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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

La ragazza fortunata, il figo e le pippe dei visionatori □

“Sean è un figo vero, e io sono una ragazza fortunata.”

Charlize Theron



 □ Mia Nonna dello Zen
La cosa meravigliosa è che quando si è innamorati non è che come diceva Woody Allen che si ha voglia di cantare e si va a Sanremo a mostrare agli italiani quello che di lei adorano. Indubbiamente, quando uno è figo, come nel caso di Sean Penn, che, pur a profferirlo, ha qualcosa che sta tra lo shummulo  e la pulsione fallica, le ragazze fortunate sono sempre tante, basta avere un buon conto in banca, poi se sei nell’olimpo del cinema, come ebbe a notare fin dagli anni sessanta Edgar Morin, ai cosiddetti visionatori, e poeti,  non resta che decantare il gaudio delle pippe, altro che mettersi a cantare. Comunque, un amante, per essere veramente in gamba e addirittura figo, quanto dovrà essere forte, o, in mancanza, ricco, oppure, se non è forte e nemmeno ricco, quanto potere dovrà avere per fare una ragazza come, ad esempio, Charlize fortunata?  Che, detto tra noi, di fortuna ne ha già avuta parecchia, e guardandola non si può certo dire che la bellezza stia nell’occhio di chi guarda. Quanti visionatori, anche con la vista difettosa, vedendola, non solo nello spot Martini, hanno cominciato a darsi anima e corpo a questa somatizzazione del gaudio? Facciamo mille, nell’ultimo anno? Cioè da quando lei è una ragazza fortunata e sta con un figo come Sean Penn, che a profferirlo, non ci stanchiamo di ripeterlo, ha qualcosa che shummula tra lo shumullar e il (-φ) di Jacques Lacan, allora saranno mille i visionatori? O di più? Duemila? E quindi è davvero fortunata la ragazza: insomma, sta benedetta figliola, il cui deretano fa impazzire gli italiani, anche quelli che non bevono Martini,  non solo merita gesti romantici e pensieri perversi ma di fatto, col culo che ha, deve allietare il (-φ ) di un figo come Sean Penn, che, a profferirlo, se sei una ragazza, ti fa andare in tilt almeno quindici volte in un minuto e mezzo. La fortuna di una che, a profferirne il nome, si vede che fa lampeggiare la libido tra lo shummulo e l’innescamento totale dell’oggetto “a”. Sean Penn fa “figo”; Charlize Theron fa “”?