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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

JeansZō. La realtà della cosa reale

GJ
La realtà della cosa reale

Chi ne mise l’immagine chiese a tutti: Com’è?
Il buco della luce (=kōmyō), stiamo parlando di ano solareana kōmyo no
questo solco verticale, il vecchio che vive a Saitana
e Doki Doki, che è poi mister Okayama, com’è se guardi la terza immagine
sai che cosa vedrai? Vedrai il luogo dove si fa lo shummulo,
la realtà della cosa reale che si chiama con l’acronimo GJ
in sostanza è il punto, “ten”, che non è mai pieno
perché farà da canale dell’avverbio dello zun zun, lo shumullar,
non solo allo zio di Tokio, quell’avverbio che è “rapidamente”,
o “con forza”, “senza tregua”, se non “copiosamente”
tanto che il vecchio di Shizuoka questo confessò di essere
stato molto energico e allora l’altro vecchio di Hokkaido
non potè più trattenersi e svelò al mondo di aver toccato
il quarto grado della scala di Eric Berne, l’orgoglio
della bite incredibile, un capolavoro d’altra parte
è sempre incredibilmente estenuante non solo per
la mutanda e i brufoli ma anche perché un mondo
che gira così in denim è meraviglioso, disse la Vecchia di Hokkaido
che in città un culo così è un bel culo, un capolavoro estenuante
la realtà della cosa reale è questo che è
la foto della città, il culo della città.


 P-lineworld e l’eclissi della linea del mondo.
Nell’inseguimento fotografico nipponico, la figura presa all’istante nella sua allure di quel momento, in quel posto, così com’è vestita allora, il fotografo-visionatore, prima, e il poeta-visionatore, dopo, non sa cos’è né dove va: segue la figura che va e condivide il suo segreto senza saperlo. In virtù di una declinazione del senso o del non-senso è così che l’esistenza prende forma, grazie alla deflessione di qualcos’altro. Non abbiamo volontà propria, scrive Jean Baudrillard, e l’altro non è mai ciò con cui ci confrontiamo secondo la nostra propria volontà. In sostanza: è l’irruzione di ciò che proviene da un altro luogo, è la seduzione dell’estraneo e la sua devoluzione. C’è in questi esercizi singolari alla Mathews, la precessione di tutte le determinazioni venute o intervenute da un altrove, illeggibili, indecifrabili, in questo caso visibili nella forma e nella struttura dell’inseguitore autoctono, quello che fissa e immobilizza l’assolutezza anonima e l’inesorabilità, l’irredentismo dell’oggetto: l’essenziale è che anche il poeta-visionatore sposi la forma estranea di quel qualunque oggetto, di quel qualunque essere fortuito, che necessariamente è stato seguito da qualcun altro: oggi che ognuno di noi perde le proprie tracce, disse sempre Baudrillard, è assolutamente urgente che qualcuno si metta sulle nostre tracce, anche se così facendo le cancella e ci fa sparire; è un modo complice di scomparsa, una forma di obbligazione simbolica quella che è stata giocata, una forma enigmatica di connessione e di sconnessione. La devoluzione come etica implica una filosofia della sottigliezza; la sottigliezza è l’artificio fondamentale: il visionatore, e anche la figura, vive dellì’energia, o meglio: dell’esserci, che viene sottilizzato agli altri, al mondo: si vive di questa energia surrettizia, di un’energia rubata, forse anche sedotta, e anche l’altro, quella figura inseguita, esiste solo grazie a questo movimento indiretto e sottile di captazione, di seduzione, di devoluzione. Questo altro, quando appare, e qui è afferrato e fotografato, detiene in un solo istante tutto ciò che non ci sarà mai dato di sapere. È il luogo del nostro segreto, questo altro è il luogo della vertigine, dell’eclissi, dell’apparizione e della sparizione. Tra artificio e altro seguito e circoscritto, questo stesso exinscriversi nella figura dell’Altro, e farne un piacere singolare, nella forma strana venuta da un altro luogo.La corsa-inseguimento diabolica dell’oggetto, che è l’orizzonte della mia scomparsa. La ricerca in potenza dell’alterità radicale, ma per il piacere e il gaudio fatto nel proprio oggetto “a”, a ogni passaggio al proprio meridiano, l’oggetto come attrattore strano quando appare al visionatore non è che l’analemma esponenziale del suo oggetto “a”.
A un certo punto, nel forum nipponico articolato per P.La linea del mondoP-lineworld BBS,la pubblicazione delle immagini viene cancellata. Così è stato fatto. E il curatore aggiunge: “ma le belle opere potrebbero essere posticipate”.

JD denim
(...)
La prenotazione di Saitama vive a SaitamaVecchio2018/06/15 (Ven) 20: 54
Come è! ?
Res n. 1: Doki Doki di Mr. OkayamaVecchio2018/06 / 15 (Ven) 21: 26
Se guardi il terzo pezzo, vedrai la realtà della cosa reale. GJ ..
Res No.2: Hokkaido shooterUna vecchia2018/06/15 (Ven) 23: 16
Un mondo meraviglioso Adoro fare una foto della città È un bel culo visto in città 
Questo è quello che voglio fare
Ris No.3: Miyagi adoro i gluteiVecchio2018/06 / 16 (Sab) 07: 30
È un capolavoro !!
Ris No.4: Lo zio di TokyoUomo di 55 anni2018/06 / 16 (Sab) 12: 48
Il estenuante è incredibile. La mutanda sarà macchiata di brufoli.
Ris. N. 5: adoro l'asino a Hokkaido. Mr.Donna di 52 anni2018/06 / 16 (Sab) 13: 18
Va bene ~ hey! 
Speranza di continuazione!
Ris. N. 6: Sig.ra SIRISUKI di ShizuokaVecchio2018/06 / 16 (Sab) 15: 20
Questo è fantastico! Signor Saitama, grazie per la modella. Ero molto energico. 
Res No.7: Hokkaido di riso glutinoso torta s'Vecchio2018/06 / 16 (Sab) 19: 31
Bite incredibile!
from : bbs.plineworld

GJ
La realtà della cosa reale

Chi ne mise l’immagine chiese a tutti: Com’è?
Il buco della luce (=kōmyō), stiamo parlando di ano solare, ana kōmyo no
questo solco verticale, il vecchio che vive a Saitana
e Doki Doki, che è poi mister Okayama, com’è se guardi la terza immagine
sai che cosa vedrai? Vedrai il luogo dove si fa lo shummulo,
la realtà della cosa reale che si chiama con l’acronimo GJ
in sostanza è il punto, “ten”, che non è mai pieno
perché farà da canale dell’avverbio dello zun zun, lo shumullar,
non solo allo zio di Tokio, quell’avverbio che è “rapidamente”,
o “con forza”, “senza tregua”, se non “copiosamente”
tanto che il vecchio di Shizuoka questo confessò di essere
stato molto energico e allora l’altro vecchio di Hokkaido
non potè più trattenersi e svelò al mondo di aver toccato
il quarto grado della scala di Eric Berne, l’orgoglio
della bite incredibile, un capolavoro d’altra parte
è sempre incredibilmente estenuante non solo per
la mutanda e i brufoli ma anche perché un mondo
che gira così in denim è meraviglioso, disse la Vecchia di Hokkaido
che in città un culo così è un bel culo, un capolavoro estenuante
la realtà della cosa reale è questo che è
la foto della città, il culo della città.


P-lineworld e l’eclissi della linea del mondo.
Nell’inseguimento fotografico nipponico, la figura presa all’istante nella sua allure di quel momento, in quel posto, così com’è vestita allora, il fotografo-visionatore, prima, e il poeta-visionatore, dopo, non sa cos’è né dove va: segue la figura che va e condivide il suo segreto senza saperlo. In virtù di una declinazione del senso o del non-senso è così che l’esistenza prende forma, grazie alla deflessione di qualcos’altro. Non abbiamo volontà propria, scrive Jean Baudrillard, e l’altro non è mai ciò con cui ci confrontiamo secondo la nostra propria volontà. In sostanza: è l’irruzione di ciò che proviene da un altro luogo, è la seduzione dell’estraneo e la sua devoluzione. C’è in questi esercizi singolari alla Mathews, la precessione di tutte le determinazioni venute o intervenute da un altrove, illeggibili, indecifrabili, in questo caso visibili nella forma e nella struttura dell’inseguitore autoctono, quello che fissa e immobilizza l’assolutezza anonima e l’inesorabilità, l’irredentismo dell’oggetto: l’essenziale è che anche il poeta-visionatore sposi la forma estranea di quel qualunque oggetto, di quel qualunque essere fortuito, che necessariamente è stato seguito da qualcun altro: oggi che ognuno di noi perde le proprie tracce, disse sempre Baudrillard, è assolutamente urgente che qualcuno si metta sulle nostre tracce, anche se così facendo le cancella e ci fa sparire; è un modo complice di scomparsa, una forma di obbligazione simbolica quella che è stata giocata, una forma enigmatica di connessione e di sconnessione. La devoluzione come etica implica una filosofia della sottigliezza; la sottigliezza è l’artificio fondamentale: il visionatore, e anche la figura, vive dellì’energia, o meglio: dell’esserci, che viene sottilizzato agli altri, al mondo: si vive di questa energia surrettizia, di un’energia rubata, forse anche sedotta, e anche l’altro, quella figura inseguita, esiste solo grazie a questo movimento indiretto e sottile di captazione, di seduzione, di devoluzione. Questo altro, quando appare, e qui è afferrato e fotografato, detiene in un solo istante tutto ciò che non ci sarà mai dato di sapere. È il luogo del nostro segreto, questo altro è il luogo della vertigine, dell’eclissi, dell’apparizione e della sparizione. Tra artificio e altro seguito e circoscritto, questo stesso exinscriversi nella figura dell’Altro, e farne un piacere singolare, nella forma strana venuta da un altro luogo.La corsa-inseguimento diabolica dell’oggetto, che è l’orizzonte della mia scomparsa. La ricerca in potenza dell’alterità radicale, ma per il piacere e il gaudio fatto nel proprio oggetto “a”, a ogni passaggio al proprio meridiano, l’oggetto come attrattore strano quando appare al visionatore non è che l’analemma esponenziale del suo oggetto “a”.
A un certo punto, nel forum nipponico articolato per P.La linea del mondo, P-lineworld BBS,la pubblicazione delle immagini viene cancellata. Così è stato fatto. E il curatore aggiunge: “ma le belle opere potrebbero essere posticipate”.