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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

La posa del caffè e la psicanalisi 27 ░ Natalia Gaudio.La ginnastica del cerchio

La posa del caffè e la psicanalisi 27  Sonia Braga e l’hula-hoop di Natalia Gaudio
L’hula-hoop  potrebbe  essere il sintéma del culo; lo schema verbale che, in sostanza nasce dall’archetipo-sostantivo del cerchio, che è “hoop”, è nel movimento e nella letizia della danza polinesiana, l’”hula”. D’accordo, ma avrebbe mai pensato il poeta all’epoca della posa del caffè e dell’hula-hoop, siamo nell’ultima tornata degli anni cinquanta, che a un certo punto al suo meridiano sarebbe transitato, oltre che il culo di Sonia Braga, come Dona Flor, anche il podice di un’altra brasiliana, addirittura sua omonima, con tutto la Laetitia drammatica del suo corpo tra il cerchio, che è il paradigma del significato e della storia, e financo della libido? Il poeta scrisse che Sonia Braga, come Dona Flor, aveva un culo piuttosto “sentimentale”, nonostante l’opposizione con il polo “nervoso”: la calma sentimentale del culo  intensifica la spontaneità nervosa del movimento[i]. Quella splendida iperbole consegnata alla misura del simulacro, tesa dunque a una presenza fastosa, per via della risonanza secondaria, che è chiamata così, come il fattore in uso tra i caratterologi francesi, perché ha tempo e lo sospende, esprime un fondo emotivo dotato di stabilità e riservatezza.

Natalia Gaudio[ii], brasiliana come Sonia Braga, accarezza la libido del poeta, la pervade come se fosse nel tempo della posa del caffè, tanto che lo sorprende e gli spezza l’esclamazione della meraviglia e dell’adorazione che fu per Dona Flor, come oggetto d’amore, quella litote impedita, che toglieva tempo al senso, rendeva dicibile e perciò simbolico il desiderio del visionatore(del film[iii]), e non c’era mistero in quel profondo affidamento: il poeta frequenta il corpo di Sonia Braga, ne diviene la pronominalizzazione che rende coerente il flusso dei sintagmi, tanto che, infine, che so?, passò l’autunno e poi un’altra stagione, e non aveva smarrimento il suo fantasma: oh, fine simulacro, espressione dello sdoppiamento che è tra l’imbarazzo e la scelta della libido! Così l’amore del poeta ebbe luogo, ebbe un corpo, un corpo trovato senza il dramma del significato e della storia, cosa scrisse il poeta? Ecco, questa Laetitia è sorretta dall’aumento della circonferenza peniena alla plica coronale[iv].
D’altronde, che poteva farci? Il suo plateau era sostenuto dalle immagini di Sonia Braga che in mutande riempie il piano dello schermo: lo spostamento, il cambiamento d’angolo di quel cospicuo culo in mutande dava chiarore alla passione e, allo stesso tempo, la documentava fino al dettaglio con tutta la gratuità che l’immagine ricava, ogni volta, dalla sua presa di posizione.
La posa del caffè, standoci ancora dentro, permette ancora oggi esplosioni figurative del podice sentimentale-nervoso: il poeta come visionatore (del video di Natalia) riprecipita dentro quella litote impedita che radicalizzò come oggetto d’amore Sonia Braga; la Laetitia, che era sorretta dall’aumento di quella circonferenza del (-φ), ora viene a trasmutarsi in Gaudio, dentro il paradigma del cerchio che si estende e si allarga, si muove, come si estende e si allunga dentro quella circonferenza del (-φ).
Il cerchio è in portoghese il círculo; la ginnastica del cerchio è  a ginástica do círculo, che, si sente bene, cosa allittera e sposta: di più a ginastica do circulo  il cui piano dello schermo  è riempito da Natalia Gaudio cosa documenta fino al dettaglio, la sua presa di posizione o il bagliore del Gaudio, che è, allo stesso tempo, la passione dell’oggetto “a” del poeta e il bagliore didonico della ginnasta? E, chi lo ricorda?, cosa, quando il poeta aggiungeva testi alle immagini di Sonia per soggettivarle, vagheggiava? Il gaudium che io vagheggio[v]…e adesso, al suo meridiano, quel gaudium che vagheggiò transita nel nome e nel corpo, nel pondus, di Natalia Gaudio[vi]?
Il circulo, a ginástica do círculo, è questo: il cerchio che dal podice di Dona Flor connette, nello schermo tra oggetto “a” e (-φ), l’analemma esponenziale che è, adesso, Natalia Gaudio. La ginnasta del cerchio, a ginasta do círculo do Gaudio.




[i] Cfr. V.S.Gaudio, Sonia Braga, il culo di Dona Flor e la sospensione del tempo, in: Idem, Oggetti d’amore.Somatologia dell’immagine e del sex-appeal, bootleg Scipioni, Viterbo 1998.
[ii] La ginnasta , a differenza di Sonia Braga che è una normobrevilinea mesomorfa, è una longilinea ectomorfa, essendo alta 1.70 e con un peso forma attorno ai 56-57 chilogrammi; l’indice costituzionale dovrebbe essere pari a 49.41: circonferenza pondus 84 x 100= 8400 : 170= 49.41; l’indice del pondus, stando così l’altezza e con il peso posto a 57 chilogrammi, sarebbe questo: 170 – (57+84=)141=29, che è compreso nella forchetta del valore medio compatto ( il valore va da 31 a 27, il dato numerico decrescente innalza il valore medio verso il valore medio-alto). Dando all’indice costituzionale, per ogni cifra, la lettera dell’alfabeto mnemonico, avremmo un determinato schema verbale: 4=R; 9=P o B; 4=R; 1=D o T: 49RaBo, che è “coda”, “sedere”, “manico” ; 41RéDea, che è “redine”, “briglia”: Avremmo: A rédea do rabo= la briglia del sedere; la briglia del manico; oppure: il sedere-briglia, la coda-redine. Dando per 49RiPa, avremmo “asse”, “stecca”; e per 41RiTo, che è “rito”: il rito dell’asse o l’asse-rito, la stecca-rito, il rito della stecca. 41 può essere anche ReDe, che è “rete”; o “RoTa”, che sta per “combattimento” o “rotta”: tanto che per 49.41= Rabo.Rota avremmo la rotta del manico o della coda; o addirittura RoDa, che, essendo “ruota” e “cerchio”, costituirebbe lo schema verbale paradigmatico della ginnasta e del soprannome dell’avo del poeta-visionatore omonimo(cfr.la nota vi).41=RoDo, come “pala di legno” raddoppierebbe il “manico” che è 49 come RaBo.
[iii] Dona Flor e seus dois maridos, regia di B.Barreto, 1977.Dal romanzo omonimo di Jorge Amado.

[iv] Ibidem:pag.24.
[v] “1) Ecco il culo di Sonia Braga: l’espressione sicura e piena documenta un tesoro ingente, che (mi) è utile per godere di un possesso perpetuo; il culo di Sonia è il gaudium che io vagheggio.”: Ivi.
[vi] Il Gaudium è la dicitura di uno dei quattro personaggi della lamina della Ruota della Fortuna, ragione della manifestazione e dell’onore virile, del fallo e del (-φ) lacaniano, lo scettro del pater. L’arcano della Ruota è connesso geneticamente al nome della ginnasta secondo la grammatica e l’alfabeto numerologico dei Rosa-Croce: NATALIA equivale a 77 e GAUDIO a 68, perciò: 77+68=145=1+4+5=10=Ruota della Fortuna, la ruota che ha un doppio cerchio, secondo Wirth, e sette raggi anziché sei, un solo legno al posto di due, una base formata da due mezzelune, dalle quali sorgono due serpenti, che riproducono il caduceo e quindi è nel segno di Mercurio, che è appunto la ginnastica ritmica.
E’ oltremodo Heimlich che l’arcano patagonico di Natalia Gaudio sia la Ruota della Fortuna, in contrapposizione al visionatore che, essendo il nipote di chi fu soprannominato, dall’inestricabile gergo ghego, “Parrotë”(leggi con la ë semimuta e l’accento sulla o) è nella condizione del “senza ruota”, il poeta che è fuori dalla dicitura del Gaudium,regno, esclamato da chi si trova sopra la piattaforma superiore. Il principio uretrale che attiene al (-φ) del visionatore, trattandosi in definitiva del passaggio al meridiano dell’oggetto “a” che fu interpretato da Dona Flor, non fosse che per il Gaudio brasiliano, permette la commutazione del Gaudium,regno in Gaudium,video. L’analemma esponenziale di Dona Flor, ovvero di Sonia Braga, essendo la lamina X potrebbe corrispondere addirittura al segno del Capricorno, che è il segno dell’oggetto “a” radicale del poeta, quello incarnato dal partner che dura di più: Sonia Braga, nell’alfabeto numerologico dei Rosa-Croce, equivale a 61 + 28=89=17, l’arcano denominato “Le Stelle” o “L’Astro”, che connette l’ascendenza e la speranza, il cielo dell’anima e il fulgore che attrae, il bagliore didonico o il bagliore ainico. Insomma, se c’è il bagliore ainico in Sonia Braga, come Dona Flor rinvia al mistero dell’ascendenza del poeta, il visionatore; il senso generale della lamina, la speranza, è l’esatta dicitura iniziale dell’arcano della Ruota: Spes, regnabo(=Speranza,regnerò); poi il visionatore nel XXI secolo sopra la piattaforma superiore vede la ruota-Gaudio della ginnasta sua omonima…ed è Gaudium,video, la ragione fallica ha la stessa laetitia che dà il bagliore ainico di Sonia Braga-Dona Flor.