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Giorgio Ramella □ Interno chiaro , 1975 |
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Giorgio Ramella □ Ombra e luce, 1974
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Giorgio Ramella □ Interno, 1975 |
Quella sedia senza oggetto “a” negli
anni di piombo □
Non so se fosse Ramella quel pittore
che negli anni di piombo a Torino faceva
delle sedie, una sedia sospesa in uno
spazio circoscritto, una stanza tanto che
mi venne naturale e non ricordo se la
sua dimora fosse in alto o in basso
e in quale ambito rionale della città
e in quale senso avrei tenuto il passo
per recarmici a guardare le tele, ognuna
con una sedia e se mi fossi poi seduto
per un caffè intanto che lo spirito
della sedia o il riflesso senza ombre
della sua pulsione, mi vedevo seduto
su una di quelle sedie con quella
del podice sabaudo alla Crocetta
sopra che faceva la Misteriosa
e quel vestito col cinturino nero
tirato su e quella pelle del culo
e delle gambe e la paglia della sedia
questo esclusivo vessillo da
tenere al meridiano come se
passasse per il mio oggetto “a”
e questo dicevo che mi venne
naturale fargli al pittore un testo
di critica psicanalitica, tra Lacan
e il feticismo della pulsione k di
Szondi
la catatonia dell’esserci e la nevrosi
ossessiva del quadrato, la natica buona
a specchio del seno buono di Melanie Klein,
ma non è certo per amore o quantomeno
per chiavarci l’oggetto “a”
che vengono
fatte le sedie specie se è notte
nella tua anima e col buio i fantasmi
mai si seggono per farsi sodomizzare
in quei pittori a Torino in quegli anni di
piombo anche se non facevano tutti
le sedie nel vuoto della stanza o anche
a ridosso della finestra la paura di
sorprese
e demoni mai gli permise di tenere in
braccio
non dico una come la sorella di Dalí
per come sta alla finestra a guardare il
mare
quantomeno ad attendere l’alba
guardando il Po, niente non v’era traccia
nemmeno sottile di un incantamento
e di un annaspamento del (-phi), faceva
quella seggiola e basta, gli bastava la
sedia
a quel pittore delle sedie impagliate
nello spazio vuoto della sua anima
senza riflessi e ombre per quanto
mettesse ombra e luce sulla seggiola
in un fagotto e anche in un interno chiaro
o su una sedia blu che non era impagliata
avrà fatto uno così una sedia grigia
e un’altra con la lampadina tanto che
mi venne naturale parlargli della
nevrosi ossessiva e del quadrato
della libido che se è blu forse fa
più luce e se il fondo è grigio fa
meno luce anche di sera
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Giorgio Ramella □ Sedia blu, 1973
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Giorgio Ramella □ Figura in una stanza, 1975 |
□ Sì, era proprio Ramella, Giorgio Ramella,
come da queste sedie di cui alla mostra, con Ruggeri e Soffiantino, tripla
presso Documenta, La Bussola e La Parisina a Torino nel novembre 1975: “Giorgio
Ramella è nato a Torino il 24 febbraio 1939. Studi classici. Vive e lavora a
Torino”, questo c’era scritto nel catalogo di quella mostra.