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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Dietro il pollaio alla Radio vi starete chiedendo che ci fa V.S.Gaudio?

Vi starete chiedendo che ci fa Vuesse Gaudio
dietro il  pollaio della Nonna dello Zen…
Travisamenti alla radio e dietro il pollaio in 2 battute

La voce alla radio.-
Vi starete chiedendo che ci fa Carlo Cracco in un bagno…
L’ascoltatore.-
Veramente, io mi chiedo come è possibile che si sia arrivati a fare questo tipo di pubblicità, anzi di più: negli anni Settanta del secolo scorso mi chiesi che cosa era quella tesi sulla retorica della pubblicità che a uno che conobbi gliela pubblicò addirittura Silva Editore, che, oltre che Husserl et similia, aveva pubblicato la Teoria delle Preposizioni di Viggo Brøndal, che non era un cuoco televisivo e sul linguaggio ne sapeva qualcosa, mi chiedevo spesso passeggiando sotto i portici di via Cernaia a Torino: che cosa è ‘sta roba? Vabbè, c’è questa figura retorica, e allora? Che cazzo vuoi che ci sia come paradigma della pubblicità? Veramente, c’erano anche i podici, ma già allora, senza retorica, li chiamavano culi! Adesso, questo signore che deve essere uno che cucina in televisione, una sorta di “Truman Show” per chi, quando vede un cetriolo, sicuramente non pensa che sia lì per l’insalata, insomma quella baracca del nulla e della chiacchiera che si fa nella stanza televisiva  di cui non si capisce la funzione, l’utilità, la specificità, la competenza e, quindi, nemmeno la retorica. Certo è che chi fece quella tesi allora qualche cosa sotto la pubblicità, che fosse una figura retorica solo visiva, forse poteva ancora trovarla, ma adesso che arrivano questi signori alla radio a dirci che ci stiamo chiedendo cosa ci fa chi parla sicuro, nel dire il proprio nome, di essere riconosciuto nel bagno, e lo dice alla radio, che lui di sicuro l’ascoltatore l’ha  visto con una casseruola davanti e il barattolo del sale e adesso dice che sta in bagno, o altre signorine che non so da quanti lustri, da quando mi pare che facciano quel concorso  di “bellezza” di cui ha riproposto una versione accademica , abbinandolo alla “sapienza”, anche un magnifico rettore, vadano dicendo che loro bevono molta acqua e di conseguenza…vanno molto al bagno, a meno che non stiano parlando da un romanzo di Jerome K.Jerome e siano a zonzo nella campagna della Germania o forse dietro al pollaio di Mia Nonna dello Zen, che avevamo nell’aranceto ma, adesso che ci penso, anche se non me  lo ha domandato Carlo Cracco, se lo son fregati gli zingari e hanno abbattuto gli aranci per tenerci  i cavalli, che, anche loro,la fanno come le reginette di bellezza però non ce lo vengono a dire alla radio… però, oh Gaudio, sarebbe stato grandioso ambientarci  una pubblicità con me che, essendo poeta,non solo faccio dei versi che non ti dico ma la riesco a fare anch’io e, pensate:il poeta che vi dice alla radio: “ vi starete chiedendo, come se fossimo ne L’amore fra i polli di Pelham G.Wodehouse,  che ci fa Vuesse Gaudio nel  Giardino dello Zen dell’Arancia, dietro il pollaio della nonna, con…una mutanda Calvin Klein?”

(sipario o siepe o pollaio)


Che ci fa V.S.Gaudio  nel Giardino Zen con Marisa Aino
se di sicuro, al tempo della foto, le mutande Calvin Klein
non poteva averle perché non c’erano?