In Parlamento siedono 150 abusivi eletti grazie al premio di maggioranza del Porcellum. Gi abusivi sono di pd, sel, centro democratico e svp. La loro elezione non è mai stata convalidata e, in seguito alla pronuncia della Consulta che dichiara incostituzionale il premio di maggioranza, non può più esserlo. Questi signori non devono più entrare in Parlamento: non hanno alcuna legittimità popolare nè istituzionale.
Devono essere fermati all'ingresso di Montecitorio. Senza di loro il governo di Capitan Findus Letta e di Napolitano non esiste più. Bisogna andare al voto al più presto.
I nomi dei 150 abusivi con i relativi incarichi istituzionali e di governo:
Luciano Agostini, pd, SEGRETARIO della XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Luisella Albanella, pd
Maria Amato, pd
Maria Teresa Amici, pd, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
Sofia Amoddio, pd
Maria Antezza, pd, SEGRETARIO della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA
Michele Anzaldi, pd, SEGRETARIO della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L'INDIRIZZO GENERALE E LA VIGILANZA DEI SERVIZI RADIOTELEVISIVI
Tiziano Arlotti, pd
Anna Ascani, pd
Cristina Bargero, pd
Davide Baruffi, pd
Gianluca Benamati, pd
Paolo Beni, pd
Marina Berlinghieri, pd
Franca Biondelli, pd
Tamara Blazina, pd
Antonio Boccuzzi, pd
Paolo Bolognesi, pd
Lorenza Bonaccorsi, pd
Francesco Bonifazi, pd, PRESIDENTE della COMMISSIONE GIURISDIZIONALE PER IL PERSONALE
Franco Bordo, sel
Maria Elena Boschi, pd, SEGRETARIO della I COMMISSIONE (AFFARI COSTITUZIONALI, DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO E INTERNI)
Francesco Bruno, centro democratico
Giovanni Burtone, pd
Roberto Capelli, centro democratico
Salvatore Capone, pd
Sabrina Capozzolo, pd
Ernesto Carbone, pd
Daniela Cardinale, pd
Renzo Carella, pd
Mara Carocci, pd
Piergiorgio Carrescia, pd
Ezio Casati, pd
Floriana Casellato, pd
Bruno Censore, pd
Khalid Chaouki, pd
Eleonora Cimbro, pd
Paolo Coppola, pd
Maria Coscia, pd
Celeste Costantino, sel
Paolo Cova, pd
Stefania Covello, pd
Filippo Crimì, pd
Diego Crivellari, pd
Gian Pietro Dal Moro, pd
Luigi Dallai, pd
Vincenzo D'Arienzo, pd
Roger De Menech, pd
Marco Di Stefano, pd
Vittoria D'Incecco, pd
Umberto D'Ottavio, pd
Donatella Duranti, sel
David Ermini, pd
Luigi Famiglietti, pd
Edoardo Fanucci, pd
Daniele Farina, sel
Andrea Ferro, pd
Aniello Formisano, centro democratico
Filippo Fossati, pd
Gian Mario Fragomeli, pd
Silvia Fregolent, pd
Maria Chiara Gadda, pd
Guido Galperti, pd
Paolo Gandolfi, pd
Francesco Garofani, pd
Daniela Gasparini, pd
Federico Gelli, pd
Manuela Ghizzoni, pd, VICEPRESIDENTE della VII COMMISSIONE
Roberto Giachetti, pd, VICEPRESIDENTE della CAMERA DEI DEPUTATI, PRESIDENTE del COMITATO PER LA COMUNICAZIONE E L'INFORMAZIONE ESTERNA
Dario Ginefra, pd
Giancarlo Giordano, sel
Andrea Giorgis, pd
Fabrizia Giuliani, pd
Marialuisa Gnecchi, pd
Sandro Gozi, pd, PRESIDENTE della DELEGAZIONE PRESSO L'ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL CONSIGLIO D'EUROPA
Gero Grassi, pd
Monica Gregori, pd
Chiara Gribaudo, pd
Giuseppe Guerini, pd
Mauro Guerra, pd, PRESIDENTE del COLLEGIO D'APPELLO
Maria Tindara Gullo, pd
Itzhak Gutgeld, pd
Maria Iacono, pd
Tino Iannuzzi, pd, VICEPRESIDENTE della VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Leonardo Impegno, pd
Vanna Iori, pd
Florian Kronbichler, sel
Luigi Lacquaniti, sel
Carmelo Lo Monte, centro democratico
Pia Locatelli, pd
Alberto Losacco, pd
Ernesto Magorno, pd
Simona Malpezzi, pd
Massimiliano Manfredi, pd
Irene Manzi, pd
Maino Marchi, pd
Giulio Marcon, sel
Raffaella Mariani, pd
Elisa Mariano, pd
Siro Marrocu, pd
Giovanna Martelli, pd
Pierdomenico Martino, pd
Davide Mattiello, pd
Gianni Melilla, sel
Fabio Melilli, pd
Marco Meloni, pd
Marco Miccoli, pd
Anna Margherita Miotto, pd, SEGRETARIO dell'UFFICIO DI PRESIDENZA
Colomba Mongiello, pd
Alessia Morani, pd
Sara Moretto, pd
Antonino Moscatt, pd, SEGRETARIO della GIUNTA DELLE ELEZIONI
Nicodemo Oliverio, pd
Mauro Ottobre, svp
Giovanni Paglia, sel
Giovanna Palma, pd
Massimo Paolucci, pd
Oreste Pastorelli, pd
Luca Pastorino, pd
Serena Pellegrino, sel
Paolo Petrini, pd
Teresa Piccione, pd
Giorgio Piccolo, pd
Giuseppina Picierno, pd
Nazzareno Pilozzi, sel
Giuditta Pini, pd
Antonio Placido, sel
Roberto Rampi, pd
Ermete Realacci, pd, PRESIDENTE della VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Francesco Ribaudo, pd
Alessia Rotta, pd
Francesco Sanna, pd
Arcangelo Sannicandro, sel
Daniela Sbrollini, pd
Ivan Scalfarotto, pd
Gian Piero Scanu, pd
Manfred Schullian, svp, SEGRETARIO dell'UFFICIO DI PRESIDENZA
Arturo Scotto, sel
Chiara Scuvera, pd
Angelo Senaldi, pd
Bruno Tabacci, centro democratico, PRESIDENTE della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER LA SEMPLIFICAZIONE
Alessandra Terrosi, pd
Guglielmo Vaccaro, pd
Franco Vazio, pd
Silvia Velo, pd
Laura Venittelli, pd, VICEPRESIDENTE della COMMISSIONE GIURISDIZIONALE PER IL PERSONALE
Walter Verini, pd
Rosa Maria Villeco Calipari, pd, VICEPRESIDENTE della IV COMMISSIONE (DIFESA)
Sandra Zampa, pd, VICEPRESIDENTE della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER L'INFANZIA E L'ADOLESCENZA
Filiberto Zaratti, sel
Scarica il pdf
Mia
Nonna dello Zen
150
porcelli e il poeta non mangia più mortadella
nella pianura della grande troia
Di
tutte le meraviglie della natura, tolto un albero d’estate e Minni & Co.
della ex Walt Disney Company Italia, la
più notevole è quello che viene definito ed è il Parlamento della
Repubblica fondata sull’amore e sull’articolo 22 della Costituzione, violato da
sempre per quanto riguarda il poeta nipote di Mia Nonna dello Zen a cominciare da suo nonno, che di punto in
bianco e per conto di chi gli stava di fronte fu privato del suo nome e della
sua Herkunft, insomma un autentico abusivo , ma che non fu chiamato e pagato al
Parlamento ma tenuto prigioniero in una casupola di fronte a quella ch’era della
sua famiglia e che gli fu tolta. Un albero d’estate, comunque, non va nemmeno
esso al Parlamento, e anche Minni non è nell’elenco dei parlamentari del
Porcellum, e nemmeno i tre porcellini, vuoi vedere che se li è mangiati il lupo
Ezechiele? E come mai il lupo , che, a ben vedere, potrebbe andare pur’esso al
Parlamento non fosse altro in virtù della massima che dice “Lascia il lupo e
piglia l’arbëreshë”, che, essendo così diffusa nell’habitat abusivamente
occupato dagli arbëreshë in tutti questi anni non solo del Porcellum ma della
Repubblica stessa, nonostante i Savoia fossero in esilio però sempre meglio del
nonno di mio nipote che, deprivato del nome e della sua ragione genetica e
ereditaria, era tenuto lì a guardare dalla finestra dello sgabuzzino della
prigione chi gli aveva tolto tutto senza che nessuno in questa nazione così
democratica attuasse , non dico la sua liberazione che sarebbe stata un’utopia
ma almeno, una semplice petizione del genere: “Che vi ha fatto zi’ Vicìnz ‘i
Parrottë che non può vedere più la luce del sole e, invece del suo vero nome,
deve dare per sé e quelli che si son dati come figli il nome che chi lo tiene
prigioniero gli ha imposto?”.
Comunque,
adesso il dilemma è un altro: perché un abusivo parlamentare è tanto più
incantevole di un, diciamo, cantautore che percepisce regolarmente i diritti d’autore
dalla Siae? Perché la sua presenza gloriosa è la muta testimonianza di un’intelligenza
più grande di qualsiasi altra che esista sulla terra, e in ogni caso maggiore
di quella del Governo. Come disse il poeta, questo scrive Woody Allen, “Solo
Dio può creare un albero”, come disse l’altro poeta, questo me lo segnala il
nipote di Mia Nonna , “Solo questo Parlamento può creare un Porcellum”, forse
anche perché il difficile è continuare a impazzire per la mortadella come se
non fosse successo che con questa porcata non era più possibile pensare al lupo
ma urlare a chiare lettere “Lascia il lupo e piglia il porcello”. Tempo fa un
poeta, che non avrebbe mai chiesto il vitalizio della legge Bacchelli, va a dirlo ai buontemponi della classe agiata degli abusivi, stava per
mangiare pane e mortadella quando si accorse che c’erano delle “elezioni” da
fare e che, nonostante sapesse scrivere, almeno versi, non era pertanto
chiamato a mettere nemmeno una croce su un suo povero collega che, essendo
sprovvisto di tutto,non poteva nemmeno
pubblicare libri perché chi cazzo glieli dava i soldi?, voleva tentare di andare a parlare, non
potendo più scrivere, al Parlamento. Depose la mortadella e usò il pomodoro,
pane e pomodoro. Lui, che, per lustri, quand’era tempo di conserve, si doveva
alzare l’estate all’alba, raccogliere i pomodori nell’orto del suocero, dopo
averli portati alla maturazione innaffiandoli per più settimane, e fare
migliaia di bottiglie e boccacci di pelati e di salsa, non aveva nemmeno il
tempo di fare, fosse pure in atto il crepuscolo di cui all’Angelus di Millet, una gaudiosa
Battaglia dei Gesuiti! Mi
sfugge la morale di questa storia della mortadella e del pomodoro, ma non
dimentichiamo l’ode di Manuel Vázquez Montalbán al “pane e pomodoro”: “E’ indispensabile
che tutti gli esseri e tutti i popoli saggi della terra capiscano che pane e pomodoro
è un paesaggio fondamentale dell’alimentazione umana. Non fate la guerra ma
pane e pomodoro. Non votate per la destra ma mangiate pane e pomodoro. No alla
Nato e sì al pane e pomodoro.” Pane e pomodoro, no al Porcellum, perorava il
poeta nipote di Mia Nonna, non andate a votare(giacché non si vota per nessuno)
ma mangiate pane e pomodoro. Ovunque e sempre. Pure a Malta, che di gaudioso
non ha niente, fosse pure Gozo. Pane . Pomodoro. Olio. Sale. Origano. E dopo
la Battaglia dei Gesuiti, pane e pomodoro e, al diavolo il Porcello, anche pane e mortadella!