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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un linguag

Le calzature del buon calzolaio a Chiba ░



Libro di HIPFAN che vive a Chiba

2018/09/23 (domenica) 07: 05

Il calzolaio è buono, vero?
Se aspetti, sicuramente cadrà e si protrarrà.


Res n. 1: Mr. Ketsukatchen di Hokkaido

Domenica, 23 settembre 2018 18:18

È una bella vista!
Il piacere singolare del calzolaio buono di Chiba
In un secondo la luce fa sette volte il giro della Terra e per arrivare dalla Luna le basta un secondo. In un secondo, nella sua assoluta semplicità, la signora fa sette volte così messa il giro del (-phi) del calzolaio buono. Che, è seduto: e per venire a me dal Sole, nostro comune padre, che è molto più lontano, questo sedere ci mette otto minuti, e il mio (-phi) passa al meridiano in meno di otto secondi. E’ una bella vista qui a Chiba, si dice il buon calzolaio e man mano che la vista si allontana dal presente, la luce di quel sedere, di quel tergo, veicolerà il passato, il passato di quella luce che, per me, è stato un incanto e, per molti altri, è e sarà  un dono di Dio e il segno della sua presenza, o il segno della sua assenza. Come se avessi scoperto la luce del mattino, e come il sole, la luce di quel tergo che ci illumina e ci riscalda è un tesoro duraturo. Non ha bisogno di colori, piegata così, è lei stessa in tutta la sua parata il proprio ornamento e il suo lusso, la sua lussuria. O la lussuria della calzatura, che, non essendo nel fotogramma e nella luce dell’obiettivo e dell’occhio, che misura avrà se non quella stessa del suo meridiano che è anche il lusso del linguaggio e del piacere singolare che d’ora in poi si protrarrà nel fantasma della signora che dal calzolaio buono è venuta a passare la mano, o le mani, sulle sue calzature.La bella vista per il calzolaio buono fa vivere il mondo, la luce e il tergo è come il pensiero e il fantasma, quello che chiamiamo spirito, fosse anche quello del Maestro dello Spirito che vola nella Controra, che è il tempo del sogno e del miracolo, dell’impensabile e dell’attesa e della vista che si protrae sempre otto minuti in più; è il dono della materia che elevata così per l’occhio del calzolaio si eleverà ancora come per miracolo per il Maestro dello Spirito che vola nella Controra, nello stupore e nell’emozione, alla sovrana dignità della grandezza del tergo della signora e alla delizia duratura che lei conseguentemente calzerà, anche in modo a volte transitorio, giorno dopo giorno da Chiba quante volte luciderà, non solo con le sue mani, le calzature del buon calzolaio?