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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

L'elan vital de Chloë des Lysses▐ Il mondo non è banale?


Mia Nonna dello Zen e il viager mancato di Chloë des Lysses



E’ davvero incredibile come in una nazione come la Francia, che è la patria del Marquis de Sade, una modella come Chloë des Lysses[che, si sa, è quella che non segue la regola di Walter Benjamin sull’effetto patagonico della fotografia, cioè rinserra il (-φ) di Jacques Lacan nel topos della pulsione anale e guarda sfacciatamente l’obiettivo] non abbia alcun vitalizio dall’omologa camera dei deputati, a differenza dell’ex ungherese Ilona Staller che, avendo operato qui in Italia, che è la patria di Alessandro Manzoni, quello dei Promessi Sposi, pur non essendo stata fotografata in posizioni così falliche da Nicholas Dahmane, è stata fatta deputata con la semplice infibulazione dell’anello radicale e, poi, conseguentemente, gratificata col vitalizio. E’ mai possibile che in una nazione così culturalmente radicale come la Francia non ci sia stato un partito radicale come quello italiano? Io non posso credere che una giovane donna, all’epoca, così sovraesposta alla monta e capace di rinserrare il (-φ) dell’Altro, che oltretutto, è francese pure lui, e sia ostinatamente selvaggia, come ritiene che debba essere il patagonismo un altro francese come Jean Baudrillard, guardando sfacciatamente l’obiettivo, non sia stata fatta neanche consigliera regionale, o dipartimentale, quello che è, nella nazione di tanto elan vital. E’ mai possibile? L’elan vital non è il sintagma nominale archetipo del viager[i]?


[i] “Vitalizio”.



Clos Délice by v.s.gaudio


Questa longilinea ectomesomorfa (il suo indice costituzionale dovrebbe essere di poco superiore a 50) ha il vettore dell’ano al meridiano con Mercurio, che è il performer espressivo, come se fosse, nel sistema dei messaggi primari di Edward T.Hall, l’interazione.

Nel segno del Leone al Medio Cielo, è quanto di più patagonico e anale possa esserci; tanto più che il segno del culo è nel settore, un po’ prima dell’Ascendente, del crepuscolo mattutino, che, è risaputo, è lo spazio della luce e dell’immagine, e quindi della fotografia; il maestro di quel segno è proprio il vettore dell’ano, Marte, che, detto tra noi e Lacan, è anche il (-φ), ecco perché Chloë ostenta così selvaggiamente il suo prenderlo in culo.

Non so se è per una sorta di anatema allitterativo ma questa strenua e portentosa performer della pulsione anale mi si impiglia spesso con l’ìnula, che è una pianta erbacea perenne delle Composite che c’è nei boschi e nelle sassaie con capolini gialli e frutto ad achemio con pappo, questa sorta di tappo anale, o calice che sia, che perennemente è speculare a quei versi di Yehuda Amichai sull’inula, cosicché non faccio che vederla, o rivederla, questa Chloë – specie quando è esposta e inculata in boschi o in luoghi sassosi – dentro quel paradigma:

Se anche non ha speranza
l’ànula ha rapporto con la speranza,
e acre odore di desideri accanto
a umane dimore prolunga
e a mucchi di rovine altera amante
di ruderi ectomesomorfo idrato di carbonio
come l’inulina puttana del ricordo
sacra etèra di santuari bruciati
guardiana umile e aspra
perenne ànula che amidizza
la luce del suo lume.


D’altronde Chloë, più che il cielo e il chiodo(“clou”) o il chiuso(“clos”)1, illumina piuttosto il culo, il culo come pappo dell’inula, l’ànula, appunto, è la sovresposizione gialla del suo pappo anale. Des Lysses è semplicemente délice: il pappo anale della delizia, insomma2. Non a caso un’altra delle modelle di Dahmane si chiamava Glück, che era pur’essa, essendo Sandrine, il drone del gaudio.


1│”Clos” sarebbe anche il “vigneto cintato”.Un’anula dell’ebbrezza.
2Particolare curioso è che Lysses , nell’alfabeto del sistema gancio della memoria, equivarrebbe a 50L=5; S=0, che, l’abbiamo detto, dovrebbe essere l’indice costituzionale di base di Chloë des Lysses. Interessante anche il cosiddetto punto arabo della fortuna, che è nel settore del culo, in aspetto speculare con il mezzopunto LilithNettuno, che è il mezzopunto dello Shummulo. Come anche il punctum fisico che è a 149° in aspetto con l’ascendente e , per antisci, corrisponde al primo grado del segno del culo, in stretta congiunzione con l’ascendente e in aspetto con gli anzidetti vettori dell’ano MercurioMarte al Medio Cielo.