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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

░ La deissi e il corollario di Galileo


Il tweett di Corrado Gentile e il corollario di Galileo 
Un tweett di Corrado Gentile di RDS(sì quella che “tutti pazzi per RDS” che era speculare a quando Vuesse scriveva su Penthouse ed erano  “tutti pazzi per Gaudio Vùesse”), questo che ho incorporato qua sopra mi ha tirato una riflessione altrettanto speculare, solo che non mi riusciva di ficcarla nella risposta anche perché i caratteri non erano più  140. Insomma, chiunque ami la saggezza è virtuoso, questo diceva Woody Allen, ma chi corteggia un pollo è bizzarro, figuriamoci il poeta che coltiva ancora fantasmi vecchi di 7 lustri e non sa che il fantasma è invecchiato e lui continua a dire che vabbé sarà così ma il (-φ) deve avere l’età attuale  e l’oggetto d’amore [ o l’oggetto “a” , se stiamo sempre a cazzeggiare con l’occhio e la mente focalizzati su Lacan ] avrà l’età e il corpo  che aveva allora…Prima che il pollo vada a fuoco, ecco la risposta a Corardo Gentile: In famiglia siamo molto unsocial e viviamo qui nel pantano dove oltre il freddo c’è un’umidità terribile. Stamane pensavo, è vero,  a Galileo che lui sì che parlava con noi…anzi una volta che venne a trovarci col ciclomotore si lamentò del fatto che in qualunque direzione si stia andando, soffia sempre il maestrale, il treno  è in ritardo e la coincidenza partirà in perfetto orario. Un’altra volta, mi prese sottobraccio e protese il dito indice verso sud-ovest: “Là – disse – verso quel punto, se corri, e tu corri che Mennea, quel buon Mennea del record, niente avrebbe potuto vs Vuesse, là, lo vedi quel punto?, corri, corri, dai, corri…e appena lo raggiungi l’attrezzo caduto ti pesterà il piede”. Io me ne tornai da Mia Nonna dello Zen e le dissi: “Che stupido Galileo! Ha teso il dito, ha fatto una deissi e non se n’è nemmeno accorto, e lo scemo mi ha fatto il corollario della “Legge dell’officina[i]”!...”




[i] “Ogni attrezzo, quando cade, rotola fino al punto più inaccessibile dell’officina”, da: Murphy’s Law © 1977.
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