di G”(vedi nota precedente), avremmo. 1)
il polsino della beatitudine di G(a mano?la famosa Battaglia dei Gesuiti: 5
contro 1?); 2)il colletto della beatitudine con la chiave di violino”(una
sonata “legata” ha più ritmo o melodia?).
Una longilinea ectomesomorfa
con l’indice del pondus
di Miele
Gisele Bündchen
è una longilinea ectomorfa, quindi dovrebbe avere un indice costituzionale al
di sotto di 50. Invece, è un tipo morfologico che ha quella diffrazione tra seno,
fianchi e peso che produce, ad esempio, il pondus che, tra quelli ectomorfi, è
il più dotato di carica erotica. Difatti, per il seno, Gisele ha un indice
costituzionale pari a 49.44: 89 x 100 : 180(altezza)= 49.44. Per i fianchi, l’indice
costituzionale, essendo pari a 50, fa sì che possa essere considerata una
longilinea mesomorfa. L’indice del pondus, anche per il peso che, in una
longilinea mesomorfa alta 5’11”, dovrebbe avvicinarsi a 67 chilogrammi e che in
Gisele è invece di appena 57-58 chilogrammi, è in quella forchetta il cui
valore è stato definito “debole”, compreso cioè tra 32-36(il valore è
decrescente): altezza 180 cm – (peso 57+fianchi cm90=)147= 33, un indice
che,con un aumento di 2 chili, sarebbe pari a 31 e quindi considerato “medio”.
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