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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Il correale di Manuela Arcuri e Lucia Castagna│Wittgenstein 2011


Notizie che non lo erano
·         18 settembre 2011

Ieri notte c’è stato uno spaventoso incidente durante un’esibizione aerea nello stato del Nevada, negli Stati Uniti: un aereo si è schiantato sul pubblico, e come hanno riportato i siti web americani molte persone sono rimaste ferite. Nelle ore successive gli stessi siti hanno riportato i successivi numeri dei morti accettati, prima due, poi tre.
Nelle stesse ore i siti di news italiani invece usavano espressioni come “strage” e scrivevano nei titoli di “molti morti”, nell'ipotesi che quel numero crescesse: invece fino a sabato sera i morti erano ancora tre (con diversi feriti gravi), e tre non sono “molti”, e quei titoli sono stati ritoccati (sono diventati nove, purtroppo, nella serata di sabato). A volte basta citare esattamente numeri e dati per dare notizie più affidabili, anche se sono meno spaventosi di espressioni più generiche.
Per 24 ore i giornali hanno dato molto spazio alla notizia che l’attrice Manuela Arcuri, stando alle prime documentazioni dell’inchiesta compiuta dalla procura di Bari, avesse rifiutato le offerte sessuali di Silvio Berlusconi che in cambio le avrebbero garantito una raccomandazione per la conduzione del festival di Sanremo: sui giornali il suo è stato definito “il gran rifiuto” e la sua integrità l’ha fatta ascrivere a quella parte di italiani che si oppongono a Berlusconi. Ma il giorno successivo altre intercettazioni usate nella stessa inchiesta hanno rivelato che Arcuri avrebbe avuto espressioni di grande affetto e attrazione per il presidente del Consiglio, e secondo alcune versioni – tutte da verificare – le sue resistenze sarebbero state da attribuire soprattutto alla mancanza di fiducia rispetto all'ottenere la conduzione stessa. E le letture sul suo conto sono così cambiate radicalmente, con altrettanta precipitazione.
Per 24 ore è stata sulle prime pagine dei giornali e dei siti di news la prospettiva – che pareva assai concreta – che la Cina si comprasse Buoni del Tesoro italiani aiutando così le nostre difficoltà economiche. La possibilità è stata smentita da qualunque osservatore con un minimo di competenze di economia internazionale, e così è stata trasformata nell’ipotesi di acquisto da parte di aziende cinesi di aziende italiane. Ma anche di questo non si è saputo più niente.
·          !Luca Sofri

·          CartastampataGazzetta dello Sport

© gazzetta dello sport
       v.s.gaudio19 settembre 2011 at 21:42
La fretta non ci fa pensare che la Mondella di Manzoni possa essere la Castagna di Chiara?

Non posso trattenermi, durante la mia passeggiata del crepuscolo anche stasera ho avuto dei pensieri morbosi. Che cosa mi turba nel sostantivo composto veneziano “magnamaroni”? Che il suo significato sia “sfruttatore di prostitute” o il fatto che il sostantivo composto sia fatto di “magnare”(‘mangiare’) e “maroni”(‘Castagne’) e mi ronzi continuamente in testa questa composizione di Goldoni:


Un sozzo avventurier magnamaroni
alla moda non è per il paese,
scuola delle p… e dei bricconi
d’un sagro disertor son laide imprese
(Goldoni, Componimenti poetici) ?
La Castagna, che, a detta dei nostri corrispondenti intercettati, è la “patonza”, che in qualche modo la si lega alla “patacca”, che è romana, per quanto “pataca” sia spagnola, e che,in qualche altro modo, la troviamo enumerata da Benigni nel suo “Alluce”, mi fa ronzare in testa dall’altro giorno la fretta con cui si è voluto dare una patina di “castità” o di “non corruttibilità” all’attrice di cui si è detto per poi rinvenire qualcos’altro che in qualche modo rimuoveva la patina, e, per questa imprudenza, ho pensato alla Lucia dei “Promessi Sposi”, che, in Manzoni, è “Mondella” e, nella versione di Piero Chiara, è “Castagna” con la differenza che, nel caso storico, sembra che la ragazza sia sprovvista di castagna e , nel remake di Chiara, sembra che sappia esattamente che cosa significhi il suo cognome “Castagna” anche nell’accezione della lingua di chi, all’epoca, signoreggiava e trombava tra i lumbard!