LA POSA DEL caffè e la
psicanalisi 46.
Costituzione
del Podice della Fille de mon peuple
Quando si ebbe, in un
certo modo, la possibilità di schematizzare o somatizzare il fantasma di quel
podice della fille de mon peuple[i],
che, poi, chiameremo “Gregorio”, e lo
facemmo con la morfologia assunta e in uso nel Dasein di quella domenica di fine marzo, un assetto costituzionale
da venticinquenne mesoendomorfa[ii],
e quindi con l’indice costituzionale superiore a 53, qualcosa che pesasse più
di 66 chili e quindi con un indice del pondus, a fare i conti adesso, pari a : 12,
il valore più elevato nella forchetta del valore Alto(che va da 20 a 12 , più decresce più il valore “alto” si innalza verso l’altissimo): 174 – (66 + 96=)162= 12. Messo così quel
podex della giovane donna portatrice di cotanto “Gregorio” 12, sarebbe stato tenuto con quei jeans di quella
domenica per una dall’indice costituzionale pari a 55.17, per via dei fianchi
di 96 centimetri: 96 x 100: altezza 174= 55.17. La primavera era venuta, ma,
in verità, all’epoca ci facemmo poco caso. A differenza, invece, della fille de mon peuple, che, facendo perno
su quella apparizione, dette fondo e magnitudine al suo piacere singolare
articolato sul suo muso, sul suo Gregorio, sulla sua faccia, i suoi jeans e il
(-phi) del poeta, portatore, in ogni
senso, dell’Enzuvë.
La portatrice del Gregorio 12 si poteva definire un
corpo-simulacro, dotato di una iconicità
evidente, se non alta; di una complessità,
al momento, insufficiente; di una pregnanza,
a guardarla o a pensarla con maggiore sensualità, evidente; di una polisemia ancora ritenuta insufficiente
dal distratto visionatore-poeta di quella domenica. Insomma, comparata con
alcuni oggetti d’amore di pari età per il poeta negli anni Ottanta, la tabella
sarebbe più o meno questa[iii]:
Oggetto
|
ICONICITA’
|
COMPLESSITA’
|
PREGNANZA
|
POLISEMIA
|
Daniela Poggi
|
+
|
=
|
=
|
=
|
Marina Suma
|
+
|
+
|
=
|
+
|
Carmen Russo
|
X
|
=-
|
+
|
=-
|
Sophia Loren
|
X
|
X
|
X
|
+
|
Raquel Welch
|
X
|
+
|
+
|
=
|
Ava Gardner
|
X
|
X
|
X
|
X
|
Christie Brinkley
|
+X
|
=-
|
+
|
=-
|
Tinì Cansino
|
+X
|
=
|
+
|
=-
|
Portatrice
del “Gregorio”
|
+
|
-
|
+
|
-
|
Legenda: X tasso
MOLTO ALTO; + tasso EVIDENTE; = tasso POSITIVO; - tasso INSUFFICIENTE(o
SCARSO, NEGATIVO)
La fille de mon peuple, che aveva quel “Gregorio”, che, per l’ Indice
del Pondus e l’ Indice Costituzionale,
non può che avere l’epiteto di “Magno”,
tanto che, così costituito, questo poderoso, e per certi versi superbo e
gioviale apparecchio somatico, sarebbe un iconico e pregnante GM, e la portatrice di quel monumento,
per via degli indicatori globali connotativi insufficienti, agli occhi e alla
libido del momento del poeta, una Amorfa
apatica, anche se l’effetto morfologico del viso, correlato con la
caratterologia francese, sarebbe proprio questo, e questo stato amorfo apatico
sarebbe speculare all’aspetto gioviale e di grande ampiezza del “Gregorio”.
Ma può essere che
questo effetto sia stato formalizzato dalla territorialità e dalla prossemica
del Dasein in cui il Gregorio fu fatto apparire al poeta.
La fille de mon peuple, così la fece somatizzazione del suo oggetto “a” il poeta, ha una pulsione tattile, che, poi, negli anni
successivi, manifesterà sul poeta stesso: è l’espressione dei suoi fantasmi orali, amerebbe sfumare, esitare sul senso, ma il paradigma, di base afferente alla
Bilancia, è sostanzialmente potenziato, per Plutone, Marte e Urano, sulla resistenza dello Scorpione, che è
insieme fatale e vulcanica, insaziabile fuoco sotterraneo, la pulsione tattile è presto implacabile
contingenza, e la vita erotica della giovane è fantastica, ma di un fantastico che quando si libra in volo non si
fa leggerezza ma contemplazione della materia. Peso del mondo e del (-phi). Peso denso e sozzo dell’Enzuvë. Nei piaceri singolari esprime la
pulsione voyeuristica e la rapporta a
quella del poeta per esprimere e compenetrare, o farsi bagnare, dagli stessi fantasmi uretrali del poeta che sono
suoi: ecco che predilige la Tigre Bianca
che salta[iv]
ma anche la Giumenta di ‘Nzunzù[v],
perché lei costituisce se stessa come un fantasma uretrale,una superba figura, simbolo del cavallo e della giumenta,
del Gregorio Magno, come magnitudine
delle schiene regali e delle natiche immense[vi].
Lo sfumare della Bilancia si abbina allo schema verbale dell’organizzare plutonico, quell’esitare è connesso con il coordinare i significanti: vuole il lingam plutonico, potente e audace, che
complica e riscalda anche per la sua bocca e la pelle della sua faccia che è
quella del tergo, che è questo mistero sensoriale che diventa lampo folgorante[vii], per via del bagliore ainico, l’essenza sibarita nell’etimologia
del nome della “Grande Troia”, o
della Troia Magna, Gregorio Magno da
cui il lampo folgorante del bagliore
ainico illumina il (-phi) del
poeta liquefancendogli l’anima. Lo
schema verbale dell’allargare, con
quella faccia, quel naso e quella pelle, vuole ampliare[viii] non solo il
tergo ma anche il gaudio, il significato del gaudio e dello gnomone magno, non
a caso la sua Lilith nel Leone è il laccio
con cui stringe il (-phi) del
poeta dopo avergli occupata, invasa e risalita l’anima, che si costituisce qui, tra Mercurio e Plutone, nello stesso
spazio della Lilith sibarita della portatrice del G Magno[ix].
|
Viene portato e indicato il DONO:
"Là il Dio Gau" |
Quella domenica dell’apparizione
c’era all’ascendente proprio il grado del Leone in cui si compenetrano la Lilith della portatrice del G Magno e il mezzopunto Mercurio/Plutone
del poeta dell’Enzuvë, e non c’era solo Lilith: insomma lo spirito dell’Enzuvë
imbratta l’Heimlich insozzando l’animus della ragazza del GM e il (-phi) del poeta. Per tutto questo lei non può, insieme all’altra,
non recare in dono il G Magno, anche perché, essenzialmente,
il G Magno è ormai nel peso e nella misura giusta per essere donato: l’avete dimenticato? L’indice del
Pondus della fantasmatrice della Giumenta
dell’Enzuvë quant’era? 12. E 12 nell’alfabeto del sistema
gancio della memoria, in cui a ogni consonante corrisponde un numero, cosa
registra come sostantivo-archetipo? DONO. Dono,
in quanto D=1 e N=2. Il dono, l’abbiamo
visto nella posa del caffè 45, che amplifica,
o quantomeno avvia, la pratica devozionale, il sibaritismo fantasmatico della portatrice
del G Magno: da quell’apparizione
alla definizione immobilizzata nella fotografia di quasi quattro mesi dopo. Se
convertiamo l’indice costituzionale in linguaggio, per quella prossemica dall’Heimlich coartato e impregnato di
segreti e silenzi, avremmo: 55: 5=L. 55: “Là”(5) “il”(5)
→ “Dio”(D=1) “Gau”(=7).
Viene portato e indicato il DONO:
“Là il Dio Gau”[x], indice costituzionale 55.17
del poderoso G Magno, che, col 7 della G
di peso, svela la potenzialità del dono: da G Magno , il Gaudio Magno fatto, così
costituzionalmente reso nella misura giusta del pondus per essere il dono al poeta che reca lo stesso nome,
lo stesso sostantivo-archetipo. Tutto nell’Heimlich
di Plutone, che è , per eccellenza, il “Grande Malefico”, il G Magno, se
vogliamo, e quella col pondus 12, dono,
dona il suo G Magno a chi ha Huracan,
lo spirito dell’Abisso e del (-phi)
da G Magno, lei che, dentro il suo animus, nel buco dell’animus, l’anello
solare, il Sole, se vogliamo, ha lo stesso Huracan, il dio della tempesta che simboleggia la forza di Plutone,
che combina Saturno, Marte e il potere magico di affascinare di Urano[xi]. Il dono dell’ anello solare batailleano
per l’ Enzuvë, lo schema verbale
dello shummulo sibarita che allittera
il Jésuve[xii]
di Georges Bataille.
[i] Cfr. V.S. Gaudio, La fille de mon peuple pêche à quinze sous e le mutande de Lol V. Stein, © 2007.
[ii] Cfr. e usa:
Materiali e indici Morfologici per una
Somatologia dell’immagine, in: V.S. Gaudio,
Oggetti d’amore.
Somatologia dell’immagine, Bootleg Scipioni, Viterbo 1998: pag. 70 e segg.
[iii] Cfr. le tabelle a pagina
52 e a pagina 66 in: V.S. Gaudio,
Oggetti d’amore, ed. bootleg cit.
[iv] Nel Fang-Pi-Shu cinese,
la giumenta dell’Enzuv
ë
si mette a quattro piedi con la testa curva mentre il poeta le si inginocchia
dietro: come se fosse la 25, l’Anatra nel Foutre du Clergé de France.Se il
poeta sta in piedi, si chiama l’Asino di tre anni. Tutte nella scena patafisica
della 40 del Foutre, l’Attrazione di Milano. La Misteriosa, che è quando fa la
33 e sta seduta volgendogli le spalle sul poeta, è, nel Fang-Pi-Shu, Il Capro
davanti all’albero.
[v] “
Nzunzù”
condensa in modo altamente
Heimlich,
come espressione dell’idioletto gergale, l’Enzuv
ë,
il nome del poeta e il ruolo.
[vi] Cfr. il capitolo
L’erotismo, in: V.S. Gaudio,
Hit
Parade dello Zodiaco, Gremese, Roma 1991, in particolare per i segni
della
Bilancia e dello
Scorpione.
[viii] Ibidem: cfr. , nel
Leone, a pagina 50.
[ix] Non si può tacere del
fatto che il
punto dell’Heimlich del
poeta sia esattamente sul
Giove della
Fille de mon peuple, che è
a 180° dalla Luna ed è sull’Ascendente del
poeta: è la costituzione e la magnitudine dello shummulo sibarita e dell’Enzuv
ë, ovvero il tergo del
Gaudio Magno è costituito per il (
-phi), Ascendente ed
Heimlich, del poeta nominato e così fantasmato nel
rombo di Lacan della portatrice del
Dono: basta guardarle la faccia! Ha
sottese connessioni paradigmatiche la portatrice del
G Magno con la
Yukiko dei
nuovi oggetti d’amore: leggi
Yukiko
e il meccanismo dello shummulo, in
Uh
Magazine/2017-6.
[x] Inutile sottolineare che
il 17 del “
Dio Gau” è speculare al 71 di “
Gaudio”; fa in qualche modo
il verso alla figura dell’inversione, del capovolgimento semantico, sia nella
metonimia che nella sineddoche, ma anche nella crasi.
[xi] Cfr.
Plutone, in: Max Jacob,
Specchio
d’Astrologia, Adelphi, Milano 1978: pag.125-126.
[xii] Quel benedetto, o
maldetto, “
Gesuvio” nelle traduzioni per Guaraldi negli anni settanta di
alcuni testi di Bataille: nel
Dossier
dell’occhio pineale:”Ho acquistato su quello che mi capita un potere che mi
sconvolge:poiché tutto quanto segue è connesso con la pratica tradizionale del “sacrificio”,
non esito a scrivere, benché ciò appaia ai miei occhi penosamente comico, un
potere analogo a quello del prete che sgozza una vacca.”: Georges Bataille,
Il Gesuvio, in: Idem,
Critica dell’occhio, trad.it. Guaraldi
1972: pag.79; cfr. anche: 1) “Così io non temo di affermare che il mio viso è uno
scandalo e le mie passioni non sono espresse che dal Gesuvio”(ibidem:
L’ano solare, pag. 37), relativamente
anche alla faccia della
fille de mon
peuple, che ha la stessa pelle, il tegumento, della carne del
tergo, nel senso anche di Merleau-Ponty; 2)
“Il Gesuvio è così l’immagine del movimento erotico che dà per effrazione alle
idee contenute nello spirito la forza di un’eruzione scandalosa”:
L’ano solare, ibidem: pag.37.
░ La fille de mon peuple veste costume intero
Arena-Body Lift Jolie