SABRINA FERILLI ▐
IL FALLO
IMPLOSIVO
DELLA GNOCCA COLTA E IL FARSI SBAFARE DI JACQUES LACAN
1.Il
fallo implosivo e il punctum introvabile
Per
rendere Sabrina Ferilli un oggetto
d’amore essenziale dovremmo farle fare un film in cui il sesso
sia esercizio quotidiano e costante,
non necessariamente mostrato ma evidente per allusioni, metafore e figure della
presenza.
Ci vorrebbe un Tinto Brass per farla
protagonista di un Impero dei sensi
ambientato nella provincia italiana, anche in Ciociaria se si vuole, e
toglierle di dosso quell’aria da “gnocca romana”, seppur dotta[1],
che un po’ c’è e un po’ ci fa, quell’aria di mangiatrice di pastasciutta
istruita e semibrillante che tanto nuoce alla sua immagine.
L’immagine-senso di Sabrina Ferilli
ha in sé una presenza tenace di sesso; il suo corpo-simulacro, se lo si mette
lì in foto come quelle pubblicate da “Maxim”[2]
e senza nessuna connessione con quanto si è codificato come immagine, proietta
il fallo implosivo, allude, cioè, a
un corpo soggetto agli esercizi tenaci e continui del fallo;fa pensare a un
corpo la cui opulenza è continuamente ammirata e goduta, guardata e posseduta.
La presenza del fallo implosivo in questo corpo-simulacro rende, nello stesso
tempo, altissimi i tassi degli Indicatori Globali: la complessità, la pregnanza, la polisemia, l’ iconicità
sono tutti attestati sul grado Molto
alto/evidente, ma sempre a patto
che, alla sua immagine, il lettore non aggiunga quei semi di “ciociara
estroversa e finta gnocca”.
Quando, in un corpo-simulacro, il fallo implosivo è così presente, la complessità e la polisemia dell’immagine vanno costituiti come elementi che diano
tempo,durata e consistenza a un punctum
così palpitante[3]
Il fallo implosivo deve essere espresso:
analizzando i segni di questo corpo-simulacro non si può non rilevare come sia
evidente che il fallo implosivo,
realizzato come partner o come altro che ama, debba avere connotati di durezza
e di rigore, da una parte, e di costanza e pesantezza, dall’altra.
Un tale corpo-simulcaro tanto
proietta nell’immaginario di chi lo guarda: come se il suo esserci fosse
soggetto ad applicazioni lente, quotidiane, dure, con tutta la pesantezza del
fallo che la possiede amandola senza costrizioni temporali e col rigore di una
pressante, ossessiva, fedeltà.
Il farsi vedere di questo corpo-simulacro coincide con il farsi sbafare, come se la freccia della
propria azione,che,come dice Lacan, «
veramente
ritorna verso il soggetto»
[4], fosse scoccata dalla pulsione
orale del farsi ciucciare: «
il che ci illumina, d’altronde, su
ciò che è quell’oggetto singolare-che mi sforzo di scollare nella vostra mente
dalla metafora nutrimento-il seno. Il seno
è anche qualcosa di applicato su,
che succhia, che cosa? –l’organismo della madre»
[5].
Alla radice di questo farsi sbafare, che è amarsi attraverso l’altro, c’è il fallo implosivo, che investe, prima,
l’immagine e, poi, il campo della sessualità della nostra attrice.
Se voi prendete quell’immagine della
Ferilli, pubblicata a pagina 30 di “Maxim” n.1 del 1998, e vi mettete a cercare
un punctum, il vostro punctum, cominciate a cercarlo come
luogo dell’Altro, in quanto è lì che sorge il primo significante, che «
è ciò che rappresenta un soggetto»
[6].E, creduloni come siete, crederete
che il significante sia indirizzato a voi: tanto che anche per voi il punctum, visto che la pulsione è orale,
sarà il seno, dimenticando che il farsi sbafare, essendo fantasma di
divorazione, non può essere correlabile con il farsi ciucciare.
Insomma, voi pensate che il punctum sia il seno e vi sbagliate. Il punctum è costituito dalla parte pubica,
diciamo tutta la parte bassa coperta dalle mutande, ammesso che le guardiate la
faccia.
Che cosa rivela questa breve
panoramica?
Che la zona erogena è lo sguardo.
Che contiene i due atti:
1)farsi ciucciare, da quella bocca;
2)farsi sbafare, dal suo fallo
implosivo, che è sotto le mutande.
Senza dimenticare che tutto ritorna
verso il soggetto perché, come il numero due si rallegra di essere dispari e il
sesso di essere guardato, il fallo implosivo
di Sabrina Ferilli ha bisogno di farsi
vedere.
2.Il
farsi sbafare dell’amore priapeo
C’è un mio racconto-saggio,
contenuto in Druuna e il culo di Gnesa,
intitolato La Mentula Luculenta
dell’amore pellegrino, in cui, prendendo lo spunto da un
fatto di cronaca del gennaio 1996
che concerneva l’amore e la fuga di un suocero e di una nuora, si afferma che «il movente dell’amore pellegrino è nella gestione totale del dato corporeo e
fisico:il
suocero non intende condividere quel corpo con un altro; la nuora ama nel suocero illetterato il dato somatico che
lo fa maschio e che, supposizione spinta ma non improbabile, dovrebbe essere
“consistente”, in ragione del fatto che l’uso quotidiano sarebbe stato “percepibile”.
Perciò, la fuga: se la “commoditas” del pene del suocero giorno per giorno la
riempie, potrà succedere che un giorno il membro del marito possa percepire
questa “commoditas” inspiegabile nella moglie. Quante volte la dolce e tenera
laureata in lettere antiche avrà letto il carme priapeo XVIII:Commoditas haec est in nostro maxima pene, /
laxa quod esse mihi femina nulla potest[:La mia nerchia ha una gran
comodità,/nessuna donna mai larga mi sta]. O potrebbe aver reso partecipe l’illetterato amante ai
fasti del latino per fargli intendere quanto lei apprezzasse la sua “mentula
luculenta”, vergognandosi di dirgli in italiano quanto la fa impazzire la sua
“grossa minghia”. All’uopo, più degli altri, poté il carme XXXVIIII: Forma Mercurius potes placere, /forma conspiciendus est Apollo,/formosus quoque pingitur
Lyaeus,/formosissimus omnium est Cupido./Me pulcra fateor carere forma,/verum mentula luculenta nostra est:/hanc ma volt sibi quam deos priores/si qua est non
fatui puella cunni
[:Mercurio piace per la sua bellezza,/dalla bellezza riconosci
Apollo,/Bacco è dipinto come molto bello/e assai più bello di tutti è
Cupido./Confesso che a me manca la bellezza,/ma la mia minchia è una cosa di
lusso,/e colei la cui fica se ne intende/la preferisce ai più importanti numi].
Così l’amore pellegrino si allontana dal nido e dal luogo dove lo ha visto
nascere perché il “cunnus” goda, senza interferenze e possibili controlli,
della “mentula luculenta”: si trasforma, perciò, in amore priapeo».
Perché questa divagazione ?
Per sollecitare Tinto Brass a far
fare alla Ferilli un film in cui lei debba essere investita quotidianamente
dall’amore priapeo:
l’amore priapeo è la realizzazione del farsi sbafare;
l’amore priapeo è l’espressione del fallo implosivo che il corpo di Sabrina contiene. E’ questo il significante polisemico della Ferilli:
farsi metafora della mentula luculenta,
ecco perché c’è da scollarle la metafora
nutrimento, il sex appeal mediterraneo e la pastasciutta, lo star bene a
tavola, tutti significanti riduttivi per niente connessi all’essenzialità del
suo punctum.
3.La
mentula saturnina e il significante polisemico
Per essere così piena da straboccare,
essendo una normomesomorfa, dovrebbe
avere l’indice costituzionale al limite del
56[7].
L’opposizione caratteriale dovrebbe
ruotare attorno agli assi dell’emotività
e dell’attività proprio in ragione
del suo significante polisemico:l’abbondanza somatica, che ha una base
sentimentale, viene esposta, resa evidente dal polo sanguigno.
Questa risoluzione trasversale, che
coinvolge emotività e attività e connette due espressioni caratteriali
antitetiche, non specifica un semplice Significante Somatico ( che so? Se fosse
stata in atto un’opposizione Sanguigno/Flemmatica avremmo avuto un culo
maestoso e abbondanti seni; se fosse
stata in atto un’opposizione Sentimentale/Nervosa avremmo avuto un’andatura emozionante,
tenera o pindarica[8] ), essendo così complessa l’opposizione
Sanguigno/Sentimentale[9]
abbiamo un Significante Somatico Polisemico, ecco perché è difficile trovarle
un punctum definito, ecco perché abbiamo parlato del fallo implosivo, questa potenza contenuta che la sua immagine fa
intravedere e che Tinto Brass dovrà farci vedere perché il fallo implosivo di Sabrina Ferilli vuole farsi vedere.
La pulsione scopica del farsi vedere di un corpo che vuole farsi sbafare è sempre espressa da una
faccia, in
cui il fallo implosivo ha, da un lato, la compostezza ponderata
dell’effetto-Saturno e, dall’altra, la sfacciata impudenza dell’effetto-Urano.
Il farsi sbafare cui il suo corpo allude comporta sempre le azioni
continuative, regolari e ripetute della mentula
saturnina, archetipo della durezza e della durata, e le azioni
focalizzatrici e monopolistiche del fallo
uranico, archetipo del pene intensivo,razionale ed esagerato.
Non dimenticatelo, voi che cercate
il punctum in quella immagine di “Maxim” a pagina 30: vi sta guardando, la
ciociara ‘bbona[10] , dal suo fallo implosivo!
Un oggetto d’amore così, a vedervelo
passare davanti, non potrebbe che farvi vedere quello che un corpo così dovrebbe
costantemente prendere[11]
:d’altronde, la pulsione scopica è circolare, come il campo narcisistico dell’amarsi attraverso l’altro.
Il fallo implosivo è
amarsi attraverso l’altro?
Note
[1] «Legge cinque quotidiani al giorno e dice che chi
non lo fa è un “mostro”. Ha sul comodino le sperimentazioni linguistiche di
Quer
pasticciaccio brutto di via Merulana di Carlo Emilio Gadda e il giallo
scientifico
L’amore fatale di Ian
McEwan. Ha studiato il greco antico.(…)Non è Rita Levi Montalcini, non è Marina
Salamon, non è neppure la più radical-chic delle nostre attrici, una Margherita Buy o un’Anna Galiena qualunque, è
Sabrina Ferilli e vada a nascondersi chi ha inventato per lei il ritratto della
ciociara incolta, tutta seno e sedere»: tanto dice Silvia Grilli in “Il
Giornale” del 12 febbraio 1998, anche se poi è la stessa Ferilli che aggiunge che «L’ho inventato io
stessa(…)perché mi divertiva. In realtà ho sempre avuto solo un insegnamento in
casa:ragazzi, diceva papà,diffidate di chi non legge, non sa e non s’informa»(loc.cit.).
[2] Vedi “Maxim” n. 1,
luglio-agosto 1998:
Sabrina mediterranea,
pagg. 28-32.
[3] Questo
punctum indefinibile, che corrisponderà,
poi, con il Significante Somatico Polisemico, è come un sentimento estroverso,
è il
punctum della bellezza
intensiva, dell’emozione contenuta che,esposta, colpisce come se fosse una
sensazione-slancio o una
commozione-vertigine.
[4] Cfr. quanto afferma
Jacques Lacan: «Mentre il
farsi vedere
è indicato da una freccia che veramente ritorna verso il soggetto, il
farsi sentire va verso l’altro»:
Il seminario, Libro XI, trad.it.
Einaudi, Torino 1979: pag. 198.
[6] «Il soggetto nasce in
quanto nel campo dell’Altro sorge il significante. Ma, per questo stesso fatto,
ciò-che prima non era nulla, se non
soggetto a venire-si fissa come significante.(…)Il soggetto è quel sorgere che,
appena prima, come soggetto, non era niente, ma che, appena apparso, si fissa
come significante»:Jacques Lacan,
ibidem:pag.202.
[7] L’Indice Costituzionale,
che si calcola con la formula
Seno x 100 : Altezza , per il tipo
normolineo mesomorfo va da
53 a
56: essendo evidenti alcuni
elementi endomorfi di Sabrina, non si può non presupporre che il suo Indice non
lambisca quota
56. Trattandosi di
opulenza, non si può non ricordare che l’indice-forma di Serena Grandi è pari a
58,82: l’insufficiente Polisemia di Serena annulla nell’opulenza
l’inflessione dei particolari; viceversa, l’evidente Polisemia di Sabrina fa sì
che la sua opulenza sia capace di formulare paradigmi e schemi.
La stesura iniziale di questo testo su Sabrina Ferilli
è del 1998, fino a quando non avevamo letto su nessun rotocalco nessuna
specificazione delle sue misure. Nel novembre 2001, da “L’Espresso” n. 45,
apprendiamo che la Ferilli è alta 170 centimetri e le misure sono 94-60-94, il
suo Indice Costituzionale sarebbe, perciò, 94 x 100 = 9400 : 170 = 55.29.
Il peso indicato dal rotocalco(53) servirebbe a darle
un Indice del Pondus pari a 23( ossìa:
170 – [94+53=]147),che, essendo Medio-alto(21-26) non correla per niente
lo stato mesomorfo di normoparalongilinea di Sabrina:deve pesare almeno 6-7
chili in più.59-60 in modo che l’indice del Pondus sia tra 16 e 17, molto alto.
[8] Come si evidenzia nella
Tavola del Significante Somatico( a pagina 90 di
Oggetti d’amore,
Somatologia dell’immagine e del sex-appeal, Scipioni editori,Viterbo 1998) è
Sanguigno/Flemmatica la Loren(che ha come significante somatico un culo
maestoso); è
Sentimentale/Nervosa
Marilyn Monroe(per la cui allure tante potrebbero essere le azioni
attributive:”bamboleggiare”, “sdilinquire”, “sfogliare le margherite”; e tanti
gli epiteti: “emozionante”, “toccante”, “nostalgico-sdolcinato”, ecc.), Nel
primo caso, per essere così evidente il Significante, l’opposizione è univoca:
tra Primarietà(quando l’espressione è sanguigna) e
Secondarietà(quando prevale
la componente flemmatica); nel secondo caso, c’è sempre l’opposizione Primarietà/Secondarietà ma, essendo vibrante ed essenziale il polo emotivo,
l’andatura ha sempre una carica “sentimentale”, come se il soggetto in
movimento fosse emozionato, turbato,agitato, inquieto,esaltato.
[9] La componente
Sanguigno/Sentimentale si costituisce,invece, su più opposizioni che riguardano
tutti e tre gli assi caratteriali: primarietà
vs secondarietà , attività
vs non-attività , emotività
vs non-emotività. Per questa ragione, non è
possibile definire la bellezza della Ferilli nemmeno con un’aria di
Baudelaire(cfr. Tavola a pagina 93 di
Oggetti
d’amore, ed.cit. 9.
[10] Come non pensare ai
Sonetti romaneschi di Belli quando
Quer pasticciaccio non può non apprezzare questa nostra
traslazione: “Chi vò chiede la monna a Sabrina, pe fasse intenne da la gente
dotta je toccherebbe a dì vurva, vaccina, e dà giù co la cunna e co la potta”.
Altrimenti, a volerci sorbire l’immagine di gnocca incolta,
“no antri fijacci de mignotta che non c’avemo la lingua dotta dimo fessa, fessura
e passerina, e stamo a confonne la fregna di Sabrina con ciavatta, sporta e
chitarrina”.
Tanto divagar per “Varpelosa” serve ad allontanare
possibilità fantasmatiche di una Ferilli donna fallica, e serve pure a
sconnettere possibili connessioni con una supposta penisneid
della Ferilli.
Il Fallo implosivo rientra nel concetto
lacaniano di fallo come “significante del desiderio”:solo che, nello schema
dell’oggetto d’amore e dell’occhio che ama, il lettore non sta lì a
problematizzarsi sulle alternative fondamentali: essere o non essere il fallo,
avere o non avere il fallo. Piuttosto, è il “significante del desiderio” che il
lettore collega alla Ferilli identificata col fallo implosivo: per questa ragione, è l’altro che ha invidia di
questo “pene implosivo”.
[11]
Sempre parafrasando Giuseppe Gioacchino Belli, Sabrina, se fa la dotta ama
Priapo nella potta; se è l’incolta lo chiama ucello ed è mignotta.
|
Sabrina Ferilli tiene l’asperge ‘ntroverso? |
Sabrina può amar l’altro e dir cotale, fallo,
asta, verga e membro naturale. Se fa la gnocca sciocca ama l’altro e dice
cetrolo, manico, maritozzo e pennarolo.
Insomma, Tinto Brass è avvisato: se non le tira fuori
il fallo implosivo( che, a volerci
connettere la storia della “mentula luculenta”, potrebbe chiamarsi anche mentula implosa), c’avemo da dì che
Sabrina, da ciociara gnocca, tiene l’ asperge
‘ntroverso, a cucuzzola timida, a sarsiccia nascosta, l’ucello foderato, er
cazzo ‘mpataccato ?Né può costringerci a commutare il titolo in : Sabrina
Ferilli, quer cazzo ‘mpataccato della ciociara incolta e er lecca-lecca de Giacche Lacan!
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© milo manara
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da: ►v.s.gaudio ░ miele e altri oggetti d’amore
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