Ho realizzato una cosa: sono ancora sposata con Al Bano per la Chiesa.
↑Romina
Power
|©il gazzettino
1. Questo non credo, signora Power. Cara, lei è
sì ancora sposata per la Chiesa, ma non con il signor Al Bano, forse con Albano
Carrisi, o anche lì nel registro della Sacra Rota non si tiene conto del
nome e del cognome come risultano nei registri anagrafici secondo
l’articolo 6 del Codice Civile e il relativo codice fiscale?
2. E’ incredibile che Romina Power, che, nel suo
piccolo, ha però pubblicato un romanzo da Bompiani (me lo ricordo ‘sto fatto, perché, quando
avvenne, se non erro, aveva un cagnolino che si chiamava “Chip” e il direttore editoriale della casa
editrice milanese era Cane), realizzi questa cosa quando tutte, o quasi, le divorziate di nazionalità
italiana difficilmente realizzano questa stessa cosa.
3. Il punto è che sembra che, quando si divorzi
la prima volta, e poi ci sposi una seconda volta, ma non in Chiesa, si avalli il fatto che,
rifacendolo in Chiesa, si faccia la bigamia, che deve essere “sacra”; invece, al Municipio, ti sposi ancora una terza e una quarta volta,
finché si vuole, dipende da come devi far convergere in un determinato
paniere un determinato quantitativo di generi, nuore e suoceri.
4. Quindi, sembra che si debba fare così: ci si
sposa una prima volta, che è quella che “finché morte non vi separi”, in Chiesa, che è quella della “mano
morta”, che non è quella del “Manualetto
della Mano Morta”, lo Scipioni-bootleg di mio nipote V.S.Gaudio; poi, si
divorzia, civilmente, lasciamo stare la sacra Rota, che a farla
girare…, e ci si sposa una seconda, e anche una terza, una quarta volta, volendo anche di più, e si
ottiene la famiglia allargata che, però, stando al diritto di famiglia qualche anno fa cambiato
giusto l’ultimo giorno, si può tranquillamente allargare senza andare a
legalizzare il dispositivo di alleanza con quello, presupposto, di sessualità la prima
volta in Chiesa e, poi, a seconda della lista nozze calenderizzata, quante volte è possibile in
Comune.
5. E , tornando alla signora Power, ora che ha realizzato la cosa, che cosa succede?
Che la “felicità” laica di prima si è
naturalmente commutata in “gaudio” sacro? E la Siae elargisce anche così stando la cosa e il
titolo?
↑Mia Nonna dello Zen