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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

L'ambientalismo e la relazione dell'aranceto con la vigna ⁞ Leonardo DiCaprio & Mia Nonna dello Zen

Non potrei concepire di avere una relazione con qualcuno che non comprende l’ambientalismo.
Leonardo DiCaprio
Che devo dire? Anch’io, quando ho cominciato a mettere a posto il Giardino dello Zen dell’Arancia, perché l’ho fatto? Perché avevo una relazione con il nonno del futuro poeta V.S. Gaudio? No, di certo. L’ho fatto, oh Gaudio! ho  avuto una relazione col nonno del poeta perché c’era da bonificare tutto il terreno a ridosso del Saraceno per fare gli aranceti che sarebbero stati chiamati i Giardini, e invece, noi che eravamo ambientalisti, li chiamavamo “vigne”. Ci vedevano con la cesta sulla testa lungo il sentiero che dalla cava di creta portava al nostro mulino ad acqua e chi salutava salutava così: “Oi’zì Guré, vai n’i vignë?”. E zia Aurelia, che sarei stata io, rispondeva: “Vac’annanzà ‘nupôchë…”.L’ambientalismo da noi era tutto, eravamo in relazione per questo, per quell’ambiente da spartire, davvero, e sai una cosa? Noi lo sapevamo che poi sarebbe uscito uno del cinema che si chiamava come te e abbiamo scelto, tra i santi patroni del luogo, indovina un po’? Leonardo! Leonardo e la vigna, che, invece, è un aranceto: chissà se, poi, l’avrà scritto da qualche parte il mio nipote poeta? Anche perché poi dicono che quell’aranceto sia sparito, da aranceto è stato occupato dai cavalli degli zingari, e poi, visto che non l’avevano visto sparire, hanno fatto “sparire” anche il Corpo Forestale, che, sì, rimane per sé ma è, come dire?, nell’in-sé dei Carabinieri, come l’aranceto che, per-sé c’è, ma, nell’in-sé, è la vigna. Vedi: io non solo non avrei potuto concepire di avere una relazione, ho fatto addirittura una vita con gente che ha l’ambientalismo nell’angiostruttura, è genetica o è filosofia per via di quell’in-sé che fa tanto Jean-Paul Sartre, che noi che siamo esistiti così sai dove ce lo mettevamo il suo esistenzialismo?

Mia Nonna dello Zen