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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

V.S. Gaudio  La Glaneuse di Jean-François Millet

1.     L’istantaneità artificiale dello spigolo del crepuscolo mattutino: il pittorico e il fantasma proibito

La “spigolatrice” dello spigolo, essendo la glaneuse della “spinatura”, è quella che non può essere rappresentata, figura proibita nel sociale che attiene al pittore si sospende nel tempo come fantasma irreprimibile che, guardato da ogni osservatore, sarà sempre riconosciuto in quanto tale, figura della proibizione, fantasma irreprimibile del pittore, che, solo nell’Heimlich della sua forma soggettiva, può farsi glaneuse totalmente concessa al Bonheur.
Se la spigolatrice dello spigolo fosse nella posizione che attiene alle spigolatrici, cioè realizzasse l’arco delle altre due in scena, ogni osservatore l’avrebbe potuta guardare e riconoscerla, riconoscere la figura proibita del sociale del pittore, facendo del godimento del pittore il possibile Bonheur dell’osservatore.

Il pittore mette nello spigolo ciò che desidera, il suo fantasma proibito, che, badate, potrebbe essere connesso temporalmente ad un’altra fase della biografia del pittore che non sia quella relativa alla composizione della tela, non va raffigurato che in quanto posizione del desiderio; piegata la spigolatrice, nella posizione della spigolatrice, avrebbe condiviso con ogni osservatore ciò che lei gode per sé, avremmo visto tutti l’immane pondus nello spigolo e tutti avremmo strappato o, meglio, alleggerito il peso dell’Heimlich del desiderio.

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La Glaneuse dello spigoloLa Spigolatrice di J.-F.Millet


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