L’accolussarsi. Lo stare per alzarsi morbidamente
lento di Chiara Arcangeli
Tra lo stare seduti
, che è una forma di distinzione e il podice preme contro qualcosa di inerme, e
afferisce allo schema verbale del “cavalcare”,
e l’ accoccolarsi, che esprimerebbe
secondo Canetti una mancanza di bisogni o un ripiegarsi su se stessi, con il
corpo che è dentro una forma circolare di tranquillità e di quiete, senza
apparente aggressione[i], c’è
questo “accolussarsi” della pallavolista
che, invece, pur essendo dentro la pausa dell’attesa per balzare in piedi, in
questa posizione dell’attesa per alzarsi quel corpo, quelle gambe, quei piedi,
quelle mani, quel podice tutto e la testa c’è il paradigma della presenza di spirito,
e di corpo, e della rapidità, come se fosse un direttore d’orchestra, che, in
questa forma di partitura, in cui, così immobilizzata nella fotografia, esprime
l’abitudine ad essere costantemente guardata, e si vede che non riesce a farne a meno. L’ accolussarsi, sempre tra il vuoto e il
possesso, come se fosse nel paradigma della contemplazione, contemplazione
della pallavolista e contemplazione del visionatore,
separa dalle altre pallavoliste, non si appoggia a nessuna, nemmeno all’avversaria
del servizio, ma non riposa in sé, riposa nello sguardo del visionatore: anzi si fa servire, ed è come fosse servita la proprietà del suo pondus, che, nella tenuta da volley, nel volley-habit, così conformato e vestito
nella variante di accostamento, nella
variante di peso e nella variante di morbidezza, è piena di tutto ciò che
essa possiede: chi lancia la palla dall’altro lato, è come se venisse anch’essa
a prendersi cura del pondus così vestito e posizionato nell’accolussarsi: questo vede e vedrà il visionatore: la pallavolista accolussata porta dentro di sé ciò che possiede, in
piena sicurezza; fin tanto che C.A. sta così accolussata, pur dentro lo schema verbale di chi sta per alzarsi
fulminea da un momento all’altro, più che non mostrare alcuna ansia tira dentro
il rombo del visionatore la strettezza
aderente del suo pondus, sottilmente spesso e morbidamente lento, non è
preoccupata che l’occhio la derubi né è preoccupata di perdere il pondus che
possiede. Si fa servire, dall’occhio del visionatore, ed è come se fosse servita
la proprietà che il volley-habit così accolussato veste e costituisce come funzione-segno: in tal modo è elusa la naturale durezza che la
stessa posizione esprime nella configurazione facciale della pallavolista. Lo stare per alzarsi morbidamente lento del
pondus di Chiara Arcangeli: questo è l’accolussarsi.
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L'accolussarsi.
Scala di grigi poster |
V.S.Gaudio © 2018
[i]
Cfr.Elias Canetti,
L’accoccolarsi,
in: Idem,
Massa e Potere,
© 1960, trad.it. Adelphi, Milano
1981.
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▬ ph. by samuele silva
original in prosp. 1
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