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c’est le bonheur de l’élastique à la culotte
cette inquiète habitude dans laquelle
tombe l’appétit du plus simple homme
entre les fesses de Giguette une femme
à la face de pêche qui fait boire
et fait fumer et elle ne save que
conserver de la mer l’écume
dans le moment dans lequel les doigts
du sonneur pour les perspectives qui sont
des ressemblances voudront trouver ici
une offre l’attaque aux tremblements enchevêtrés
de la fille de mon peuple à quinze sous
qui nous fait lire cette inscription :
« devant vous, devant la peau de pêche
ce qui paraît à nous
cette jolie plan de muse pêchée
délice imprévedible
qui me faudra prendre »
da:
La fille de mon peuple
pêche à quinze sous
e le mutande de Lol V.Stein
La
patagonica Gamer-Girl
La Gamer-Girl, la vedete, no?, è tutta nell’orbita del patagonismo di
Baudrillard; certo, non si può dire che sia colta di sorpresa ma che la
sorpresa sia stata preparata e che lei, guardata come mondo nel dettaglio, è di
un’evidenza perfetta.
La contiguità frattale, nessuna relazione dialettica, che ha con la “Gammer”,
è la ragione di questa sua immobilità; la “vecchia commare” che è la “Gammer”
si fa “giovane commare” che gioca, così la “Gammer” viene illuminata nel
dettaglio, e per questo sparisce, la patafisica così delicata fa irruzione nel
mondo in cui rivela suo malgrado ciò che non avrebbe mai dovuto essere
rappresentato, la Gammer-Girl. Che gioca, o che caccia, per sfuggire all’illusione dell’intimità,
come anamorfosi del maschile nel momento
in cui irrompe, al meridiano nel fantasma del visionatore, si fa sublime perché
aggiunge alla fisica dell’Altro la sua radicale metafisica. E il gioco non si chiude mai per l'oggetto a del visionatore: lei deve fare "gamut", una "serie completa".
Ne deriva che debba esserci, per il
visionatore accorto, una sorta di punctum G, che, va da sé, per forza di cose, è dalla designazione, anche immediata e fortuita, che viene formalizzata. Il punctum
G, in una foto dal patagonismo radicale, è dentro l’assolutezza
anonima del porsi della figura, che è, sempre e
comunque, una ragione temporale, il cui analemma
esponenziale – transitando al meridiano con il fantasma del visionatore- agiterà
costantemente la libido dell’oggetto a dell’osservatore.
In più, il punctum G, in una proiezione virtuale su un grafico a 90°, sull’asse del
meridiano somatico tra 0° e 45° o, in un
rapportatore di navigazione, sull’asse del
meridiano somatico tra 0° e 180°, che,
naturalmente, si incrocia con l’orizzonte del visionatore che, come
una latitudine, sul primo grafico va da 22°.5 a 67°.5 e, sul
secondo, va da 270° a 90°: questa
fotostimmung, non potendo attuare la proiezione sui due grafici, ve ne da
comunque una illustrazione.
Il punctum G si somatizza come senso del tempo, tra
equilibrio e velocità: necessita di una massa e di una
forza muscolare a livello medio, ma la resistenza muscolare e
cardiorespiratoria richiesta deve essere alta, come e quanto il livello della
mobilità e della solidità delle articolazioni e dei legamenti.
C’è, nel punctum
G quando questo si evidenzia in modo cos’ primario e
patagonico, un segreto kinesiologico, una sorta di condensato super K che
accelera il tempo di risposta, la rapidità degli
attacchi, il visionatore questo vede nella Gamer-Girl:
1) Nel muoversi
usa tutte le parti del corpo che il gioco o l’interazione
permette: lancia, batte, “prende a calci” usando il
proprio corpo per intero, schiena, spalle, anche, gambe, braccia, mani dando al
movimento una potenza fantastica;
2) Sposta il suo
centro di gravità, “muove la coda” o, meglio,
innesta la marcia del deretano, il centro di gravità è qui che è situato;
3) Da a ogni
forza in un movimento il tempo sufficiente per raggiungere il culmine;
4) Prende uno
slancio che le stende i muscoli;
5) Stabilizza i
segmenti di sostegno: il dorso della Gamer-Girl è come il
manico di una frusta: qui lei inizia l’azione e vi
si trovano poi concatenate le azioni che seguono;
6) Fa che la
testa presieda al controllo dei movimenti: lo si capisce dal collo e dal
trapezio;
7) Mantiene il
corpo rilassato e compatto: il rilassamento agonistico si ha con il corpo
saldamente tenuto insieme e al tempo stesso rilassato;
8) Tiene salda
la presa: lo si vede da come il virtuale contraccolpo supplementare si comunica
al braccio;
9) Si muove con
forza: non va con l’arto in direzione opposta alla palla,
va sempre nella stessa direzione;
10)
Sfrutta lo slancio: lo spostamento di peso è graduale,
tanto che la fine dell’oscillazione del corpo non viene mai
raggiunta prima che, se fosse una corsa, lo starter spari;
11)
Si serve della gravità per mettersi
in moto: si vede che per muoversi più rapidamente
prima d’avviarsi la Gamer-Girl si abbassa di un paio di centimetri. Il
visionatore non fa che vedere al meridiano questa posizione semiaccovacciata
simile a quella di partenza di una scattista; la Gamer-Girl si abbassa per
accumulare forza dietro il suo centro di gravità(cfr. punto
2).
La musica somatica e il nome proprio del Gamut
Il Gamut,
che la Gamer-Girl, con la sua assolutezza anonima, ha ingenerato e che, come
scala diatonica moderna, si fa serie completa del suo patagonico punctum
G, sarebbe anche la nota più
bassa(Ut) nella scala di Guido d’Arezzo, il monaco benedettino del secolo XI
che concepì il tetragramma entro cui
dispose secondo norme precise i neumi(punti, virgole,accenti gravi e accenti
circonflessi) che, con questo metodo,
assunsero una forma unica, o quadrata, o romboidale.
Gamut, che nella sua
forma di tetragramma, quadrata o romboidale, è visibile tutto nella espressione
somatica assolutizzata in questa foto dalla Gamer-Girl: l’iscrizione somatica
del punzone di Lacan come tetragramma, da un lato; o il
tetragramma su cui la Gamer-Girl iscrive la sua intera scala diatonica, dall’altro.
Tanto che, originatosi l’esacordo
di Guido d’Arezzo(ut,re,mi,fa,sol,la)dall’”Inno
a San Giovanni”di Paolo Diacono(VIII secolo) che il monaco mise sul
tetragramma, il Gamut, la gamma di ut, della Gamer-Girl dovrebbe avere, in
questa immobilizzazione fotografica, la stessa sequenza con le note che salgono
ognuna di un grado:
Ut queant laxis
e siamo alla prima riga delle calze;
Resonare fibris
alla riga dell’incavo delle ginocchia;
Mira gestorum
che non può essere che tra la 2^ e la 3^ riga l’irredento
patagonico elastico e resistente centro di gravità, da cui muove, sposta,
forza, prende a calci, mantiene il corpo rilassato e compatto, tiene salda la
presa;
Famuli tuorum
sulla 3^ riga;
Solve polluti
tra la 3^ e la 4^ spazio che occupa il dorso, la schiena coperta:
Labii reatum
che è sulla 4^ riga dalla scapola scoperta al trapezio e al collo.
Dalla nota più bassa, che è quella che allarga ed estende, scioglie
e rilassa, il Gamut della Gamer-Girl fa risuonare la corda o la fibra e
stupisce per il super K agonistico fino alla macchia che, impudica, come
anamorfosi del Gamut, mostra il peccato di chi parla, ossia del visionatore del
tetragramma(che è il Gamut) della Gamer-Girl. Fin tanto che, assolto il
peccatore, non si potrà non dotare la potenza agonistica del Gamut
del nome che serva a giustificarne e a condensarne l’espressione irredenta e
assoluta: se il Gamut viene memorizzato come l’Inno a San Giovanni, il Gamut
della Gamer-Girl è questo nome proprio che somatizza: Johannes[i]!
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Guido d'Arezzo, Inno a S.Giovanni di Diacono
sul tetragramma |
[i] Nel
paradigma di Johannes c’è, in Dal nome proprio al nome comune di
Bruno Migliorini (Leo S. Olschki editore Firenze 1927), non a caso, Giuannella,
Giuvanedda, Gianetta come “raganella” e il calabrese “paparasciannu” come “pudende
femminili”, senza dimenticare che il “San Giuvannë”
è sempre nell’ambito del “compare” che fa un tutt’uno con la “commare vecchia”
di “gammer”. Nello stesso volume ristampato il linguista annota che il musicologo
G.B.Doni avrebbe sostituito l’antico ut con
la prima sillaba del suo cognome, per maggiore sonorità: d’altronde, a ben
guardare, e il visionatore che scrive se n’è avveduto a sonata fatta, il
tetragramma di Guido d’Arezzo, il Gamut, sta tutto irredento e patagonico nelle
calze della Gamer-Girl!