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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

▒ L'Analemma del Marcuzzi



Marcuzzi  wurstelt
by v.s.gaudio

Quando creammo il “Marcuzzi” e, per le varianti del nome comune, aggiungemmo l’”Alessiamarcuzzi” e il “podice Alessia”, non pensavamo che di lì a qualche anno avremmo dovuto prendere in considerazione una variante orale per lo stesso nome. Tanto che la tanto elogiata “meridiana plutonica” del Marcuzzi cosa sarebbe potuta diventare in ambito orale?
Per via della performance del würstel, che risale al 2009 ma che il visionatore del Marcuzzi ha visto solo ieri sera come se l’analemma esponenziale del Marcuzzi, passando al meridiano dell’oggetto a del poeta-visionatore, abbia recato con sé questa metonimia del Marcuzzi.
Ora, quando diremo “il Marcuzzi”, dovremo continuare a intendere “il Marcuzzi” in quanto podice, di cui alla famosa diffrazione tra WBR e WHR pari a 15-16 pollici, o, per come sottentra l’Unheimlich in questo nostro esercizio visivo familiare, la “cosa”, adesso, da “meridiana plutonica”, immobilizzata nella fotografia di FabrizioFerri, si è resa “gesto”, “atto”, e allora la bocca che oralizza il wurstel cosa potrebbe essere se non l’analemma esponenziale  di quell’ oggetto a , ma, reso al movimento, andrebbe sottotitolato come “analemma mercuriano” o “analemma lunare”, quantunque la pulsione dello sgranocchiare, o sbocconcellare, rosicchiare, degustare, rifarsi la bocca, imboccare, impinzare, beccare, imbeccare, sia sempre nell’ambito plutonico(non fosse altro per l’archetipo Scorpione di cui a Chloë Sevigny e al Tamahacan di Ura Rumis).
Potremmo chiamarlo, dunque, “analemma del Marcuzzi”. Che, in virtù di questa connessione somatica tra due poli della libido, attualizza e assolutizza la famosa prescrizione del Firenzuola:
“Mangiasi la salsiccia inanzi e drieto,
a pranzo, a cena, o vuo’ a lesso o vuo’ arrosto:
arrosto e dietro è più da grandi assai;
inanzi e lessa, a dirti un bel segreto,
non l’usar mai fin che non passa agosto,
ch’al sollion la nuoce sempre mai,
/…/
Fassi buona salsiccia d’ogni carne:
dicon le istorie che d’un bel torello
Dedalo salsicciaio già fece farla
e a mona Pasife diè a mangiarne.
Molti oggidì la fan con l’asinello;
Semiramis di caval volse usarla.”
(Firenzuola, Rime burlesche, anni 30-40 del XVI sec.)
In riferimento alla Umwelt linguistica, essendo inequivocabilmente l’oggetto della performance orale un würstel, e vedendo lo schema verbale dell’atto della signora, non si può non restare di stucco nel notare che lo schema verbale in atto è wursteln , “lavoricchiare”(a vuoto; senza combinare niente), “aggeggiare”.

Insomma, l’intestataria del Marcuzzi che fa?
“Aggeggia”: “er wurstelt”(“aggeggia”,”lavoricchia”), “man weiβ nie recht woran”(“ma non si sa mai bene cosa faccia realmente”).
O lo sappiamo?