Oggi, mentre falciavo l’erba dopo
mezzogiorno, non ho potuto avere i consueti pensieri morbosi. Perché, cos’era
mai successo alla mia libido? E’ che mia moglie mi ha recato la notizia che in
Brasile il furto di 300 mila figurine Panini aveva gettato nel panico i
collezionisti. Che cosa c’è in Brasile che non appena c’è un pallone si entra in un’area drammatica? L’altro giorno, per una guardalinea, le cui
azioni sono sbandierare e richiamare l’attenzione dell’arbitro, avendo invece
richiamato l’attenzione di un treinador, non si è fatto che parlare in rete di
questo fallo dell’allenatore, che, poi, il pappagallo, voleva far passare per
non intenzionale, anzi ha detto che il fallo proveniva dal pubblico, fatto sta
che l’hanno buttato fuori perché invece di badare alla palla e ai suoi giocatori ha fatto fallo sulla
guardalinea chiamandola “Tia Boa” o “Gostosa”,
e lei niente, non gli ha detto ma ti sei guardato allo specchio , l’hai mai
vinta la Mitropa Cup, oppure ma quale gostosa, per te ci vuole la coppa della
nonna, altro che quella della zia. Adesso, le figurine della Panini, e il
panico dei collezionisti. E pensare che sinora pensavo che in Brasile, che è il
paese di Dona Flor, quella che ha reso iconica e patagonica la funzione del
fantasma nella libido non solo dei visionatori e dei poeti, nemmeno la
constatazione che l’anima non è immortale, e quindi non è sicuro che quando
esiste senza il corpo di, mettiamo, Dona
Flor, quel vestito rosa che indossa quando esce dalla chiesa con il marito
attuale e il marito defunto che le tocca il culo non potrebbe più starle
addosso incollato in quel modo, avrebbe gettato nel panico i cultori del culo
di Dona Flor-Sonia Braga.
Questo fatto mi ha fatto smettere di falciare l’erba,
improvvisamente si è percepito nell’aria che non potevo avere pensieri morbosi,
almeno per oggi; non riuscivo a non pensare che se, Dio non lo voglia mai, questi adesso fanno le
figurine dei personaggi Disney e poi c’è un furto di 300 mila figurine, nel
mondo, e specialmente in Italia, cosa accadrebbe? Una volta ho dovuto segnalare
alla direzione dei periodici Disney, quando se ne erano usciti dall’assemblaggio
con la Mondadori, che mi era capitato tra le mani un “Topolino”, che, in quel
tempo, stampavano una parte in una tipografia e un’altra parte in un’altra, con
tutta una seconda parte che ripeteva la prima, non l’avessi mai fatto, fu il
panico, tutte le copie furono ritirate dalle edicole, nessuno trovava più “Topolino”
in edicola, incontravo la gente che sapeva che ero una colonna della Disney e
piangendo mi abbracciavano disperati: “Dio mio, Vuesse, cos’è successo? Cosa
sarà mai accaduto? Dov’è Topolino?”
Lasciamo perdere. Non voglio
nemmeno pensarlo, io sicuramente avrei le ginocchia che fanno Paperino
Paperino, Marisa G. Aino, altra storica collaboratrice di quelle testate del
secolo scorso, tremerebbe verga a verga! Sarebbe spaventevole, anzi di più, penso
che per definire l’Unheimliche come si deve a Freud sia mancata questa
esperienza, cioè il terrificante avvenimento del furto delle figurine della
Panini, se, poi, fosse stato il furto relativo ai paperi e affini della Disney,
io penso che anche Eric Berne, quello della psicologia transazionale,
poveraccio, non avendo assaggiato questo sgomento da cacarsi sotto, sul “buono
premio”, lo stato d’animo “raccolto” come tornaconto in un gioco, non ci ha
detto che una sciocchezzuola.
▌by
v.s.gaudio