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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il far suonare di Sabrina



Il contrappunto orale

di v.s.gaudio

A dirla così, io, a Audrey Hepburn, le avrei fatto fare Anne Desbaresdes  di Moderato Cantabile della Duras: tutto in lei fa gridare, sotto voce, al fallo implosivo, una sorta di fleur de magnolia, cette fleur qui le frôle, non le contour extérieur des seins, ma un altro contorno, enorme sì, troppo grande per lei, ma che lei sapendo farsi fare sa puntualmente raccoglierlo quando è allapice della fioritura, come fa Anne nel quarto tempo della sonatine, quando , ad Anne, luomo glielo dice, nel capitolo sesto del romanzo della Duras, le dice: Ses pétales sont encore durs, e lei risponde, con quella bocca, a questa doppia nota con il contrappunto: Je ne me souviens pas davoir cueilli cette fluer. Ni de lavoir portée. Non vi ho guardato che à peine, dice il poeta, morbido posarsi dello sguardo, ancora tutto dentro il suo farsi fare, quel suo morbido sguardo in quel breve svolazzo del regard-à-peine, in cui vede entre ses seins nus sous sa robe cette énorme fleur de magnolia.
La bocca di Audrey, tenuta così, fa pensare alla tecnica musicale del contrappunto in uso nei secoli XVII e XVIII per la quale il valore di ciascuna nota, nella ripetizione di una fantasia o di un desiderio, veniva ridotta alla metà e ripropone lerrativa ostinazione musicale del terzo senso , non solo in ragione di quanto ricorda Barthes in proposito[Nel paradigma classico dei cinque sensi, il terzo è ludito; è una coincidenza felice, perché si tratta proprio di un ascolto], ma anche in ragione del fatto che il terzo senso, in una fotografia come in una storia, ha sempre un qualcosa del contrappunto o dello stereofonico, e che, per questo, sobilla un farsi suonare  che, lo abbiamo scritto altrove, essendo dal lato del significante di deplezione, attiene ai verbi vuoti.
Sarà per questo che più che farsi suonare sia più propensa a far suonare:
il désir, che svuota il personaggio femminile per lingrossamento cui protende, nellambito del contrappunto può fantasmare nota contro nota, due note contro una, quattro note contro una, il sincopato, il florido, e quindi può farsi suonare col contrappunto doppio, triplo, quadruplo. Che è semplice da eseguire: nota conto nota, è un colpo del suonatore e la signora che risponde; due note contro una, è due colpi del suonatore e la risposta della signora(gemito, o fremito, o controspinta); quattro note contro una, quattro botti alla signora e risposta éclatante della stessa. Così il farsi suonare si contrappone al far suonare.Daltra parte, come abbiamo scritto per Moderato Cantabile,per la tassonomia del farsi suonare, nella tavola dellesecuzione e dei tempi, qui saremmo nellambito orale in cui il movimento è allegro, lintensità tra mezzoforte e forte, e lespressione, davvero impensabile se si pensa alla connotazione popolare della Hepburn alla Sabrina, tra lagitato e lappassionato.



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