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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

Il concerto con Peppi'



Questa qui che fa la Pippi da grande è una Peppi’
dentro il paradigma costituzionale della mia Peppi’
Oh, Pippi’…Pippi’…Peppi’
Nel corso di tutto il concerto quella volta non ho fatto che pensare adesso me la svigno con Pippi’, rovinando quel concerto dall’inizio alla fine. Lo avevo rovinato del tutto consapevolmente, di questo mi rendo conto oggi. Dopo il concerto, dissi a Pippi’ che non suonavo perché ero incapace di suonare insieme a un altro, io volevo brillare a tutti i costi e, siccome naturalmente non ho fatto che pensare a come portarti via, ho rovinato il concerto.

Vasco Rossi cantava “Oh, Toffee,Toffee…” , e io avevo nelle orecchie “Oh, Pippi’,Pippi’…”,che, a conti fatti, visto il tuo indice del pondus e il tuo indice costituzionale, uno attorno a 20 (hai il ponuds alto, anche se al livello più delicato e leggero) e l’altro a 53, Pippi’ sei un portento di mesomorfa, tanto che a volte ti chiamo, ti canto Peppi’, che, va da sé, mi fa balzare con il mio oggetto a al meridiano più di quella o qualsiasi altra Toffee.

E’ questo che conta: sembra che Pippi’ o Peppi’ sia stata concertata apposta, anche perché un’altra trappola scatta quando il Vasco canta “Vieni qui…” che è un po’ come dire a Pippi’ “Vieni qui, vieni qui” e tu che sei  seduto la fai sedere sulle tue ginocchia e, così mentre stai suonando o cantando “Oh,Peppi’…”, Pippi’ fa la Misteriosa, tanto che è pur vero, mi dico, Vasco Rossi possiede di certo una cosiddetta concezione dell’arte, io non ne ho bisogno, l’ideale sarebbe che io possedessi Pippi’, anche perché l’uomo è pur sempre infelice, solo gli imbecilli affermano il contrario, questi cantanti – mi dico – che fanno? Vogliono strabiliare il mondo e quindi cantano “Oh,Toffee, Toffee…” anziché “Oh, Pippi’, Peppi’…” e “Vieni qui, vieni qui" anziché metterla lì a farle fare la Misteriosa o la Carriola o quella Bestia che vola capovolta,  dimenticando questo concerto in questa città emula di Salisburgo, che sprizzava da tutti i pori desolazione, bruttezza e ripugnante grossolanità, eppure con perversa arroganza osava definirsi come quell’altra che stava  un po’ sopra la città dotta, mi sembra di vedere Wertheimer  e sua sorella che si erano “addentrati in questa città dei tre fiumi soltanto per un breve tratto, poi avevano fatto dietrofront, e siccome per qualche ora non c’era un treno diretto a Vienna, avevano deciso di far ritorno a Vienna con un taxi”[i], così vorrei mettere il braccio attorno a Peppi’ e dirle “Oh,Pippi’, andiamo via di qua, qui non passa un treno che sono ormai tre giorni, né passerà per fine settimana, dai prendiamo un taxi e andiamocene in qualsiasi altro posto a berci, Oh, Peppi’, sto benedetto caffè!”


Questa super Pippi - l’avete riconosciuta, no?-  non è la Peppi’ della mia storia concertistica, ma farebbe comunque sempre una bella musica, pur essendo una longilinea mesomorfa di quelle che a Indice Costituzionale sono sempre e comunque sotto il 53 ma l’ Indice del Pondus – omologa alla normolinea che ce l’ha 20- lei lo avrebbe 16-17, quindi più alto ancora, essendo il valore decrescente.


[i] Cfr.Thomas Bernhard, Il soccombente[1983], trad.it. Gli Adelphi, Milano 2010: pag.59.