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Il mondo non è banale? ░ Il linguaggio conveniente del Sublime Prefetto

¨ Sutta  (vedico: s ū tra; letteralmente: filo * ) del linguaggio conveniente del Sublime Prefetto ** Mia Nonna dello Zen così ha udito: una volta dimorava il Sublime Prefetto presso la Basilica di Sant’Antonio, nel codice catastale di Padua. E il Sublime così parlò: “Quattro caratteristiche, o mio bhikkh ū *** , dirigente dell’area del decreto di espulsione e dell’accoglienza e dirigente anche dell’area degli enti locali e delle cartelle esattoriali e dei fuochi d’artificio fatti come Buddho vuole ogni qualvolta che ad esempio si dica “cazzo di Buddha” o anche “alla madosca” o “gaudiosissimo pelo”, deve avere il linguaggio conveniente, non sconveniente, irreprensibile, incensurabile dagli intercettatori; quali quattro? Ecco, o mio dirigente che ha distrutto le macchie: un dirigente d’area parla proprio un linguaggio conveniente, non sconveniente, un linguaggio conforme alla Dottrina del Governo, non in contrasto con essa, un linguaggio gradevole, non sgradevole, un lin...

L’Italia col 4.4.4. e i 3 goal di Ronaldo █ V.S.Gaudio & Aurélia Pedregoso Steiner


v Lo zabaione del poeta e il marsala Florio a Lisboa.
Più tardi, pensò il poeta, mi farò uno zabaione, magari alla fine del primo tempo.
E nascose l’uovo nel cassetto del tavolino del televisore, che era, manco a dirlo, un manufatto della Foppa Pedretti, e allora il poeta non poté non pensare al 4.4.2, di questo aveva parlato il cronista televisivo, a come sarebbe stato con la Piccinini in campo con la Foppa Pedretti di Bergamo, però disse quello del commento tecnico, anche Cristante ha giocato a Bergamo con l’Atalanta, e allora il poeta dimenticò la Piccinini e pensò alla Cristante pallavolista, che era la sorella del calciatore, invece lui, che era giù ubriaco, si riferiva a Lucia Crisanti.

Lucia Crisanti nel 2012 quando giocava con la Chateau D'Ax Urbino Volley 
(foto Filippo Rubin / LVF)

Ora, bisogna sapere che nessuno del Portogallo aveva mai visto giocare la Cristante, figuriamoci la Piccinini, altrimenti avremmo vinto a mani basse.
Aurélia Pedregoso suggerì al poeta che l’Italia poteva giocare a 4.4.4., e il poeta si mise a ridere: “E come si fa, Aurélia?”. E lei: “ Quell’ex allenatore dell’Inter fa i cambi, toglie due attaccanti e ne fa entrare altri due; quelli che devono essere sostituiti escono dal campo in apparenza, cioè quando la telecamera della Rai li inquadra, poi tirano fuori il tuo uovo dal cassetto e si fanno lo zabaione con un bel Marsala Florio, che altro che Porto Sandeman e nemmeno Tio Pepe, te lo ricordi il Tio Pepe, Vuesse? Mentre tu stai lì imbambolato a rimuginare sul Tio Pepe(: Il Tio Pepe? Ah, il Tio Pepe?...Ebbè, tu pensi che c’entri con il Portugal, non era al di là del Guadiana?), i due che si sono beccati il tuo zabaione sono in campo più tonici di prima, per via dello zabaione e del marsala, l’arbitro, che ha mangiato pesante e si vede perché non ha dato il rigore al Portugal, ha bisogno di un’arancia e smania per un purtuallë di tua Nonna dello Zen, tu, che sei il più amabile e generoso dei poeti non solo della costa ionica del golfo di Taranto, hai, guarda caso nella bisaccia, 4 chili e 365 grammi di purtuallë di tua Nonna e cominci a lanciarglieli contro. L’arbitro li afferra manco fosse Chiara Arcangeli quando era il libero del Perugia volley, e comincia a fare un mucchio a centrocampo(*). Così l’Italia gioca in 13 e col culo che ogni suo allenatore si ritrova gioca al Totocalcio di una volta e becca un tredici che ci paga tutti i compaesani di uno dei cosiddetti attaccanti, anzi a molti di questi gli impianta seduta stante un aranceto a testa nel mezzo del Parco della Sila. Insomma, nessuno si accorge di niente, anche la telecamera si gira dall’altra parte, in Tv passa la scritta sopra che dice: “Allibiti, i portoghesi si chiedono l’un l’altro: Cazzo, ma che cos’è questo?”
Era il 4.4.4. di Aurélia Pedregoso per rinforzare la Nazionale dell’Italia con lo zabaione del poeta ionico. Che, poverino, sta ancora a guardare la partita convinto che quei due fenomeni lì davanti col suo zabaione siano Francesca Piccinini e Lucia  Crisanti.
Quando salta la connessione digitale di Rai 1, il poeta rinviene e dice alla Pedregoso: “Te l’avevo detto che Ronaldo faceva tre goal, alla Juventus se li sognano!”
v Uefa Nations League Il calcio di V.S.Gaudio & Aurélia Steiner
(*)Il mucchio che tutti i giocatori dell’Italia avrebbero dovuto fare sul terreno: tre vecchi che portano insieme un simbolo supremamente sacro, il pallone, con la gonfiatura giusta perché è come la borsa in cui sono contenuti i fanciulli primordiali che, quantomeno, hanno giocato sempre con i palloni che fanno a Gallo d’Alba, anche per la Nutella, che è lì vicino, è ovvio: allora tre vecchi calciatori che cadono a terra, in area, è d’obbligo, se non hai uno che sappia tirare i calci di punizione dal limite dell’area come Pirlo, e coprono con il loro corpo quel simbolo, il pallone “Mondo”, che donne e bambini, anche in tribuna centrale, e nemmeno alla televisione, non devono assolutamente vedere. Poi, se l’arbitro e nessuno degli assistenti abbocca, ancora altri uomini, in particolare i giovani, gli esordienti in particolare, per la cui iniziazione si celebra la cerimonia, si gettano sopra i tre vecchi giocatori e tutti giacciono insieme a terra in mucchio disordinato. A questo punto, bisogna affidare la cronaca della Nazionale a Mediaset per Piccinini, che lui, l’abbiamo detto ai Mondiali di Russia, del mucchio ne sa più di quelli della Rai: magari si può fare un affido parziale, quando avviene il mucchio: passiamo ora la linea a Piccinini che c’è il mucchio: nel mucchio sono soltanto più riconoscibili le teste emergenti dei tre vecchi calciatori. Tutti rimangono così per alcuni minuti, poi cercano di liberarsi dal groviglio dei corpi altrui e di alzarsi. Ma ne è passato di tempo. Il Portugal ha giocato a disco: con il suo moto, che è la forma estrema di una massa ritmica, anche senza Cristiano Ronaldo, che è rimasto nella città dell’Agenzia delle Entrate dove gli italiani di tutta la penisola pagano l’obolo per gli stipendi dei cronisti anche da bordo campo della Nazionale, sapendo che, così, la forma, il più possibile compatta e chiusa, nella quale vi è posto solo per gli uomini che vi appartengono, anche senza la sua appartenenza, non avrebbe permesso all’Italia di difendere col mucchio il prezioso segreto anche di quella tassa che si paga oltre i limiti provinciali e regionali della propria amministrazione.

Nations League, Portogallo-Italia 1-0: gol di André Silva