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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il mondo non è banale ? ♪ Il Clarinettista a Bordighera e il Regio Decreto sugli Artisti Ammašcanti

Marco Fusi, al musicista internazionale multa da 2000 euro per aver suonato nel sottopasso della stazione di Bordighera

Il 17 marzo secondo la Polizia Municipale “effettuava l’esercizio di mestiere girovago senza essere iscritto all’apposito registro del Comune e senza rispettare le limitazioni e divieti imposti in rapporto a condizioni di tempo e di ambiente”.
 “Quando mi è stato chiesto se ero iscritto al registro mi è venuto da ridere e scherzando ho risposto che potevano contestarmi anche il decreto imperiale di Carlo Magno” ha spiegato il clarinettista. Il vigile però gli ha consegnato un verbale da 2.064 euro, che può essere ridotto a 1.032 euro di multa se pagata subito. “Sono qua per organizzare alcune serate estive” ha raccontato Fusi, che vista la bella giornata ha pensato “di improvvisare un concertino, come avviene all’estero. In Italia siamo anni luce indietro. Non stavo chiedendo soldi” ha concluso amareggiato. Fusi, data l’assurdità della situazione, si è rifiutato di firmare il verbale e ha fatto sapere che presenterà ricorso al giudice.


Mia Nonna dello Zen
E non gli hanno fatto il Test dell’Ammašcante per appurare se così fosse effettivamente, almeno, girovago, pur non essendo iscritto all’Albo degli Artisti Girovaghi? E quindi l’ammašcatura è ancora saldata dai Savoia?! Sarebbe bastato al clarinettista dire “cupéllu” per “violino”; “murfusùne” per “vacca”, “caggiurru” per “zingaro”, “bbèrta” per “zaino, bisaccia”, “pinzùne” e “puntìllu” per “strumento”? “Trunànte”, secondo voi, avrebbe potuto dirlo senza incorrere nella violazione alle norme dell’AdSense di “Google”? E l’artista discendente, da quelli che promulgarono quella legge o  quel decreto che fosse, quando, ancora in esilio dalla Repubblica, appariva come “artista girovago” alla nostra Tv di Stato, ebbene era iscritto al Regio Albo degli Artisti Girovaghi, visto che la Tv di Stato si vede e si paga sul suolo italico all’Agenzia delle Entrate di Torino, anche se guardavi, tu di Trebisacce(Cs) in corso Vittorio Emanuele III 98,  quell’artista che si esibiva sul suolo della sua amata Svizzera, a meno che non fosse in collegamento da Campione d’Italia(cosa non impossibile visto che non si può negare che tale(=”campione d’Italia”) quell’artista in esilio fosse)?