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Armatura Samurai periodo Edo XVIII secolo |
Samurai, robot e bamboline v
A
Treviso, dall' 11 ottobre, alla Casa dei Carraresi: Mostra dedicata al Giappone.
Sono andato in treno nella città tota amorosa, volevo essere presente
alla conferenza-stampa del 10 riservata ai giornalisti. Poca gente, tono
minore, voci fioche, comunicazione scadente; qui al solito è netta la
contrastiva percezione: una grande cultura non troppo esemplificata, e
rimpicciolita in deliziose stanzette provinciali, magari integrata da colta
autocefala saggistica. Inoltre, contrariamente a quanto promesso da quei gran
signori, non è seguita la visita guidata per cui mi ero mosso dalla mia
preclarissima sede (che offre ogni giorno varie alte opportunità culturali
molto seguite). Davanti all'ingresso un camioncino scaricava ghiaia (forse per
lo striminzito giardino Zen, da storiella Zen), all'interno fervevano
alacremente i lavori a poche ore dal vernissage. Niente male come inizio.
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Costume teatro Nō periodo Edo XIX
sec. |
Devo
precisare che l'antica signorile Casa dei Carraresi è un sito davvero
straordinario, ma troppo piccolo, insufficiente ad ospitare prestigiose
esposizioni, come è stato rilevato molto spesso, nonostante gli allestimenti
siano sempre ottimamente curati. Ci comunicano che questa sarà l'ultima della
serie (di sei esposizioni) dedicata all'Oriente. Probabilmente non la migliore.
Gli
organizzatori si ostinano a costiparvi splendidi oggetti delle grandi culture
asiatiche: ben quattro lodevoli mostre a scansione biennale relative alla Cina.
Oggetti di altissimo livello -chapeau- e quasi sempre autentici (nonostante sia
noto che i Cinesi -e gli Asiatici in genere-
in perfetta buonafede non esagerano, come i suscettibili europei, la
distinzione tra un reperto antico e una discreta copia recente). Ora Treviso ha
da qualche anno perfino un'università. (Durante le varie vernici mi è sembrato
di notare che l'Università Ca' Foscari, prestigioso Ateneo veneziano, primo in
Italia per lo studio delle lingue orientali, abbia cercato di starsene alla
larga, ma posso sbagliarmi).
Toyotomi Hideyoshi Bambola legno ... metà XIX secolo univ Studi Padova
Ne è
poi seguita una quinta che mi sono rifiutato di visitare perché relativa al
Tibet, allestita naturalmente col gentile benestare del comunismo reale
di Pechino, [responsabile della rapina, del bombardamento e della sistematica
distruzione di oltre 6.000 templi e monasteri spesso antichissimi, per non
parlare, tenendo conto di valutazioni prudenti anche se a volte non
verificabili, delle centinaia di migliaia di tibetani periti nelle stragi, dei
circa 180.000 profughi sparsi per il mondo, dei milioni di cinesi Han
trapiantati in Tibet, per cui attualmente i sei milioni di tibetani risultano
essere una minoranza assediata nel loro paese da una odiata maggioranza
cinese]. In sostanza ha significato (amore per la cultura ma anche) aver tenuto
il sacco a chi ha ferocemente annientato dal 1950 in poi, il 90 per cento di
tutti i beni culturali del Tibet. Logicamente la mostra fu ritmata da
manifestazioni di protesta. Uno scarno comunicato trovato nella cartellina per
la stampa, ne sottolinea ancora lo straordinario successo. (insomma:
tutto è chiaro).
Ho
atteso all'ingresso che finisse l'aperitivo: nessuno tra i giornalisti ha
sollecitato la visita promessa suscitando infiniti equivoci. Poi uno degli
organizzatori mi ha invitato con cortese freddezza a visitare la mostra da
solo.
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MAZINGER Z
Giappone 1973
plastica vinile
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Fin dal titolo: “Dai Samurai a Mazinga”
(come dire, in sottotitolo: dall'Oro alla latta)
si può dedurre che la mostra
dà molta importanza al periodo recente. Non è chiaro
se gli oltre 500 reperti
esposti comprendano anche i troppi giocattoli di plastica
e robot della seconda
metà del XX secolo, che senza dubbio garantiranno grande
affluenza di pubblico
giovanile e scolaresche delle primarie.
Quando ero ospite
dell'Università Imperiale, ho avuto l'opportunità di visitare più volte i
principali musei di Tokyo (il Nazionale e specialmente quelli ricchissimi che
espongono molte antiche sculture, dove risalta evidente la matrice culturale cinese)
rimanendone affascinato. Conosco anche gli Orientali italiani, ricchi e
trascurati (mi pare che il Chiossone di Genova qui non sia nominato; scrivo
questa nota senza aver visionato il catalogo (che ai giornalisti non è stato
nemmeno mostrato sotto vetro) probabilmente sarà molto preciso e
particolareggiato).
Confesso di essere
rimasto piuttosto deluso dall'esposizione, nonostante siano molti i reperti di
prestigio (ci mancherebbe...), armature, maschere, grafica, eleganti oggettini
vari, bambole antiche, tessuti, netsuke, sorpresine Kinder, ecc. Un poco di
tutto. Nessuna novità per me, certamente di grande interesse per un acritico
principiante.
Molto originale
l'allestimento che miscela -e in un paio di sale quasi affastella- antico e
moderno, illustre pornografia Shunga (vietata ai minori) e bamboline,
silografie e miserello giardinetto Zen.
Hiroshige |
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Beltà Femminile
Bambola legno metallo
metà XIXsec
Univ Studi Padova |
Quando ho scoperto
che alcune celebri opere grafiche non erano autentiche ma recenti ristampe,
sono stato colto da malessere (forse un po' di ipoglicemia), ho capito che
stavo perdendo il mio tempo e me ne sono andato dritto alla stazione senza più
nemmeno cercare il catalogo nella deserta boutique.