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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

La maturità del rimpianto e il filo.

“Non ho rimpianti, ma se ci vediamo tra qualche tempo magari ne ho maturato qualcuno.”
Flavio Bucci
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Beh, io ne sapevo un’altra, che faceva il paio con la Legge di Gold, quella che “se la scarpa calza bene, è brutta”: se il rimpianto non calza bene è perché stringe o è corto; oppure: "se il rimpianto ti piaceva  e gli facevi il filo, la mattina dopo avevi finito il filo”; non è che non ho rimpianti, di contro è che se lo vuoi, un rimpianto, non è mai in saldo, e, per finire: se un rimpianto ha un solo prezzo, qualsiasi prezzo che sta un po’ sotto, un anno prima, è un rimpianto. D’altra parte, anch’io tra qualche tempo, se il rimpianto che magari Flavio Bucci tra qualche tempo ha maturato, se c’è qualcuno che lo vuole, quella sono io.

Mia Nonna dello Zen