Un
film può cambiarti la vita, letteralmente.
Martin Scorsese
Questo è vero. Si narra
che mio nipote il poeta V.S.Gaudio andò, negli anni settanta, in un cinema d’essai
a Torino, a vedere un film di Martin Scorsese con Marisa Aino, con cui era
sposato. Il film era “Mean Streets”, lui non me ne ha mai parlato, né pare che
ne abbia mai parlato con la moglie. La cosa che ricorda di quei tempi è l’uovo
di Colombo e l’uovo di Dante come ne scrisse Achille Campanile nelle Vite degli
Uomini Illustri; lui ricorda anche le uova che mangiava continuamente a Torino.
Uova e miscela Leone. La vita non è fatta solo di uova, ci vuole anche la
patata, anche un bicchierino di Marsala all’uovo serve, specialmente per noi
della Culabria negli anni Cinquanta. Già negli anni Sessanta pensavamo di più
alla gazzosa. Una volta dissi a mio nipote che mi sarebbe piaciuto andare con
lui a vedere un film in un cinema d’essai a Torino, e lui mi disse che è bello,
nonna, siamo andati là, non so indicarti su due piedi il posto, però se non
sbaglio si entrava da un cancelletto, e niente, era un po’ come la locanda
romagnola a Bologna che mangiavi al buio ed era vicino a un cinematografo, però
non mi ricordo cos’ho mangiato, anche perché non l’ho visto, e non mi ricordo
nemmeno che nome avesse il cinematografo, metti che, per differenziarsi dall’uovo,
si chiamasse ,invece di pellicola, carta da forno, ebbene, questo mi disse mio
nipote: il film, al cinema, purché non sia italiano, ti può davvero cambiare la
vita, ci vuole tempo, ma stai certa, te le cambia; la cosa più emozionante è
quando finisce il film, e tutti si alzano, e tu stai seduto, ti piace guardare
la gente che va via, è come per gli errori che si vedono solo quando il libro è
stampato, anche se hai corretto le bozze per tre anni e mezzo, ed è come per la
posa del caffè, è la causa principale del priapismo, tanto che Roger ci fece la
sua legge: “Non appena la hostess serve il caffè, l’aereo incontra una
turbolenza”. Al cinema, questa pausa fantasmata, mentre te ne stai lì seduto, e
guardi il di dietro di chi va via salendo, è come il caffè che è la causa
principale delle turbolenze in alta quota, questa era la spiegazione abituale
di Davis, che, a vederlo, uno pensava: che cazzo ne sa questo di caffè, ha la
faccia tipica di chi beve latte anche con la pizza; questa pausa fantasmata,
riprese mio nipote, mentre se ne stava lì seduto, e sei dentro la bolla del
priapismo, lo sai nonna cos’è, no? Quella cosa che aveva anche il nonno, ti
ricordi, no? Comunque, stai lì, e sei ancora dentro il film, e poi ,quando esci,
la tua vita è cambiata, mi ricordo che questo dissi a mia moglie, la mia
giovane moglie. Domani, vedrai, mi chiamano quelli della Disney e non si sa che
ti tiro fuori per “Topolino”, tanto che, poi, a un certo punto verranno quelli
della Warner Bros a chiedermi di collaborare anche con loro per via dei loro
personaggi ( Bugs Bunny, Speedy Beep, Silvestro, Daffy Duck), e quelli della Disney,
senza dirmi niente, con Paperone, che mi versa un bel gruzzolo in nero su un
conto-pirata a Malta, faranno in modo
che la cosa non vada in porto o venga, come poi è accaduto, interrotta senza un
plausibile motivo! Scommettiamo?
Mia
Nonna dello Ζen