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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

Quella volta in Perù l'han vista tutti │Il mondo non è banale?

Se non ci fosse la visibilità forzata
Tragedia in Perù in un’unica battuta

Personaggi:

La Cantante

Non c’è più la visibilità forzata. La visibilità poliziesca totale è finita. La società tira un sospiro di sollievo: si tornerà a vedere qualcosa. L’altro, che era scomparso, stando a quanto riferiva Jean Baudrillard, è riapparso. Ci si sta riappropriando di qualche segreto, l’essere in particolare ricomincia a desiderare. All’alzarsi del sipario, La Cantante, al centro della scena, col microfono in mano, in accappatoio e con le mutande, seduta, in modo composto, non si vede niente, ve l’assicuro, sta ricordando un incidente che le capitò in Perù, quando la realtà non appariva all’immaginazione e quindi questa non ne dissolveva la sostanza reale.

-Oh, Dio, quella volta in Perù l’han vista proprio tutti, che spettacolo!

(Sipario)

Però in Perù l’han  vista tutti