Dimmi che postura hai in
ufficio
e ti dirò se avrai successo
La prima postura
elencata consiste nello stare in piedi, sporti sul tavolo in avanti, con le
mani ferme: questa è ad alta potenza, dà l’idea di una persona che sa quello
che vuole ed è sicura delle proprie convinzioni. La seconda consiste nel sedersi a braccia completamente
aperte, in una posa decisamente molto espansiva: anch’essa viene inserita a
pieno titolo nella categoria «alta potenza», perché dona autorevolezza e ispira
calma ed è indicata soprattutto nei colloqui. La terza citata è decisamente a bassa potenza: consiste
nell’incrociare le braccia, atteggiamento difensivo e dunque di scarso successo
che richiama un’interazione impacciata. C’è poi la quarta postura, tipica di quello che si tocca il collo o
la faccia, visibilmente nervoso. Inutile dire che non è una posa foriera di
successo, richiamando imbarazzo e ritrosia. Braccia e gambe incrociate
contraddistinguono la quinta posizione, decisamente a bassa potenza perché è un
po’ come dire con il proprio corpo: «voglio occupare meno spazio possibile»,
atteggiamento schivo e troppo modesto, caratteristiche per nulla premiate nel
mondo del lavoro. Infine la sesta:
piedi sulla scrivania e mani dietro la testa. Viene definita una delle posture
più potenti, nonostante possa risultare persino un po’ troppo arrogante.
La postura
e la potenza
La prima,
con qualche variante, è inizialmente la 28, la Medaglia viva;poi, con tutte le commutazioni possibili,arriva anche a diventare la Giumenta di compare Pietro, in cui lei si piega sulla scrivania e il cavaliere finalmente comprende il paradigma assoluto del lavoro che si fa là dietro.La seconda può prospettare che, mentre
si sta facendo la Misteriosa, sulla sedia dov’è seduta, poi si passerà all’altra,
oppure, come dire?, si può mantenere desto l’interesse e la potenza, l’alta
potenza, anche di chi è seduto alla sua sinistra. Nella terza, quando si sta
sulla difensiva, va a finire che come sulla sponda del letto non resta che
picchiar duro; oppure, si fa l’Ercole, la 34, la donna si pone a cavalcioni e
poi, per quanto l’interazione sia impacciata, il cavaliere si alza e la porta a
spasso. Volendo, si può fare anche la Carriola, la 30, o la sentinella, quando
si teme di essere sorpresi si lascia la porta semiaperta e il cavaliere che sta
dietro, e lei che sta così indifferente, e..intanto fa la sentinella. Nella
quarta, che c’è da dire? E’ che una pensa: ma tutto qui? Mi sembra che la
potenza sia andata in vacanza. E’ misteriosa anche questa, però si vede che non
si sta godendo, e la giocosa, che è una variante frontale della misteriosa, è
di là da venire. Colpa della campagna sull’Aids? Va a vedere, Mullis ha
ragione, stia tranquilla la signora e sia meno ritrosa. La quinta è ancora da Misteriosa, altro che
atteggiamento schivo e modesto: schivo sì, per darla a bere ai presenti in
carrozza, mentre il Cavaliere è ben posizionato. La sesta è quella che si fa
catalana, la numero 5 del F. du Clergé de France. Se si commuta in 6, la
sultana, allora è vero , può risultare persino un po’ troppo arrogante.