“A way a lone a last a loved a long the... /
...riverrun, past Eve and Adam's, from swerve of shore to bend of bay, brings
us by a commodius vicus of recirculation back to Howth Castle and
Environs."
James Joyce, Finnegans Wake
Sabato, 21 marzo 2015 alle ore 18.00
Un evento multitasking con la partecipazione di: Luigi Bonotto, Giulia
Tacchini, Giulia Maffei, Stefano Montani, Nicolò Parini, Pip, Poldino, Cina.
Un ringraziamento speciale all’atelier di “arteterapia”dell’ospedale di
Luino e al dott. Isidoro Cioffi.
GIANNI EMILIO SIMONETTI - OTHERMAPS OTHERNEARBY
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Gianni
Emilio Simonetti □ Everything like advertising , 1967
Mixed
media su tela │Collezione Paolo Berardelli, Brescia
&èAchille Bonito Oliva (a cura di), DADADA, Skira, Ginevra-Milano2006 □
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A cura di Lorena Giuranna e Adriano Accattino
L'espressione mappa mundi, erroneamente riferita al planisfero, ma in
realtà indicativa della mappatura bidimensionale, richiama il fatto che qualche
centinaio di anni fa le carte geografiche venivano realizzate anche su stoffa
(= "mappa"). Mi piace pensare a questo legame con un tempo relativo
guardando le mappe di Simonetti esposte per questo progetto al Museo della
Carale di Ivrea. Perché al loro interno abitano percorsi surrealisti, reperti
Fluxus, resti di un pasto (o citazioni letterarie?), oggetti d’uso comune.
Simonetti propone tre mappe o tre isole, che saranno collegate tra loro da
piccoli binari del treno. Osservando le mappe si percepisce però che esse non
vanno interpretate per compiere uno spostamento, al contrario, sono le vestigia
di azioni già avvenute, alcune durante precedenti mostre, altre invece portano
i segni di una recentissima azione. In sostanza ci aiutano a disorientarci nel
paesaggio anticonvenzionale dell’esperienza “Fluxus”. Comunicazione, passaggio,
confine abbattuto, violazione delle regole, contagio sociale, idealismo,
politica, gioco, azione, moto inarrestabile, sono termini ed espressioni che
ruotano attorno all’idea di Fluxus, movimento (artistico) nel senso etimologico
del termine, più che in quello storico critico. Fluxus impedisce una reale
appropriazione delle cose, dunque gli oggetti non hanno valore di per sé, ma in
quanto traccia del flusso spazio-temporale nel quale sono stati totalmente
immersi.
Gianni Emilio Simonetti è stato tra i protagonisti italiani del movimento,
con Giuseppe Chiari. I due artisti hanno realizzato nel 1964 la mostra Gesto e
Segno alla Galleria Blu di Milano, inoltre Simonetti (insieme a Daniela
Palazzoli e Gianni Sassi) è stato promotore di Fluxus a Milano anche attraverso
il centro ED.912, la pubblicazione delle rivista “B°t” e il costante contatto
con Maciunas (tra i più politici del gruppo), che ha portato all’organizzazione
di numerosi concerti ed eventi Fluxus in Italia.
Di Simonetti in mostra esponiamo le mappe e un corpus di opere inedite, tra
cui alcuni dei suoi spartiti. Dal 1964 l’artista, colpito dalle ricerche di
Cage, inizia a comporre “Mutica”, diciassette partiture di musica muta in cui
l’aspetto visivo del segno e del colore ha un ruolo di primo piano. Spesso i
suoi lavori sono intrecci di immagini, parole e piccoli oggetti connessi da
frammenti di annotazioni. Nell’opera di Simonetti il costante oscillare dal
frammento alla totalità permette di incontrare due infiniti: infinitamente
grande e infinitamente piccolo. Anche questa modalità conduce a quel senso di
fermento, possibilità, e attese che porta a Fluxus.
Il viaggio prosegue guardando verso il basso dove si possono osservare
diverse tele pittoriche risultato di un progetto di Simonetti legato alla
terapia dell’arte. Con i pazienti di psichiatria che segue da anni, l’artista
ha cominciato un percorso di realizzazione di opere che si servono, per
nascere, anche dell’utilizzo di cibo e musica. Attraverso questi elementi i
“collaboratori” di Simonetti sono guidati alla realizzazione di tele
collettive. È possibile approfondire il progetto anche attraverso i video
realizzati durante i laboratori.
Infine, parte del progetto espositivo sarà l’inaugurazione della mostra,
momento in cui avverranno alcune azioni “live” per la costruzione delle mappe e
ci sarà un evento culinario inedito, in cui due cuoche-biologhe cucineranno e
proporranno biscotti proteici preparati con la farina di insetti. Un modo per
riflettere sui temi della sostenibilità alimentare alle porte di Expo 2015,
oppure per scoprirli apertamente, senza doverci necessariamente preparare e
organizzare per anni, come spesso accade nella realtà.
Detto questo, non ci si illuda che la mostra sia conclusa, perché mentre
vedremo il filmato di precedenti inaugurazioni, saremo a nostra volta ripresi
nelle nostre azioni, per essere una nuova parte di quello stesso video che sarà
proiettato alla prossima occasione.
Qui il tempo è un flusso continuo di azioni, qui la storia dell’arte non
esiste.
La mostra rimarrà
aperta fino a domenica 26 aprile 2015 il sabato e la domenica dalle 15:00 alle
19:00.
Per informazioni: tel.
0125 – 612658.
Ingresso libero.
Museo Della
Carale Accattino per la poesia sperimentale visiva – Ivrea (TO) – Via Miniere
34 - www.museodellacarale.it
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Gianni
Emilio Simonetti □ Senza titolo, 1998
Ceramica
│Collezione Paolo Berardelli,Brescia
&èAchille Bonito Oliva (a cura di), DADADA, Skira, Ginevra-Milano2006 □
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