COSA È MEGLIO: ESSERE
CRETINO O ESSERE CHIAMATO CRETINO?
Mentre uno sta vivendo la propria giornata mortale,
all’improvviso è folgorato da un pensiero morboso:cosa è meglio, essere cretino
o essere chiamato cretino? Nessuno dei due se il vostro tasso di istamina è più
di mille. La cretineria a cui mi riferisco è quella del cretino romantico, e la
cosa meravigliosa è che quando si è cretini si ha voglia di cantare, anche se
non si può dire che chi abbia voglia di cantare sia necessariamente un cretino.
Fatto sta che bisogna resistere a tutti i costi e bisogna stare attenti che il
maschio cretino non dica le parole delle canzonette. Indubbiamente, l’essere
chiamato cretino è diverso dall’essere chiamato “’a scemo” oppure in un gergo che non solo io conosco “’a’mbrò”(=”ombrone”, “ombroso”, “uno che
sta all’ombra”) poiché si può essere cretini, scemi, ombroni, quel che si
vuole, ma per chiamarlo “cretino”, se non sei nella stessa stanza, ti deve
almeno conoscere.
Allora, per essere un cretino veramente in gamba quanto
bisogna essere alto? Oppure è necessario che sia forte? E quindi dovrebbe
bastare che riesca a sollevare almeno trenta chili. Tenete presente che per il
cretino la cretina, che non è per forza di cosa una sua associata, è sempre la
cosa più bella del mondo, anche se un estraneo,pur con la vista difettosa,
faticherebbe a definirla tale essendo le cretine quasi sempre le ragazze più
carine. Un insulto dura un attimo, se è scritto va a finire che lo legge solo
il destinatario; se è orale, vola di qua e di là e va a finire che, anche per
via del vento che soffia quel giorno, in poco tempo, se è libeccio, lo sentono
tutti quelli a cui vengono scompigliati i capelli da sud-ovest e così, se il
tale ha proferito cretino a Roma, in men che non si dica già è volato a Cervia
e financo a Milano Marittima. Questa è l’essenza del “verba volant”, altroché! Ma per concludere: sì, il cretino dura un
attimo ma se vola arriva fino a Milano Marittima? E, se è scirocco, vola sul
Tirreno fino a Genova e a Torino?
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