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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il dis donc di Anna Perenna ♦

Il dis donc del Didou 

Nella Festa di Anna Perenna c’è un Heimlich che fissa un fantasma erotico che diventa perenne, che dura tutto l’anno[i], è perenne, duraturo, inalterabile; è l’inalterabilità dell’ Oggetto, il suo status perennis, la sua Perennitas, l’eretismo perpetuo della libido con fantasma di Anna Perenna che raddoppia o si fa specchio del fantasma di Didone, che, in quanto “Dido” è “distribuire”, “spargersi” e, quindi, anche “disperdere”, “sperperare”; il “Bagliore di Didone”, che è connesso alla sua pulsione del farsi-Mula per Ajnejas(che essendo il latino Aeneas, il nome di “aeneus”, ce l’aveva “duro” come “bronzo”), da cui per l’aenigma, l’accenno oscuro, il motto allusivo profferito da Dido, che, per questo, viene continuamente sotteso nel Didou, “dis donc”, del jargon mauresque: il “dis donc” del Didou (che porta immediatamente alla messa in atto dell’”enneamento”) è riportato alla luce da Anna che, di passo in passo, finisce con il riapparire nell’habitat di Enea come Ninfa, facendosi apparizione e sparizione, vertigine, eclissi, demone (in rapporto al Meridiano di Tunis) di quel bagliore della sorella allietando così perennemente la libido degli osservatori, degli inseguitori, dei pedinatori, dei poeti e dei marinai[ii].


[i] Cfr. La Tatane di Alfred Jarry :   “Ne me chicane
                                                          Ce seul cadeau
                                                          Jamais tatane
                                                          Dans le dodo!

                                                          La Dame noire à son mari
                                                          à  l’occasion
                                                          du I janvier.”
(da : Tatane (II), in Alfred Jarry, Poesie, a cura di  V. Accame, Guanda 1968).
[ii] E’ straordinario come il paradigma di questa Anna Perenna sia tutto contenuto nell’Anna Perenna(che è del 1904) di Antonio Beltramelli (Forlì 1879-Roma 1930): ”Daimon e guida, Anna Perenna, triste, rumorosa, bizzarra, sardonica, addolorata, piena di speranza e di remissione, sempre maligna, prende per mano il poeta e lo conduce pei sentieri ingombri dalle spine e dai fiori della memoria, lungo la sua terra natale”(Gian Pietro Lucini, op.cit.: pagg.190-191). Si potrà allora escludere che, come una delle “belle figlie di Jadic, fragranti d’amore, inquiete d’amore, che, nel dolce Adriatico della piccola Cervia fattucchiera”concepivano come le vergini mitologiche dalle onde, il poeta possa inseguirla come la Cerbiatta nomade compresa dell’incanto dell’estate, e dissoluta per la pineta e dentro l’acquitrino di Ravenna? Ma chi potrà mai essere questa Anna Perenna di Cervia, un’altra Aurélia Steiner dell’Adriatico, dopo quella di Durrës, o sua sorella Lucretia, o forse Lol V.Stein, la Lol V.Stein di Cervia? Celle qui avait sans doute le bonheur en elle; celle qui avec “son air de recherche, sa feinte oublieuse a la perfection de l’art”(M.Duras, Le ravissement de Lol V.Stein, Editions Gallimard, Paris 1964).


da →v.s.gaudio, aurélia steiner de tunis, © 2006&