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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il mondo non è banale? ♦ Sgarbi ricorda Eco al TG1



Non  mi sta bene che il Tg1 abbia chiamato Vittorio Sgarbi a ricordare Umberto Eco, uno che non c'entra niente, non ha studiato e non conosce questa figura simbolo della mia generazione.
Carlo Freccero , consigliere della Tv di Stato, a “Radio Onda Rossa”

Sgarbi e la virtù metonimica del gene
Beh, hanno chiamato Sgarbi. E chi, più di lui, è adatto ? Non è il fratello di quella che era il direttore editoriale della Bompiani, che pubblicava i romanzi e i saggi di Umberto Eco? Non funziona così nella cosiddetta industria culturale? Ma è pur vero che Edgar Morin, negli anni cinquanta, non  poteva arrivare a considerare, nella ruota dell’industria culturale, la virtù metonimica del gene, quella proprietà che quando due o tre soggetti appartengono allo stesso ceppo genetico, uno sarà portato ad amministrare una determinata cosa e l’altro sarà chiamato a darne la misura, l’ornamento, la retorica, quello che,insomma, fa pubblicità, divulgazione, commercializzazione, memoria, onore al valore. Funziona così. Da tempo, non ne ha reso la regola, negli anni cinquanta,  il buon Morin perché la Televisione stava appena  cominciando a dare spazio a gente dell’intrattenimento a quiz come Mike Bongiorno.
Mia Nonna dello Zen